20070914 12:38:00 redazione-IT
SABATO 22 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE A ZURIGO
La Società svizzera degli impresari costruttori ha disdetto il contratto nazionale. Dal primo di ottobre nell’edilizia non ci saranno più salari minimi. Le conseguenze sono chiare: le imprese di lavoro temporaneo offriranno salari sempre più bassi, le imprese straniere che pagano salari da fame si contenderanno le commesse e poi gli impresari costruttori svizzeri saranno costretti ad imitarli: presto il dumping salariale sarà norma.
Si gioca anche con la salute del lavoratori edili: senza contratto la pressione sui lavoratori si fa ancora più pesante: le giornate di lavoro diventano sempre più lunghe, il pericolo d’infortunio aumenta.
Se la sicurezza e i salari dell’edilizia calano, anche quelli degli altri settori presto subiranno la stessa sorte: il cattivo esempio farà scuola. Ciò danneggia tutta l’economia svizzera e mette in pericolo la salvaguardia della libera circolazione, danneggiando in particolare gli immigrati e i frontalieri.
In Svizzera vivono e prestano la loro opera centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori italiani; 50.000 sono i frontalieri che si recano ogni giorno a lavorare in Ticino, Grigioni e Vallese, la maggioranza dei quali proprio nel settore dell’edilizia: anche per questa ragione la CGIL organizzerà, insieme ad UNIA, la propria presenza sabato 22 settembre prossimo alla grande manifestazione in programma a Zurigo, con numerose delegazioni dalle provincie di Como, Sondrio, Varese e Verbano – Cusio – Ossola.
Claudio Pozzetti
Responsabile nazionale CGIL frontalieri
Consigliere CGIE
3611-la-cgil-al-fianco-di-unia-per-il-contratto-nazionale-degli-edili-in-svizzera
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EmiNews 2007
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