3650 SUD: LA NUOVA EMIGRAZIONE, PARTONO SEMPRE PIÙ LAUREATI

20070926 13:27:00 redazione-IT

La nuova emigrazione dal Sud riguarda sempre di più i laureati e spesso si accompagna all’accettazione di un salario più basso anche al Nord. Lo documentano le cifre dello Svimez, fondazione che pubblica annualmente un rapporto sull’economia del meridione. Nel 2001 su 55 mila laureati del Sud, 13.800 avevano trovato nel giro di tre anni un lavoro al Nord contro i 20.700 che erano riusciti ad occuparsi nelle regioni di provenienza ed in molti casi coloro che si erano trasferiti avevano dovuto accettare un salario più basso.

Quella che lo Svimez chiama “tendenza alla mobilità territoriale”, cioè la nuova emigrazione, si è intensificata, segnala uno studio della Fondazione (“Il Mattino”, 29.8.2007), alla metà degli anni 90. Le cifre sono quella di una nuova emigrazione di massa: tra il 1994 ed il 2000 si sono trasferite dal Sud verso il Centro-Nord circa 850 mila persone. Solo nel 2006 – secondo il rapporto Svimez 2007 – si sono trasferite dal Sud al Nord 120 mila persone, altre 150 mila si sono pendolarizzate. “Siamo ai livelli del 1963, l’ anno dei 295 mila trasferimenti al Nord”, afferma il vicedirettore dell’Associazione per lo sviluppo dell’impresa nel Mezzogiorno, Luca Bianchi (Corriereconomia, 10.9.2007) . “Riecco l’emigrante meridionale – commenta il supplemento economico del Corriere della Sera – ma ora a fuggire sono i cervelli”. La ripresa dell’emigrazione a livelli da dopoguerra è sintetizzata dalla cifre dell’economia meridionale: “Nel Mezzogiorno, fra il 2003 ed il 2005, si sono persi 68 mila posti di lavoro – documenta il rapporto Svimez 2007 – mentre al Nord ne sono nati 718 mila”. Nel quinquennio 2001-2006 il Prodotto interno lordo del Sud è salito dell’1.4%. Nello stesso periodo in Spagna è cresciuto del 4,4%, in Irlanda del 5.2%, in Grecia del 6.2%. Campania, Puglia e Calabria hanno un Pil-pro capite inferiore al 75% della media europea, nonostante l’Ue si sia allargata a 25 Paesi”. Le classi politiche meridionali hanno la responsabilità primaria del disastro economico. Secondo dati del ministero dell’Economia la Campania, su una dotazione di risorse programmate di 7,7 miliardi di euro ne ha spesi solo 4,2, il 55%; la Calabria ne ha spesi 2,6 su 4, il 64%, e la Puglia 2,9 su 5,3, il 56%. (Fonte: AGIM)

 

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EmiNews 2007

 

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