3649 RISORSE ASSUNZIONI E INFORMATICA: LA FINANZIARIA 2008 IN SOCCORSO DELLA RETE CONSOLARE

20070925 13:23:00 redazione-IT

AL SENATO L’INCONTRO SU "VALORE E VALORI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO"

ROMA Aise/Eminotizie – Alla vigilia del Consiglio dei Ministri da cui, venerdì prossimo, dovrebbe uscire il progetto di legge finanziaria che le Camere dibatteranno per l’approvazione finale, si è tenuto questa mattina a Palazzo Madama l’incontro promosso dai senatori eletti all’estero Micheloni, Pallaro, Pollastri, Randazzo e Turano per discutere delle risorse che, nella finanziaria, verranno destinate agli italiani nel mondo. L’incontro, ha precisato subito il senatore Micheloni, ha avuto il sostegno di tutti i partiti politici, dei gruppi parlamentari che fanno capo alla coalizione di centrosinistra e del Vice Ministro degli Esteri Franco Danieli, che questa mattina ha fatto il punto della situazione parlando di obiettivi e aspettative.

Tutti, in ogni caso, hanno ribadito che quanto stanziato lo scorso anno non solo non è in discussione, ma fungerà da base di partenza per le risorse da indirizzare nei capitoli destinati agli italiani all’estero per il 2008.
Dopo aver precisato di parlare come senatore e non a nome del Comitato per le questioni all’estero che presiede e che ha deciso di restare fuori dal dibattito-finanziaria perché "ha altro di cui occuparsi", Claudio Micheloni ha introdotto i lavori sottolineando che "seppure in questa finanziaria verranno attuati tagli con il meccanismo della riduzione della spesa, è certo che i capitoli destinati agli italiani all’estero non sono comprimibili. Da tempo, in alcuni settori, stiamo sopportando l’insopportabile quindi, ripeto, quanto stanziato nel 2007 non è minimamente in discussione. È, al contrario, solo la base di partenza". In fondo, ha aggiunto, ci sono "priorità non più dilazionabili" ed è "frustrante" lavorare per mesi per "difendere cose che per i nostri connazionali sono fondamentali" per le quali occorrono risorse che "se rapportate all’economia del Paese, rappresentano le briciole".
Ad amareggiare il senatore eletto in Europa e i suoi colleghi è "l’incapacità di riuscire a sensibilizzare il mondo politico e sociale italiano: non riusciamo a fargli capire che il rapporto con i connazionali residenti all’estero è molto più importante per l’Italia che per gli italiani nel mondo". Una compagine che ha un peso economico che "non teme paragoni", per cui, al contrario, non si riesce a stanziare "qualche decina di milioni". Perché, ha spiegato Micheloni, se è vero che l’ammontare delle rimesse non raggiunge da tempo i livelli degli anni ’70, quando a rientrare in Italia erano miliardi di dollari, oggi non si tiene conto di altri dati "illuminanti". Come, ad esempio, quello sulle pensioni degli italiani all’estero rientrati in Italia. "Nel 2006 – ha chiarito il senatore – dalle casse previdenziali statali di 7 Paesi europei sono arrivati in Italia 3 miliardi e 200 milioni di euro, cui si devono aggiungere le pensioni pagate dalle casse private e i milioni di euro movimentati dal turismo e dalle esportazioni. È umiliante battersi per qualche milione di euro", ha concluso Micheloni passando la parola al Vice Ministro Danieli che, nel suo intervento, ha più volte ribadito da un lato la "sofferenza" di molti settori, dall’altro lodato il "realismo" delle richieste avanzate dai parlamentari eletti all’estero.
Se l’anno scorso la priorità della Farnesina era recuperare risorse per l’assistenza agli indigenti in Sud America, il 2008 sarà l’anno per investire sulla rete consolare. "A fronte di una situazione d’emergenza che la rete paga da anni, nella scorsa Legislatura che, ricordo, è durata 5 anni, non è stato attuato nessun intervento migliorativo. In questi anni – ha proseguito il Vice Ministro – mentre tutti i Ministeri decentravano le proprie competenze, la Farnesina e la rete consolare in particolare, hanno visto aumentare le proprie attribuzioni, senza che a questo si accompagnasse un aumento di risorse o adeguamenti informatici". E questo non è avvenuto solo nei Paesi di forte emigrazione, ha precisato il Vice Ministro citando l’esempio del Consolato di Mosca che rilascia 260 mila visti all’anno, lamentando il fatto che "è sempre un correre a tamponare".
I prossimi provvedimenti saranno, dunque, l’introduzione di un nuovo sistema informatico per i servizi consolari che, in vigore entro la fine di quest’anno "permetterà di dialogare in rete con i Comuni", e l’aumento delle risorse umane. "240 i nuovi assunti di ruolo, di cui – ha elencato Danieli – 25 diplomatici, 25 addetti all’area della promozione culturale, 30 tecnici informatici e gli altri 160 con qualifiche funzionali B1 e B2 presenti nelle graduatorie scaturite dai concorsi banditi negli anni e mai assunti. La nuova legge sulla cittadinanza – ha precisato il Vice Ministro – prevedrà altre 70 unità da assumere di ruolo. Inoltre, verranno stanziate risorse per 100 dipendenti a contratto da assumere in loco e per un centinaio di interinali".
Quanto ai costi, la rete necessita di 300 milioni di euro l’anno e, attraverso le percezioni consolari, ne introita 100. Di questi soldi, solo il 20% arriva al Ministero degli Esteri, il resto va a quello del Tesoro. "Abbiamo già chiesto di aumentare queste percentuali in modo da arrivare a 50/60 milioni di euro". Soldi che renderebbero possibile l’istituzione di una sorta di fondo da cui attingere per rafforzare la rete stessa.
Oltre a reperire fondi per appuntamenti quali la I Conferenza dei Giovani Italiani all’estero in programma l’anno prossimo o per iniziative quali il Museo nazionale dell’Emigrazione, tra le priorità c’è, ovviamente, l’assistenza diretta. "Sappiamo tutti che i Disegni di Legge richiedono mesi, se non anni per diventare legge", ha detto Danieli riferendosi alle proposte presentate in merito all’assegno di solidarietà. "Io dico che possiamo perseguire gli stessi obiettivi, ma più in fretta, con altro tipo di provvedimenti". Posto che il contributo consolare una tantum agli indigenti è passato da 1032 a 1500 euro, che sarebbero 125 euro al mese, cioè l’importo dell’assegno di cui si parla da anni, il Vice Ministro ha ventilato l’ipotesi di "introdurre nel capitolo dell’assistenza diretta, attraverso modifiche regolamentari, 20/25 milioni di euro così da poter erogare i 1500 euro l’anno ad un numero maggiore di connazionali indigenti. Così, di fatto, introdurremmo l’assegno di solidarietà, o come volete chiamarlo, il cui ammontare complessivo, nelle proposte presentate, oscilla tra gli 80 e i 100 milioni di euro l’anno. Così partiremmo con 20 milioni, ma subito, senza aspettare le leggi".
Concludendo, il Vice Ministro si è detto "pronto" per la fase delle consultazioni auspicando che "ci sia un margine per aumentare tali risorse".
"Non voglio neanche sentir parlare di tagli", ha esordito Pallaro che, nel suo breve intervento, ha richiamato il bisogno di solidarietà dei connazionali in Sud America sottolineando giustamente che "l’Italia è presente praticamente ovunque con la cooperazione allo sviluppo" e che al contrario si fa difficoltà ad accorrere in aiuto di connazionali che "dopo anni di lavoro pagano lo scotto della crisi. Le nostre richieste non sono capricci", ha aggiunto il senatore eletto nella Lista Aisa e confluito nel Gruppo Misto secondo cui si tratta solo di "pagare un po’ degli interessi di quelle rimesse che negli anni abbiamo versato".
Di "volontà" e di "trame" per delegittimare la rappresentanza degli italiani all’estero ha parlato il senatore Randazzo che ha aggiunto: "tutti dicono che siamo una risorsa, ma nessuno chiarisce in che modo di intende utilizzarla".
"Da più di un anno – ha aggiunto il senatore eletto in Africa, Asia e Australia – siamo determinanti per questo governo, senza ricatti e senza cedere alle lusinghe da campagna acquisti di certa parte politica". Entrando nel merito dell’incontro, il senatore ha sottolineato la necessità di "compensare" gli interventi nelle diverse ripartizioni della circoscrizione estero. Se, ha spiegato, in Sud America c’è bisogno di assistenza, nelle altre parti del mondo i connazionali si aspettano più investimenti nella rete consolare, nell’informazione, negli interventi a favore di scuola e cultura. "È ora di ricominciare a darci una politica culturale come Nazione", ha detto Randazzo che nel suo intervento ha ribadito anche l’opportunità di aumentare le risorse per la stampa italiana all’estero, razionalizzandole così da considerare non solo i mezzi cartacei, ma anche le tv, le radio e i media on line. Centrale l’informazione di ritorno "che resta sempre una promessa mai mantenuta", ma anche la "cultura di ritorno" cioè quella "prodotta" dagli artisti italiani all’estero; necessaria da anni la riforma degli IIC e della Legge 153 perché "la scuola italiana all’estero ha bisogno di ben altre risorse" e perché, ha concluso, "la diffusione della lingua italiana all’estero è un problema politico, non tecnico". Di scuola e cultura ha parlato anche Renato Turano secondo cui è fondamentale "inserire i corsi di italiano nei sistemi scolastici locali" di ogni ordine e grado, attraverso un aumento di risorse che "è un investimento per il futuro".
Molto critico nei confronti della maggioranza di Governo è stato il senatore Pollastri che si è detto "imbarazzato" di far parte di una maggioranza di governo che ai nostri connazionali "aveva promesso il rinnovamento" e che invece "si è dimostrata al di sotto delle loro aspettative".
"Prima ero orgoglioso di far parte di questa maggioranza, ora non più", ha detto il Senatore che sibillino ha aggiunto: "o l’Italia e il Governo prendono atto delle esigenze dei nostri connazionali o basta". "Costiamo poco e si preferisce fare la figura dell’Italietta per non stanziare risorse che nel bilancio del Paese sono briciole. Basta con le scuse!", ha intimato Pollastri che, da presidente delle Camere di Commercio italiane nel mondo, non ha mancato di annotare che "alle 73 CCI attive in 48 Paesi sono destinati 14 milioni di euro. E noi saremmo quelli che dovrebbero promuovere gli investimenti!".
La presenza di soldi inutilizzati, e per ragioni incredibili inutilizzabili, è stata "svelata" dall’on. Cassola: ci sono il corrispettivo di milioni di euro in lek e dinari depositati da anni sul conto delle Ambasciate di Algeri e Tirana che non sono convertibili nella moneta europea e che quindi sono "intoccabili". Quanto alla finanziaria e la dibattito in Aula, Cassola ha richiamato i colleghi all’unità sostenendo che "se necessario dovremo essere campanilisti anche noi!".
Contrario alla proposta di Danieli sull’assegno di solidarietà "di fatto" si è detto Andrea Amaro, responsabile per gli italiani all’estero della Cgil e membro del Cgie, perché, ha spiegato, "l’assegno agli indigenti è affidato a situazione aleatorie, l’assegno di solidarietà vero e proprio sarebbe un diritto". Amaro ha poi richiamato la necessità di intervenire presso l’Inps affinché faccia rispettare alle banche affidatarie del pagamento delle pensioni gli accordi presi. Troppi, ha concluso, i connazionali maltrattati e che pagano costi che non gli competono.
Un punto, questo, su cui è tornato anche Antonio Bruzzese, responsabile esteri della Fondazione Di Vittorio, secondo cui "l’Inps ha badato solo ai soldi e non alla qualità del servizio". Centrale anche l’intervento sulle doppie imposizioni fiscali, visto che l’Italia ha stipulato accordi in tal senso con 80 Paesi che però non li rispettano. E a rimetterci sono sempre i connazionali all’estero. Quanto all’assegno di solidarietà, se ne parla dall’85, ha ricordato Bruzzese che ha ammonito: "non riguarda solo il Sud America. Basti pensare che a godere dell’adeguamento al minimo della pensione saranno, sì, 38 mila italiani in America Latina, ma anche 10 mila negli Stati Uniti, 13 mila in Canada, 18 mila in Australia, e migliaia in Europa".
A tirare le somme, ancora il senatore Micheloni che, a nome dei senatori, ha detto di "condividere gli obiettivi del Vice Ministro Danieli" così come l’intenzione di interloquire col Tesoro per cambiare, se non addirittura per invertire, la destinazione delle percezioni consolari. "Prendiamo atto del lavoro del Ministero – ha aggiunto il senatore – e attenderemo la fine dell’anno per vedere gli effetti della innovazione informatica. Siamo consapevoli che tali sforzi sono indirizzati a far funzionare l’esistente. Vedremo come va, ma il prossimo anno vogliamo la riforma della rete".
Pronti per il dibattito in Aula sulla legge finanziaria 2008, i senatori hanno assicurato che per gli obiettivi indicati metteranno a disposizione "la stessa convinzione, la determinazione e la costante presenza in Parlamento che dalla nostra elezione non è mai mancata".

(m.cipolloneEminotizie)

 

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EmiNews 2007

 

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