3689 Columbus Day, Denver : ottanta indiani arrestati

20071010 11:23:00 redazione-IT

Dichiarazione del Consigliere politico del Ministero degli Esteri e membro del Cgie Luciano Neri : maturi i tempi per ripensare il Columbus Day

Apprendiamo dalle agenzie di stampa che a Denver, Colorado, 80 Lakota-sioux sono stati arrestati per un’iniziativa di protesta contro la manifestazione del Columbus Day, e per aver gettato pupazzi ”insanguinati” tra i partecipanti.
Tra gli arrestati Russel Means, storico leader dell’American Indian Movement e attore co-protagonista del famoso film “L’ultimo dei Mohicani”.

Qualcosa di analogo, in forme molto minori, era successo ad una parade dello scorso anno alla quale ero personalmente presente. La sfilata ufficiale da una parte con ragazze scosciate che saltavano mimando improbabili balli, macchine fiammanti di diverse fogge e marche, non solo italiane,banda musicale etc.Dall’altra un piccolo gruppo di indiani che suonava tamburi rituali e inalberava uno striscione con su scritto “Genocide is nothing to celebrate”. Non c’è niente da celebrare in un genocidio.E’ del tutto evidente che gli italiani con il Columbus Day non celebrano un genocidio ma ricordano a se stessi e agli altri, attraverso una figura ed un rito collettivo, una identità, la loro “italicità”.Come è altrettanto evidente e comprensibile che i nativi americani, come le popolazioni indigene di tutto il continente americano,vivano dal loro punto di vista la celebrazione di quella data e di Cristoforo Colombo con spirito esattamente opposto.
I nativi identificano in quell’evento, in quella data e in quella persona,l’inizio della loro tragedia,l’inizio di un genocidio che ha determinato sofferenze immani, lo sterminio di milioni di persone e l’estinzione della gran parte delle popolazioni e nazioni indigene del continente americano. Quello che l’Europa celebra come scoperta gli indiani ricordano come conquista. Occorre riflettere.Oggi la storia non può più essere utilizzata per conflitti ideologici che non ci sono più, è finita, speriamo per sempre,la contrapposizione tra Est e Ovest, tra opposte ideologie. E’ matura la possibilità di analizzare la storia con serena imparzialità, senza sensi di colpa né rimozioni ma come concreta possibilità per acquisire utili insegnamenti per noi tutti che oggi navighiamo a vista in questo mondo sempre più interdipendente, sempre più violento e sempre più a rischio.
La mia utopia concreta è che si possa arrivare ad un modo diverso di celebrare il Columbus Day, facendo coincidere l’evento con tante iniziative comuni tra Italia, Europa e popolazioni native dell’America, un momento intenso di incontro, di condivisione e di riflessione.L’Italia si farebbe portatrice così di una proposta dallo straordinario valore morale e politico. Peraltro il nostro Paese, che pure ha dato i natali a Cristoforo Colombo, non è direttamente responsabile di una colonizzazione che è stata storicamente portata avanti dagli inglesi nel Nord America e da spagnoli e portoghesi nel Centro e Sud America. Oggi questa riflessione è diffusa anche ai più alti livelli istituzionali ed accademici degli Stati Uniti d’America. Numerosi docenti nativi gestiscono corsi e cattedre nelle principali Università americane.Per questo sarebbe altrettanto interessante,ad esempio, l’attivazione di accordi interuniversitari che potrebbero portare tanti studenti a conoscere direttamente le realtà contemporanee della vita nelle riserve e nelle comunità indo-americane di oggi.

 

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EmiNews 2007

 

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