3707 IMMIGRAZIONE:Nel 2006 presentate in Italia 10.348 domande d'asilo

20071013 12:46:00 redazione-IT

La maggioranza è stata inoltrata da persone originarie dall’Eritrea (2.151), seguita dalla Nigeria (830). A Gorizia il convegno ‘’Universo Rifugiati: dalla persecuzione alla protezione’’, organizzato da Cir e Ministero dell’Interno

GORIZIA – Nel solo 2006 sono state presentate in Italia 10.348 domande d’asilo. Una significativa maggioranza inoltrata da persone originarie dall’Eritrea (2.151), seguita con un certo distacco dalla Nigeria (830). Tra le richieste che sono state approvate, 157 arrivavano proprio dall’Eritrea, 131 dall’Etiopia, 76 dal Sudan. Questi dati – presentati nel corso del convegno odierno “Universo Rifugiati: dalla persecuzione alla protezione” – sono stati forniti dalla Commissione nazionale per il diritto d’asilo del ministero dell’Interno.

Secondo le stime dell’Unhcr, inoltre, i rifugiati residenti in Italia sono circa 20mila.

Il seminario, promosso dal Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione e dalla Commissione, e realizzato dal Consiglio Italiano per i Rifugiati, ha messo oggi in luce il problema di chi si rifugia in Italia scappando da situazioni il più delle volte tragiche dal Paese di origine. Ad aprire i lavori è stato Fausto Gianni, presidente della Commissione nazionale per il diritto d’asilo: “L’attività del Cir è finalizzata a contrastare l’isolamento e il pregiudizio nei riguardi degli stranieri. Pregiudizio che, lo ammetto, avevo anche io. Quando però ho iniziato a lavorare nella Commissione ho visto un mondo totalmente diverso: intorno agli stranieri c’è paura perché non si capisce come mai decidano di imbarcarsi in un viaggio rischiosissimo per fuggire da una disperazione immensa. Ma proprio per il coraggio che dimostrano queste persone devono essere trattate con tutta l’umanità che meritano”.

Augusta Marrosu, presidente della Commissione territoriale di Gorizia, ha invece spiegato l’importanza e la difficoltà di lavorare in un organismo che ha il compito di vagliare le domande dei richiedenti asilo: “Decidere sulla vita di una persona non è semplice, perché le storie di cui veniamo a conoscenza sono storie di grande sofferenza. Ma è proprio per questo che questo lavoro dà moltissimo dal punto di vista umano”.

Facendo uno zoom sul territorio friulano, Enrico Gherghetta, presidente della Provincia di Gorizia, ha voluto sottolineare la particolarità di questa area geografica: “Noi siamo una provincia che per tre quarti confina con uno Stato straniero e questo fa di noi una vera e propria provincia europea: per andare in Slovenia da qui non ci sono mari, monti, fiumi, ma basta fare una passeggiata per trovarsi oltre confine: questo ha fatto di noi il territorio più permeabile del mondo. Ma noi siamo anche la provincia che ha il Cpt. Un dono questo – ha commentato ironicamente – che ci è stato fatto e che secondo me è inutile”. Il presidente ha poi riferito che il Cpt di Gradisca costa 22 milioni di euro, “un costo altissimo, che viene pagato perché il protezionismo sociale serve a tranquillizzare l’opinione pubblica”. Ma qual è allora la via da seguire? “L’unico sistema è l’integrazione – ha concluso -, non si può vincere la battaglia contro il razzismo senza questo elemento. Bisogna dare esempi positivi di persone che si sono integrate. In questa partita si mettono i richiedenti asilo: noi non abbiamo globalizzato la pace, i diritti, la democrazia e loro ne sono il risultato”. (Giorgia Gay)

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EmiNews 2007

 

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