3724 IMMIGRAZIONE: Rimesse, in Italia nel 2006 raggiunta la soglia dei 4,5 miliardi

20071017 15:34:00 redazione-IT

Gli immigrati inviano nel proprio paese il 47% del proprio reddito, risorse utilizzate per consumo ed educazione. Nel mondo le rimesse superano i 300 miliardi e valgono tre volte gli aiuti allo sviluppo

ROMA – Nel 2006 le rimesse spedite dagli immigrati presenti in Italia verso i loro paesi di provenienza hanno raggiunto la soglia dei 4,5 miliardi di euro. Secondo la "mappatura globale” realizzata dall’Ifad, agenzia Onu per la riduzione della povertà rurale e dalla Banca interamericana di sviluppo, che sarà presentata oggi a Washington e che è ripresa da Il Sole24Ore, a livello mondiale le rimesse superano i 300 miliardi di dollari l"anno (la stima è in difetto) e valgono ormai tre volte gli aiuti.

Sono 150 milioni gli emigranti che mandano a casa parte del proprio stipendio, a volte anche di modeste quantità (tra i 100 e i 300 dollari). La situazione italiana è stata monitorata da una ricerca realizzata da Fondazione Cariplo e Fondazione Giordano dell’Amore che sarà presentata il 25 ottobre a Milano, nell’ambito del convegno "Le rimesse degli immigrati. Mezzo stipendio torna a casa. Come e perchè". Dallo studio emerge che un lavoratore straniero invia dall’Italia al paese di origine il 47% del proprio reddito e che questi fondi siano utilizzati soprattutto per consumo ed educazione.

Che le rimesse internazionali possano diventare un forte motore di sviluppo rende il tema di grande interesse, ma secondo le due Fondazione ”ancora relativamente poco è stato fatto con riferimento al potenziale di sviluppo che le rimesse possono rappresentare nei paesi di origine qualora opportunamente veicolate”. L’obiettivo principale del convegno, organizzato con il sostegno della Fondazione Europea Guido Venosta e con il patrocinio del Comitato nazionale italiano permanente per il microcredito, è dunque quello di riflette sulla possibilità e l’opportunità di trovare diversi canali di trasferimento; una riflessione a cui sono chiamati istituzioni, operatori del mercato di money transfer, mondo bancario, comunità allargata che lavora e vive a contatto con il fenomeno dell’immigrazione, ma anche gli stessi immigrati lavoratori in Italia. “Gli operatori del settore bancario hanno certamente attribuito un’importanza sempre maggiore a questo segmento della popolazione che, anno dopo anno, cresce e si sviluppa nel nostro paese, – spiegano i promotori dell’iniziativa – inserendo nella propria offerta commerciale prodotti e servizi sviluppati ad hoc e promossi attraverso sforzi comunicativi mirati coerentemente alla finalità desiderata ed allargare la portata dei servizi offerti al fine di favorire l’accesso ad una più ampia gamma di prodotti finanziari”. Resta un nodo centrale, quello del costo dei trasferimenti, che in alcuni casi rappresentano il 20-25% della somma inviata. (cch)

 

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EmiNews 2007

 

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