3746 SALVI (SD): L’inchiesta torni a de Magistris, o andiamo a casa tutti

20071023 09:45:00 redazione-IT

di Fiorenza Sarzanini (da Il Coriere della Sera del 22.10)

Il giudizio è netto: “Stiamo assistendo a uno spettacolo penoso”. Non ha dubbi Cesare Salvi, Sinistra Democratica, su quale dovrebbe essere la soluzione per uscire da una situazione “che sta mettendo in grave difficoltà il governo”. “Bisogna restituire l’inchiesta al pubblico ministero Luigi de Magistris. E’ l’unico modo per eliminare ogni ombra di dubbio sulla sua ipotesi accusatoria”.

Il giudizio è netto: “Stiamo assistendo a uno spettacolo penoso”. Non ha dubbi Cesare Salvi, Sinistra Democratica, su quale dovrebbe essere la soluzione per uscire da una situazione “che sta mettendo in grave difficoltà il governo”. “Bisogna restituire l’inchiesta al pubblico ministero Luigi de Magistris. E’ l’unico modo per eliminare ogni ombra di dubbio sulla sua ipotesi accusatoria”.

Non è il governo a poter prendere una decisione del genere.
Certo, ma ci sono vie giuridiche perché questo accada. E bisogna percorrerle. Credo sia arrivato il momento che il premier Romano Prodi si occupi di quanto sta accadendo e che il Consiglio superiore della magistratura prenda con urgenza le decisioni che gli competono.

Chi ha ragione tra Antonio Di Pietro e Clemente Mastella?
Da un anno e mezzo assistiamo ai loro scontri che hanno sempre più i toni da rissa. Io dico soltanto che per una serie di atti giuridici, tutti più o meno legittimi, si è creata una situazione nella quale si rischia di indurre nell’opinione pubblica l’idea che il governo ha tolto a de Magistris l’inchiesta che riguarda due esponenti del governo: il presidente del Consiglio e il ministro della Giustizia.

Quindi ha torto Mastella?
Certamente ha sbagliato a chiedere il trasferimento d’ufficio del magistrato. Lo dico non perché ho dubbi sulla sua estraneità o perché non ne avesse il potere, ma perché era già di dominio pubblico che l’inchiesta lo potesse riguardare e al Csm erano stati avviati procedimenti disciplinari su de Magistris. Nella migliore delle ipotesi la sua iniziativa è inutile, più probabilmente è controproducente per l’intero esecutivo.

Crede che lo abbia fatto per interesse personale?
Credo che il suo errore politico danneggi gravemente il governo.

E dunque dovrebbe dimettersi?
A questo punto ce ne andiamo tutti. Conosciamo bene la delicata situazione politica nella quale si trova la maggioranza. E proprio per questo dico che si doveva tenere conto delle difficoltà di consenso con la base: mostrare un atteggiamento simile rispetto alla questione morale vuol dire essere autolesionisti.

Non ha più speranze?
Sicuramente bisogna cercare di riparare e per farlo si deve restituire l’inchiesta a de Magistris. Non è immaginabile che possa essere affidata in modo credibile a un altro magistrato. Per questa storia resterà un’ombra anche su Prodi. L’uso distorto dei fondi europei a beneficio di un sistema che opera in Calabria è noto a tutti. Era opportuno che quel pubblico ministero formulasse ipotesi accusatorie su cui poi si sarebbe pronunciato un giudice.

Non crede che anche de Magistris si sia sovraesposto?
Vedo i limiti e i problemi della sua attività. Ma in un Paese dove i magistrati discettano ogni giorno sul delitto di Cogne, non possiamo invocare il dovere di riservatezza soltanto per i magistrati che si occupano dei politici. Altrimenti si dà l’impressione netta che ci si occupa dei problemi di giustizia soltanto quando non riguardano la gente comune. Fissiamo nuove regole, ma facciamole valere per tutti.

http://www.sinistra-democratica.it/dalla-stampa/interviste-396

 

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EmiNews 2007

 

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