3739 Terza Conferenza Nazionale Italia-America Latina e Caraibi

20071019 21:21:00 redazione-IT

Fra i temi della sessione conclusiva la coesione sociale, la cooperazione allo sviluppo e l’integrazione regionale
Marini: “Cogliere l’occasione della crescita economica per modernizzare e garantire l’equità sociale nei paesi sudamericani ”
D’Alema: “Il legame con gli italiani all’estero è una grande opportunità per il lavoro comune fra Italia, Europa e America Latina”

ROMA- “ Questa conferenza dimostra che l’Italia c’è e vuole fare la sua parte, non in una visione esclusivamente nazionale, ma al servizio delle relazioni fra Europa e America Latina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Massimo D’Alema durante il suo intervento a chiusura della III Conferenza Nazionale Italia – America Latina. “ Gli italiani – ha affermato D’Alema – sono una parte vitale e creativa delle società latino americane. Questi nostri connazionali rappresentano anche la ragione di un impegno a cui l’Italia non può venire meno. Questi italiani – ha aggiunto – hanno cominciato a costruire l’America Latina prima ancora che esistesse l’Italia. Ricordo che il Circolo Unione e Benevolenza nel cuore di Buenos Aires è stato fondato prima che nascesse l’Italia da un gruppo di esuli garibaldini della Repubblica Romana. Gli italiani sono una grande risorsa per il nostro paese. Il loro forte e duplice legame con l’Italia e le nazioni di residenza rappresenta una grande opportunità per il rafforzamento del lavoro comune fra Italia, Europa ed America Latina”.

Una scelta strategica, il rilancio dell’iniziativa italiana in Sud America, che nei prossimi mesi verrà confermata dalle visite ufficiali nel nostro paese dei presidenti dell’Ecuador, della Bolivia e del Brasile. D’Alema, dopo aver annunciato l’adesione dell’Italia alla Corporacion Andina de Fomento (CAF), ha spiegato che il nostro paese si propone nella realtà sudamericana come partner economico, culturale e politico e “come punto d’arrivo nel vecchio continente del ponte che lega l’Europa all’America Latina”. Un’area del mondo che, grazie alla crescita economica e alle politiche di sviluppo promosse con occhio attento alla coesione sociale, è tornata protagonista della globalizzazione. Un continente più solido che dovrà realizzare, al fine di utilizzare al meglio le risorse accumulate con la recente crescita economica, un grande progetto continentale per lo sviluppo che valorizzi il capitale umano e consenta una ripartizione più equa delle ricchezze. ”C’è un grande bisogno di Europa in America Latina – ha concluso D’Alema auspicando la rapida conclusione delle trattative tra Ue e Mercosur che ormai vanno avanti da 18 anni – e il vecchio continente deve fare un salto di qualità lasciando da parte, insieme ai paesi sudamericani, ogni tentazione protezionistica”.

Il presidente del Senato Franco Marini, dopo aver ricordato che in Sud America vive un’altra Italia, ha sottolineato come i processi d’integrazione regionali dell’America Latina debbano andare al di là del commercio e interessare anche l’ambito politico e culturale. “Il rilancio della presenza dell’Italia in questo continente – ha detto Marini – si inserisce in una fase di forte dinamismo e consolidamento democratico dell’area latino americana. Una stabilità anche istituzionale che favorisce la competitività di questi paesi sulla scena internazionale e la loro crescita economica. Questa espansione rappresenta per l’America Latina un’occasione storica per realizzare le necessarie riforme e per legare la crescita alla modernizzazione strutturale ed alla garanzia di una maggiore equità sociale”. Marini, dopo aver evidenziato l’esigenza di alcuni cambiamenti della Costituzione italiana da realizzarsi con un ampio consenso in Parlamento, ha annunciato l’attivazione, da parte del Senato italiano, di rapporti bilaterali con le assemblee parlamentari dell’America Latina. Nuove sinergie che opereranno sul piano della conoscenza istituzionale. “Al Sud America – ha concluso il presidente del Senato – ci legano valori culturali e spirituali profondi. L’obiettivo deve essere quello di costruire visioni politiche comuni sui grandi problemi del mondo per contribuire ad esprimere soluzioni più equilibrate e democratiche”.

“La coesione sociale e la lotta alla povertà – ha affermato il ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale Cesare Damiano – sono tra gli elementi centrali delle relazioni fra Europa e America Latina. Sviluppare il dialogo e le collaborazioni su questo terreno sociale significa mettere al centro della discussione anche il lavoro che in entrambi i continenti va tutelato lottando per le libertà sindacali, la sicurezza e contro l’occupazione sommersa. Accanto alle politiche attive per il lavoro – ha continuato Damiano – va promossa la formazione permanente che consente la ricollocazione sul mercato dei disoccupati. In questo campo il ministero del Lavoro ha avviato all’estero alcuni progetti, basati sullo scambio di buone pratiche, che si collegano anche alle presenza degli italiani in America Latina”.

La necessità di mantenere inalterati i flussi della cooperazione italiana nei confronti dell’America Latina è stata sostenuta dal vice ministro degli Esteri Patrizia Sentinelli che ha evidenziato come l’aiuto allo sviluppo per questa regione non possa essere cancellato per motivi storici e culturali, Necessarie invece attenzioni particolari che consentano d’innovare le tipologie d’intervento della cooperazione. Nuovi programmi che, secondo il vice ministro, dovranno puntare sul rafforzamento della coesione sociale, sulla valorizzazione della cooperazione decentrata, sul sostegno all’economia solidale e su una maggiore partecipazione delle comunità locali, delle donne e dei giovani ai processi di sviluppo. Prioritari per la nostra cooperazione anche le emergenze dei mutamenti climatici e gli interventi per la lotta alla fame e la tutela sanitaria dei bambini.

Dopo l’intervento del segretario generale della Uil Luigi Angeletti – che in rappresentanza delle Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil ha auspicato un rilancio della cooperazione sociale in America Latina attraverso un maggiore coordinamento degli interventi anche a livello internazionale – Vasco Errani, presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie autonome, ha parlato della realizzazione di un’intesa fra il Governo e Regioni per le attività della cooperazione decentrata. “In America Latina – ha detto Errani – dobbiamo muoverci come sistema paese, attraverso una progettazione integrata e coordinata che metta in valore le diverse energie dei tanti protagonisti che fanno cooperazione decentrata e consenta di triangolare le iniziative con l’Unione Europea”. Da segnalare infine l’intervento del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che, oltre a sottolineare l’importanza della candidatura di Milano alla Expo’ 2015, ha ricordato i vincoli storici, umani e migratori che legano l’Italia all’America Latina.

(Goffredo Morgia-Inform/Eminotizie)

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