3797 Naufragio di migranti, Napolitano: «Intervenga l'Europa»

20071029 22:59:00 redazione-IT

Corpi annegati, corpi magrissimi gonfiati dall’acqua: sei, sette, ma forse molti di più, dieci, venti, ancora. Sono i cadaveri che di nuovo il mare ha sbattuto sulle spiagge della Calabria, tra Siderno e Roccella Jonica. Corpi di immigrati che cercavano la salvezza e un’opportunità per vivere, via dalla guerra, dall’occupazione militare che affama. La mancata conoscenza dei fondali da parte degli scafisti sarebbe stata la causa della tragedia del mare che ha provocato la morte di 7 immigrati di nazionalità palestinese che, in un gruppo di circa 150 persone tra palestinesi e egiziani, si apprestavano a sbarcare sulla costa calabrese. A duecento metri dalle riva, il barcone di legno, già malconcio e sovraccarico, si è arenato su una secca spezzandosi in almeno cinque tronconi. A quel punto tutti i migranti che erano a bordo dell’imbarcazione partita giorni fa da un porto della Turchia sono finiti in mare.
(foto Ansa)

La mancata conoscenza dei fondali da parte degli scafisti sarebbe stata la causa della tragedia del mare che ha provocato la morte di 7 immigrati di nazionalità palestinese che, in un gruppo di circa 150 persone tra palestinesi e egiziani, si apprestavano a sbarcare sulla costa calabrese. A duecento metri dalle riva, il barcone di legno, già malconcio e sovraccarico, si è arenato su una secca spezzandosi in almeno cinque tronconi. A quel punto tutti i migranti che erano a bordo dell’imbarcazione partita giorni fa da un porto della Turchia sono finiti in mare.

La maggior parte dei naufraghi, nonostante in mare molto mosso, è riuscita a porsi in salvo a nuoto, altri non ce l’hanno fatta e sono morti per annegamento.Gli immigrati trovati vivi sono stati 126, tra i quali 12 minori, e se si aggiungono i sette immigrati morti, mancherebbero all’appello 23 clandestini. È verosimile che alcuni siano riusciti a raggiungere la costa a nuoto e ad allontanarsi. Per questo motivo i carabinieri non si sbilanciano, al momento, sul numero degli eventuali dispersi, riferendo che potrebbero anche non essercene in considerazione dell’incertezza del numero dei partenti. Le ricerche svolte per l’intera mattinata in mare, con i mezzi navali ed aerei, e sulla spiaggia e che sono state estese fino a Locri e fino al primo pomeriggio hanno dato esito negativo, a parte gli ultimi due corpi affiorati a largo di Siderno.

Le ricerche dei carabinieri, della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza, fino al momento, hanno portato al recupero di sei cadaveri, l’ultimo vicino Siderlo. Gli investigatori cercano anche di accertare se a bordo di quella vecchia carretta del mare vi fossero anche gli scafisti.

Dei 126 immigrati tratti in salvo, 25 sono stati ricoverati in vari reparti dell’ospedale di Locri, mentre gli altri, prima sono stati rifocillati all’intero della palestra comunale di Roccella Jonica, e poi in parte dirottati nei cpt a Lamezia Terme, Bari e Brindisi. Sette, minorenni, sono sospitatiin una casa di volontari.

Un altro sbarco tragico con altri undici morti è avvenuto seempre tra sabato e domenica sulle coste della Sicilia. Dieci cadaveri sono stati recuperati a Vendicari, una riserva naturale tra Noto e Pachino, a sud di Siracusa. I migranti sono stati costretti a scendere dalla nave-madre – probabilmente un peschereccio trovato lunedì alla deriva – e a montare su due gommoni privi di motore e remi e quindi ingovernabili, mentre al largo delle coste siracusane il mare cominciava ad ingrossarsi.

Intanto non si fermano gli sbarchi sulle coste siciliane: altri 35 immigrati, tra cui 9 donne, sono stati intercettati dalla Guardia costiera a circa 3 miglia da Lampedusa. Altri 47 extracomunitari, tutti bloccati a terra nei pressi della spiaggia di Marina di Palma.I finanzieri li hanno individuati complessivamente sui due motopesca a Porto Empedocle e i 22 uomini d’equipaggio saranno fermati con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli scafisti hanno riferito di provenire dalla Tunisia, ma gli investigatori ritengono che la nuova rotta del traffico di esseri umani parta dalle coste egiziane. Altri due sbarchi sono stati registrati sul litorale siracusano, tra Portopalo.

L’Italia non può risolvere da sola il problema dell’immigrazione, ma deve «unirsi» con l’Ue, ha sottolineato lunedì il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, partecipando in Campidoglio a Roma a un’iniziativa sui 50 anni del Trattato di Roma. A chi gli chiedeva quali fosse uno dei motivi principali per stare nell’Unione europea, Napolitano ha spiegato che è necessario «unirsi con le forze di altri Paesi per risolvere problemi che nessun Paese da solo può affrontare». Quello dell’immigrazione ne è il classico esempio. di Capo Passero e Vendicari, proprio dove si è verificata la tragedia.
La tragedia dei migranti ha molte sfaccettature, tra cui quella dei rapporti tra Italia e Libia in merito. La ong "Fortress Europe" ha appena pubblicato un rapporto in cui accusa la Libia di gravi crimini contro i migranti arrestati sulla rotta per Lampedusa. Il rapporto, intitolato “Fuga da Tripoli”, documenta 1.579 morti nel deserto e 2.483 nel Canale di Sicilia, e raccoglie 83 testimonianze dirette di torture, stupri e omicidi commessi dalla polizia libica negli almeno 20 centri di detenzione per migranti, dove 60mila persone sono detenute ogni anno. Al Parlamento europeo sono state appena presentate due interrogazioni, sui 600 eritrei detenuti da un anno e mezzo in Libia.

www.unita.it

 

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EmiNews 2007

 

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