3801 IMMIGRAZIONE:Oltre 2 milioni di occupati stranieri. Salgono gli imprenditori

20071030 11:11:00 redazione-IT

Dossier Caritas-Migrantes. Nel 2006 500 mila nuovi arrivi; in aumento gli iscritti al sindacato. Nel 49% dei casi le domande di assunzione riguardano il settore dell’assistenza alle famiglie

ROMA – Sono oltre 2 milioni (2.194.271, dato Inail) gli occupati nati all’estero che lavorano in Italia. Nel 58% dei casi sono inseriti nel Nord Italia e 84,6 volte su cento provengono da paesi non comunitari. La si legge nel Rapporto Caritas/Migrantes, presentato oggi a Roma.

In media, a livello nazionale, l’incidenza di questi lavoratori è del 12,5%, con punte del 16,2% nel Nord Est. La quota scende al Sud (6,9%) e nelle Isole (5,1%). La Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto sono le prime tre regioni per numero di assunzioni riguardanti lavoratori nati all’estero.

La percentuale di questa manodopera raggiunge il 66,2% nelle attività domestiche presso le famiglie, il 20,6% in agricoltura, il 20,4% negli alberghi e ristoranti e il 19,4% nelle costruzioni. Ma cresce anche la quota degli imprenditori(141.393 secondo l’archivio di Unioncamere) che salgono annualmente dell’8%. Il 70% operano nel commercio e nelle costruzioni. Solitamente si tratta di dipendenti già presenti in Italia, passati al lavoro autonomo per meglio valorizzare le proprie capacità. Mentre solo in 1 caso su 16 provengono direttamente dall’estero. Le donne sono il 16% (il 40% sul totale degli occupati). Nel 2006 sono stati oltre 500mila i nuovi arrivi in base alle quote messe a disposizione dal governo. Nel 49% dei casi le domande di assunzioni presentate riguardano il settore dell’assistenza alle famiglie.

La maggior parte delle richieste è concentrata fra Roma (oltre 50mila), Milano (37.409), Torino (20.051). In media, un lavoratore straniero ha avuto quasi due contratti di assunzione durante l’anno nel 2006. Tra quelli nati all’estero, 1 ogni 4 assunti è entrato per la prima volta nel mercato del lavoro (235.096). La quota di maggiore sfruttamento del lavoro in nero e sottopagato si riscontra nel settore edile(un quinto del totale). Tuttavia, non appena il rapporto di lavoro raggiunge un minimo di stabilizzazione e regolarità, aumentano anche le iscrizioni ai sindacati: sono state 680.000 nel 2006), che sono pari a un quinto della popolazione straniera regolarmente soggiornante e a un terzo della forza lavoro (secondo l’Istat si tratta di 1.475 lavoratori).

Infine, nonostante gli immigrati guadagnino in media solo 10.042 euro all’anno (dati Inps relativi al 2004), i lavoratori stranieri inviano consistenti flussi di denaro nei paesi di origine: nel 2006 le rimesse inviate dall’Italia hanno superato i 4,3 milioni di euro per una crescita annua dell’11,6%.

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EmiNews 2007

 

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