3800 IMMIGRAZIONE: Cresce l’Italia con gli immigrati: 6 su 10 inseriti al nord

20071030 11:09:00 redazione-IT

Dossier Caritas-Migrantes. La maggior parte degli immigrati regolari vive e lavora nelle regioni settentrionali. Flussi molto sostenuti. Con Romania e Bulgaria ‘’vince’’ l’immigrazione comunitaria. In Italia 140 mila rom

ROMA – La maggior parte degli immigrati presenti regolarmente in Italia vive e lavora nelle regioni del Nord. Secondo il Dossier statistico della Caritas, nel 2006, 6 immigrati su 10 erano inseriti nelle regioni settentrionali. I flussi sono stati molto sostenuti e ci sono già le prime proiezioni su quello che succederà alla fine del 2008.

Se si dovessero cioè confermare i flussi di arrivi che sono stati registrati l’anno scorso, alla fine del 2008 la Lombardia passerebbe dalle attuali 850 mila presenze a più di un milione. Anche l’Emilia Romagna, il Veneto e la provincia di Roma subirebbero forti incrementi superando il mezzo milione di presenze. Sempre alla fine del biennio 2007-2008 su cui si sono esercitati gli esperti della Caritas, il Piemonte si attesterebbe su quota 400 mila, la Toscana 350 mila unità, la Campania 200 mila e le Marche 150 mila presenze. Già oggi, comunque, la Lombardia accoglie un quarto di tutti i residenti stranieri presenti in Italia.

Le tipologie dell’immigrazione italiana stanno cambiando rapidamente. Con l’ingresso della Romania e la Bulgaria nell’Unione europea l’Italia è balzata ai primi posti nella classifica dell’immigrazione comunitaria che rappresenta ormai un quarto delle presenze di persone straniere. Per i nuovi comunitari sono facilitate oggi molte operazioni, dal lavoro al voto. Significativo per esempio il dato fornito dal Dossier 2007 sulla partecipazione al voto nelle elezioni amministrative degli “italiani non del tutto stranieri”. Al voto del maggio scorso per le elezioni di 861 amministrazioni comunali hanno partecipato 6.313 immigrati comunitari di cui 5.122 rumeni e 750 polacchi. Per quanto riguarda le forme di integrazione degli immigrati nella società italiana, oltre alla scuola dove sta crescendo il numero degli alunni stranieri, si registrano le forti presenze di studenti immigrati nelle nostre università. Attualmente sono iscritti alle varie facoltà 42 mila studenti stranieri, che rappresentano il 2,3% del totale. Le università italiane esercitano comunque una forza di attrazione inferiore a quelle tedesche, inglesi e francesi molto più frequentate delle nostre dagli studenti immigrati. Per quanto riguarda invece le “affinità elettive”, il Dossier statistico sull’immigrazione afferma che la Romania considera l’Italia una destinazione appetibile anche per ragioni culturale. D’altra parte l’Italia è interessata alla Romania dal punto di vista economico: più di 20 imprese italiane anche di una certa entità operano già in Romania.

Discorso a parte quello che riguarda i rom che sono circa 10 milioni in tutti i paesi della Ue. In Italia la Caritas stima ci siano 140 mila rom. A differenza di quello che si pensa normalmente quando si parla dei rom come nomadi, il 60% di loro è stanziale. Il 20% dei 140 rom presenti in Italia è invece seminomade. I nomadi veri e propri sono quindi il restante 20% che è costituito dai sinti, dai giostrai e dai circensi, artisti che viaggiano in continuazione. (pan)

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