3828 I funerali di Giovanna Reggiani: «Giustizia non intolleranza»

20071103 19:10:00 redazione-IT

Giustizia e non vendetta, hanno ripetuto i valdesi di Roma che si sono stretti alla famiglia di Giovanna Reggiani ai funerali che si sono svolti sabato nella basilica cattolica del Cristo Re nel quartiere Prati a Roma. Giovanna Reggiani era catechista nella chiesa valdese di piazza Cavour e la pastora valdese Maria Bonafede ,che insieme al parroco militare e al prete cattolico della basilica ha officiato la cerimonia religiosa con rito misto, ha ripetuto: «La giustizia punisce i colpevoli e non cerca capri espiatori». E anche il fratello, Luca, ha ricordato come da bambini i genitori «ci hanno insegnato la tolleranza e l’importanza dell’amore». Così sono sembrate tanto più assurde, estranee, le grida che dal fondo della piazza davanti alla basilica inneggianti alle parole d´ordine della Destra di Francesco Storace. «Pena di morte», «Andatevene a casa», «Basta con la violenza, fate le leggi».

Un tentativo di strumentalizzazione che non ha risparmiato neppure il rito funebre. Anche il sindaco di Roma Walter Veltroni, attaccato da Storace per «essersi dileguato dalla Chiesa» per timore delle contestazioni organizzate dallo stesso Storace, è rimasto amareggiato. «Dalla chiesa del Cristo Re – ha rimarcato il primo cittadino – si sono innalzate parole che hanno chiesto giustizia mai vendetta, fermezza mai intolleranza, rigore mai odio. Quelle parole, tutta la città di Roma, le condivide e le fa proprie». Nel giorno dei funerali di Giovanna Reggiani, l´Ama – l´azienda municipalizzata per l´ambiente di Roma – ha raccolto le tonnellate di rifiuti e resti delle baracche di Tor di Quinto distrutte dalle ruspe dopo l´omicidio. Nel campo, dove vivevano da cinque anni circa 60 nomadi, fra i quali molti bambini, viveva anche l´uomo accusato di aver ucciso Giovanna mentre tornava a casa.

Nicolae Romulus Mailat, arrestato per la testimonianza di una donna rom che lo ha denunciato e che abitava nella stessa baraccopoli, sarà giudicato con giudizio immediato. Così hanno fatto sapere sabato il pm Maria Bice Barborini ed il procuratore aggiunto Italo Ormanni, responsabile del caso. I rom che lo conoscevano – come riferisce Massimo Converso dell´Opera Nomadi – lo descrivono come «un pazzo», dilo, in lingua romané. Dalle prime risultanze dell´autopsia sul corpo della donna pare che non ci siano segni di violenza sessuale, anche se gli esami devono essere terminati.

Dalle prime analisi autoptiche sembra che la donna sia stata uccisa con un sasso o un bastone, comunque con un corpo contundente con cui Giovanna Reggiani è stata violentemente colpita alla testa. In Romania moltissimi sono stati in questi giorni i messaggi di cittadini rumeni, gente semplice, di solidarietà e di scusa per il barbaro omicidio di Giovanna Reggiani. Ma sui giornali ci sono anche accuse al governo italiano per il clima di intolleranza e i provvedimenti di espulsione in massa. «L’essere rom o romeno è diventato un’aggravante per un delitto», dice Sorin Cehan, direttore di Gazeta Romanesca, giornale di Bucarest. I rumeni sono coscienti che la loro immagine in Italia è molto peggiorata. Ma il direttore Cehan mette in rapporto questo soprattutto alle ronde e ai presidi organizzati da Forza Nuova, alla Mussolini che chiede di mandare via l’ambasciatore a Roma, a Storace che «vorrebbe dare in pasto alla gente il criminale» che ha ucciso Giovanna Reggiani.

Del resto anche il quotidiano britannico The Independent titola: «L´Italia se la prende con gli immigrati dopo un omicidio». E mostra nella foto dei baraccati sfollati con la didascalia: «Vittime della brutale repressione dell´Italia contro gli immigrati, in migliaia attendono di essere deportati senza processo», per concludere: «Stiamo forse entrando in una nuova era di intolleranza in Europa?».

Anche il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone sabato sera riferendosi alla «vile aggressione» in cui Giovanna Reggiani è stata uccisa, invita tutti a «non fare di ogni erba un fascio».

www.unita.it

 

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EmiNews 2007

 

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