3840 Roma, Rom e Romeni: un po' di chiarezza

20071105 19:46:00 redazione-IT

Rom, romeni: che differenza c’è
Chi sono e dove vivono i 556 mila i romeni immigrati in Italia, di cui 31 mila nella capitale. Una scheda di Caritas-Migrantes. Circa 50 mila i Rom di nazionalità romena, su una popolazione complessiva di 150.000 presenze

ROMA – Rom, romeni, baraccopoli, campi, zingari e via dicendo: l’omicidio di Giovanna Reggiani ha sollevato, insieme a un’onda alta di emotività e di reazioni politiche e giuridiche, anche una grande confusione nei termini. Rom e romeno diventano sinonimi, e l’insediamento abusivo di Tor di Quinto si trasforma in campo rom. Ma non tutti i rom sono romeni: anzi, solo una piccola parte dei rom provengono dalla Romania; allo stesso modo, non tutti i romeni sono rom, così come non sono molti i romeni che vivono nei campi rom delle città.

Campi rom che, per finire, non hanno molto in comune con le baracche che sorgono sugli argini del fiume o tra le fratte delle città e che ogni tanto le ruspe demoliscono.

A fare un po’ di chiarezza sulla situazione nella capitale, con cifre reali sulla popolazione rom e romena, è il III Rapporto pubblicato nel marzo scorso dalla Caritas di Roma, insieme all’Osservatorio romano sulle migrazioni. Due capitoli del rapporto sono dedicati, rispettivamente, alla presenza dei romeni a Roma e alla composizione e consistenza dei Rom e dei Sinti nella capitale.

Chi sono dunque i romeni? Sono tanti, innanzitutto: secondo gli ultimi aggiornamenti forniti proprio oggi Redattore Sociale da Caritas-Migrantes, i romeni sono il gruppo più numeroso tra gli immigrati in Italia, con 556.000 presenze su tutto il territorio nazionale, su una popolazione straniera complessiva di 3.690.00 cittadini stranieri all’inizio del 2007. Il calcolo è stato fatto, sommando ai 271.000 residenti romeni rilevati dall’Istat un anno prima, 131.000 assunti nell’ambito delle quote 2006, 46.000 venuti – sempre nel 2006 – muniti di visto per inserimento stabile (specialmente per ricongiungimento familiare) e 5.000 per altri motivi. La stima è prudenziale perché bisogna tenere conto anche dei nuovi nati in Italia (seppure, in proporzione, meno numerosi rispetto ad altre collettività) e di quelli arrivati nel corso del 2007.

Piuttosto alto il livello di istruzione degli immigrati romeni: secondo il censimento del 2001, il 59,2% possiede laurea o diploma superiore, rispetto al 39,9% degli altri immigrati dall’Est Europa e al 33,4% della popolazione italiana. Il livello è realisticamente oggi più basso perché una buona quota dei nuovi flussi proviene dalle zone agricole della Moldavia romena.

La regione con maggiore concentrazione di romeni è il Lazio (24,8%, di cui il 20,6% a Roma), seguita da Piemonte e Lombardia (15-16%)

Le rimesse che i lavoratori romeni in Italia inviano nel proprio paese partono soprattutto dal Nord (45,5%) e dal Centro (38,1%). La provincia di Roma spicca su tutte le altre, con una percentuale del 24,8%: vale a dire che dei 777,2 milioni di euro inviati in Romani, quasi 200 milioni sono stati inviati dalla provincia romana. Lavorano soprattutto nei cantieri edili (20,8%) e negli alberghi e ristoranti (11,1%), ma 15.000 sono imprenditori, per l’80% nel settore delle costruzioni.

Secondo la Caritas di Roma, “a livello di statistiche giudiziarie i romeni, che sono circa un sesto sul totale delle presenze, incidono anche per un sesto sul totale delle denunce, con valori più elevati per qualche fattispecie delittuosa. Si è detto che nel Lazio vi siano un terzo dei romeni denunciati in Italia. Bisognerà aspettare la statistica, più sedimentata, che elaborerà l’Istat prima di fare confronti e, specialmente, di dare dei giudizi”.

Non tutti i romeni sono Rom, anche se molti Rom residenti oggi in Italia sono di nazionalità romena: i Rom rumeni nel nostro Paese sono infatti 50.000, cioè meno del 10% della popolazione immigrata romena complessiva, ma circa un terzo della popolazione Rom, che in Italia conta circa 150.000 presenze.(cl)

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Un quarto dei romeni in Italia soggiorna nel Lazio

A Roma, secondo i dati ufficiali del Comune, il 31 dicembre 2006 ne soggiornavano regolarmente circa 31.000. Secondo il rapporto sull’immigrazione a Roma, tra Roma e provincia i cittadini di nazionalità romena sarebbero circa 75.000

ROMA – Un quarto dei romeni in Italia soggiorna nel Lazio (quasi 90 mila secondo le stime del “Dossier”), e in particolare la provincia di Roma. A Roma, secondo i dati ufficiali del Comune, il 31 dicembre 2006 ne soggiornavano regolarmente circa 31.000. Secondo il rapporto sull’immigrazione a Roma, tra Roma e provincia i cittadini di nazionalità romena sarebbero circa 75.000: un dato aggiornato al 2005, che sicuramente sarà notevolmente cresciuto dopo l’ingresso della Romania nell’Unione Europea.

Roma non è solo la prima provincia di insediamento dei romeni in Italia, ma si caratterizza anche per un’incidenza territoriale del tutto sui generis: a Roma, infatti, è romeno uno straniero ogni 4. Sono poche le province a registrare una incidenza territoriale superiore: il primato spetta a Torino (dove è romeno un immigrato su tre: 34,5%), seguita dalle altre province laziali: Viterbo (31,8%), Latina (28,9%), Rieti (27,5%), Frosinone (22,7%) e quindi Roma (20,4%).

Roma è una meta privilegiata per gli immigrati romeni, che qui ritrovano “le proprie radici storiche nazionali, nella mitologia fondativa di un popolo che ha trovato nella romanità non solo un’origine ma anche una via di sviluppo originale in un’area dell’Europa a prevalente popolamento slavo”, si legge nel rapporto della Caritas romana. Molto alta l’incidenza dei lavoratori rumeni regolarmente iscritti all’Inail, che secondo l’ultimo rapporto sull’immigrazione della Caritas nazionale sarebbero nella capitale oltre 46.000, pari a circa un quarto del totale dei lavoratori stranieri registrati nella capitale (196.839).

Solo il 49,3% dei romeni residenti nella Provincia di Roma vive nel Comune della Capitale.

“Contrariamente alla diffusa convinzione, che li vorrebbe disposti soprattutto nell’area costiera, i gruppi romeni più importanti si trovano dislocati in maniera indifferenziata intorno alla cintura del Gran Raccordo Anulare di Roma: a guidare gli altri comuni, in termini di valori assoluti, è Guidonia, seguita da Fiumicino, Tivoli, Ladispoli e Fonte Nuova”. (cl)

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Roma, Rom e Romeni: un po’ di chiarezza

Meno del 10% dei romeni nel nostro paese è Rom. Nella capitale, sono più di quasi 8.000 i Rom residenti nei campi “ufficiali”. Qui circa 6.000 Rom rumeni vivono in insediamenti abusivi

ROMA – Rom e rumeno non sono sinonimi. Ce lo dicono chiaramente le cifre, rese disponibili nel marzo scorso dal III Rapporto sull’immigrazione romana pubblicato dalla Caritas di Roma, insieme all’Osservatorio romano sulle migrazioni.

I romeni in Italia sono quasi 556.000: i Rom Rumeni presenti in Italia sono circa 50.000 unità; le più grandi comunità sono stanziate a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Bari e Genova. Ma oramai la loro presenza si registra in tutt’Italia. Dunque, meno del 10% dei romeni residenti in Italia è Rom. Allo stesso modo, non tutti i Rom presenti in Italia è di nazionalità romena: Gli ultimi dati rilasciati dal ministero dell’Interno parlano infatti di una popolazione Rom/sinti complessiva di circa 120.000 persone: secondo l’Opera nomadi, complessivamente i Rom/Sinti residenti in Italia sono 150.000, di cui poco meno della metà (70.000) con cittadinanza italiana da diverse generazioni e 80.000 provenienti dai Balcani (in costante aumento da Bulgaria e soprattutto Romania).

Storicamente, si sono succedute grandi ondate di Rom in arrivo in Italia: la prima, che risale al XV secolo, comprende le popolazioni zingare ormai sedentarizzate nelle diverse regioni italiane (Rom Abruzzesi e Molisani, Napoletani, Campani, Cilentani, Lucani, Calabresi, Pugliesi e Camminanti Siciliani), che assommano a oltre 30.000 unità; e i circensi/giostrai (Sinti dell’Italia centro-settentrionale), anch’essi intorno alle 30.000 presenze.

La seconda ondata si ebbe dopo la pria guerra mondiale e portò in Italia soprattutto Rom provenienti dall’Europa Orientale: sono i Rom Harvati, Kalderasha, Istriani e Sloveni, riconosciuti anch’essi come cittadini italiani e stimati intorno alle 7.000 presenze.

Un terzo gruppo comprende i Rom arrivati in Italia negli anni ’60 e ’70, in seguito a una grossa emigrazione dall’Est Europeo verso i paesi più industrializzati: Rom Khorakhanè, musulmani provenienti dalla ex-Jugoslavia meridionale (Cergarija, Crna gora, Shiftarija, Mangiuppi, Kaloperija), Rom Dasikhanè, cristiano-ortodossi di origine serba (Rudari, Kanjiaria, Mrznarija, Busniarija, Bulgarija) e Rom rumeni.

Un altro importante esodo si è avuto dal 1989, in seguito al crollo dei regimi comunisti nei paesi dell’Est Europa e agli eventi bellici nella ex-Jugoslavia. Dal 1992 al 2000 si stima siano arrivati in Italia circa 16.000 Rom, che si sono insediati in diverse aree del territorio nazionale.

Un gran numero di Rom romeni è giunto in Italia successivamente, – a partire dalla fine degli anni novanta – dei Rom Rumeni, che ha assunto in breve tempo una grande rilevanza: dopo i primi immigrati provenienti da Craiowa e Timisoara, si registra un esodo continuo e di vaste proporzioni dalla Romania verso l’Italia. E’ in seguito a questo grande flusso che il numero di Rom rumeni è salito a circa 50.000 presenze.

Focalizzando l’attenzione su Roma, nel novembre del 1995 fu svolto dal Comune il primo censimento generale: sono state rilevate 5.467 presenze (di questi oltre il 50% di minorenni); successivamente furono censiti 4.801 Rom e Sinti nel 1997 e 4.535 nel 2000.

Nel luglio 2001, a seguito dell’abolizione della necessità di visto per le persone provenienti dalla Romania, cominciarono ad arrivare a Roma, da questo Paese, migliaia di Rom: iniziarono a sorgere decine di insediamenti abusivi, spesso situati sull’argine dei fiumi o in immobili dismessi. Nel 2002, il GrIS – Area Zingari (Gruppo di collegamento regionale immigrazione e salute) contava oltre 6.500 Rom nella capitale, distribuiti in 32 insediamenti. Nell’ultimo aggiornamento dello scorso anno, il Gris ha rilevato 7.849 presenze. Secondo l’Osservatorio romano sulle migrazioni, sei campi rom nella capitale sono a prevalenza di insediamento di rom Rudari di nazionalità romena e serba e ospitano circa 1.500 persone. A questi dati vanno in gran parte aggiunte circa 6.000 presenze di Rom rumeni, distribuite in poco meno di 60 campi abusivi, in genere di piccole dimensioni, caratterizzati da un’alta precarietà e mobilità sul territorio a seguito di sgomberi o esigenze di sopravvivenza. (cl)

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EmiNews 2007

 

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