3872 CGIE-Giovani:Il recupero della lingua, dell’identità italiana e dell’associazionismo

20071109 11:39:00 redazione-IT

Il recupero della lingua, dell’identità italiana e dell’associazionismo. Le preoccupazioni dei giovani all’Assemblea Plenaria del CGIE

CTIM-Press/Eminotizie – La giornata di mercoledì 7 novembre al Consiglio Generale degli Italiani all’estero (CGIE) è stata caratterizzata dagli interventi dei rappresentanti delle nuove generazioni di italiani e di oriundi nel mondo.
I lavori dell’Assemblea Plenaria si sono aperti con le precisazioni dell’Amministrazione sulla ristrutturazione ed accorpamenti di servizi consolari in varie parti del mondo, motivando la chiusura di determinate sedi con “spese di gestione esorbitanti” rispetto all’esigua consistenza sia della comunità italiana in quei luoghi, che dalle pratiche burocratiche effettuate.

L’analisi prodotta non ha convinto e lasciato attonita l’assemblea CGIE, presa da un senso di impotenza e di inutilità per non aver potuto partecipare per evitare che venissero inferti tali gravi colpi alla rete consolare esistente.

Dopo le varie relazioni dei Vice Segretari Generali, si passava all’ordine del giorno con la relazione di Carlo Erio, Presidente della VII Commissione Tematica “Nuove migrazioni e generazioni nuove”, in cui sono stati inseriti i 20 ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo.

Dopo l’introduzione, il segretario Elio Carozza lasciava la parola a questi giovani presenti all’Assemblea, concedendo a ciascuno di loro tre minuti per presentarsi e parlare dei loro paesi di provenienza.

L’assemblea, ancora sconcertata per le informazioni negative dell’Amministrazione, veniva scossa e si entusiasmava con applausi sinceri alle varie relazioni dei giovani che si presentavano, per la maggior parte di loro, per la prima volta ad un pubblico così esperto e di lunga carriera politica.

Di questi ragazzi si è ammirato la preparazione, la serietà d’intenti, la voglia di lavorare e la disponibilità a dare un contributo al “Sistema Italia”.

Il denominatore comune sembra che sia per tutti il cammino percorso insieme dal dicembre 2006, data del loro primo incontro con il CGIE che li ha fatti arricchire di nuove esperienze, sfociate in un’indagine sulla situazione dei giovani di origine italiana nel mondo.

Molti di essi non hanno nascosto la curiosità di conoscere l’Italia, questo paese che per loro (vedi Pier Garcia dall’Ecuador) è così diverso da come glielo hanno descritto i padri o i nonni.

Tutti pensano di essere utili per il contributo che possono dare, ponendo in particolar modo l’accento sulla cultura e sull’apporto bilaterale portato dalle giovani generazioni all’estero. Molti di loro provengono da nazioni come il Canada, dove, come ha detto Emilia Barbiero di Toronto, “l’identità italiana non si è persa, grazie anche ai corsi di lingua e cultura italiana, nonostante una miriade di etnie”.

Altri hanno spiegato la procedura di scelta a cui sono stati democraticamente sottoposti prima di essere votati a rappresentanti dei giovani delle loro comunità, come Claudio Provenzano che, dopo essere stato proposto dal Comites di Hannover, di cui è membro, è stato votato a Berlino nell’ambito del Comitato dei Presidenti Comites (Intercomites) di tutta la Germania.

Riguardo la scelta dei delegati alla conferenza delle giovani generazioni, Oreste Motta, rappresentante del CTIM nel Consiglio Generale, già indicava nei lavori di Commissione VII che la via giusta sarebbe quella, se non di far scegliere, perlomeno di fare legittimare la nomina dei rappresentanti che i giovani autonomamente faranno con sistemi più diversi (vaglio dei curriculum vitae, indicazione delle associazioni, ecc.) dall’Assemblea Comites delle loro rispettive circoscrizioni, poiché ciò li dispenserà da qualsiasi critica o attacco politico.

A questa importantissima sessione CGIE non poteva mancare l’autorevole apporto dell’on. Mirko Tremaglia, ‘padre’ della legge sul voto per gli italiani all’estero, che ricordava ai giovani “l’esempio brillante dei padri, che hanno combattuto con sofferenza per emergere, per farsi sentire…”, esaltando poi le varie stagioni della politica per gli italiani nel mondo: la prima, quella della conquista del voto, la seconda, quella dell’esercizio del diritto di voto, la terza, quella attuale, la più pericolosa, la più infida, quella del mantenimento del voto all’estero. E’ qui che bisogna tenere gli occhi aperti e agire compatti, viste le operazioni di sabotaggio nei confronti degli italiani residenti fuori i confini.

“Le due riforme costituzionali volute per voi – ricorda il già Ministro per gli Italiani nel Mondo – ci mettono al sicuro da eventuali riduzioni dei deputati, poiché è sancito che i 18 parlamentari eletti all’estero tali rimarranno di numero. Anche se passasse la riforma costituzionale per un Senato federale con altre funzioni, i sei posti al Senato spettanti alla Circoscrizione Estero verrebbero aggiunti ai 12 della Camera dei Deputati”.

Tremaglia informa infine l’Assemblea CGIE che proprio in questi giorni al Parlamento verrà valutata la proposta di legge per una Commissione bilaterale del Senato e della Camera per le questioni degli italiani all’estero. Se dovesse passare, sarebbe “una grande azione politica di fondo, per il sentire ed operare italiano”.

Un auspicio che si accomuna alla serietà di intenti dei giovani qui presenti.

Oreste Motta (CTIM-PRESS/Eminotizie)

 

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