3867 CGIE: La relazione del Vice Ministro Franco Danieli

20071107 20:14:00 redazione-IT

ROMA – “Voglio ricordare il positivo risultato della manovra di assestamento del bilancio che ha permesso di recuperare importanti risorse ‘congelate’ ad inizio anno nel quadro delle disposizioni di controllo della spesa pubblica previste dalla Finanziaria 2007. Si tratta nel complesso di 6,4 milioni di euro, un importo superiore quindi alla somma che era stata inizialmente accantonata (6 milioni di euro), a testimonianza dell’impegno del Governo in favore degli italiani all’estero”.

E’ entrato subito in media res il vice ministro Franco Danieli, che ha aperto con la relazione del Governo, i lavori alla Farnesina dell’Assemblea Plenaria del CGIE. E ricordato come in Parlamento con la sua audizione e quella del segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo abbiano “preso forma importanti occasioni di confronto e di verifica su temi di assoluta rilevanza per le nostre collettività all’estero, quali le risorse finanziarie e la razionalizzazione della rete diplomatico-consolare”.

Entrando nei dettagli Danieli ha sottolineato innanzi tutto che sono state “sensibilmente integrate” le risorse disponibili sui capitoli per la promozione della lingua e cultura italiana all’estero e per i contratti con società locali per l’attuazione del controllo dei dati delle anagrafi consolari. Integrazione di entrambi i capitoli con 2,5 milioni di euro. Somme inferiori, “ma comunque significative”, andranno alle associazioni che svolgono attività di assistenza indiretta e per le attività del CGIE. Per la Finanziaria 2008 ora all’esame del Parlamento si prevede “un incremento di risorse” grazie a due emendamenti, uno del Governo e uno dei senatori Micheloni, Pallaro, Pollastri, Randazzo, Turano, già approvati dalla Commissione Bilancio del Senato. Si tratta rispettivamente di 14 milioni di euro e di 18 milioni, per un totale di 32 milioni di euro. Ciò consentirà, ha spiegato Danieli, “non solo di recuperare i tagli inizialmente previsti ad alcuni capitoli di spesa, ma anche di fare dei significativi e ulteriori passi in avanti sul percorso dell’incremento delle risorse già avviato con la Finanziaria dello scorso anno”. Danieli ha inoltre precisato che in sede di discussione sulla Finanziaria “ci impegneremo, unitamente al Ministro degli Affari Esteri, a perseguire azioni che possano migliorare questo quadro già soddisfacente”. L’auspicio del vice ministro è che, nell’interesse dei connazionali nel mondo “si possano trovare positive convergenze tra gli schieramenti e, soprattutto, tra i parlamentari eletti all’estero”.

Tra le priorità vi è l’assistenza, in particolare l’assistenza diretta ai connazionali indigenti. E Danieli ha ricordato che con l’incremento dei fondi disponibili nel 2007 sono state concluse, o stanno per essere concluse, una serie di convenzioni assicurative in campo sanitario “che offrono modalità più avanzate ed efficaci di assistenza”, in particolare in Paesi dell’America Latina. Inoltre, “proprio in questi giorni” è stata firmata la nuova convenzione per l’Uruguay, lo stesso per il Messico, e sono state concluse le complesse procedure di gara per l’Argentina che permetteranno di assicurare circa 8500 connazionali. Questi paesi vanno ad aggiungersi a Venezuela e Colombia. Infine, nel 2008 il Governo valuterà la possibilità “in base alle risorse disponibili”, di estendere l’iniziativa ad altri Paesi: tra questi, il Brasile, il Sud Africa, la Tunisia.

Con il 2008 si aprirà una nuova ‘era’ per gli indigenti? “Dovrà essere l’anno – ha rimarcato Danieli, – in cui, in un modo o nell’altro, si avvierà la concessione dell’assegno di solidarietà di cui si dibatte da decenni” . In un modo o nell’altro? “Intendo dire – ha chiarito Danieli – che occorre fare di tutto perché si concluda tempestivamente l’iter relativo alle proposte di legge ‘organiche’ presentate e attualmente in discussione nelle competenti commissioni alla Camera dei deputati”.

E se i tempi fossero lunghi, opoure sorgessero difficoltà? “Sono convinto della necessità – ha insistito Danieli – di introdurlo ‘di fatto’ utilizzando le maggiori risorse che avremo a disposizione sul capitolo dell’assistenza, ancorché non sufficienti, nell’ambito della legislazione vigente e applicando – ha spiegato – la recente innovazione normativa che consente agli Uffici consolari di erogare anche in più “tranches” sussidi agli indigenti entro il limite annuo di 1500 euro, equivalenti , a regime, a 123 euro al mese per persona”. A regime, poiché “prevediamo anche alcune ulteriori modifiche al regolamento che consentano di integrare l’attuale valutazione discrezionale del titolare dell’Ufficio consolare con criteri automatici di assegnazione come la presenza, oltre ad una determinata soglia di reddito, di figli a carico o di altri conviventi non autosufficienti”. Per questo è stata avviata nelle scorse settimane un censimento presso la rete consolare dei connazionali ultrasessantacinquenni nati in Italia da ritenersi indigenti e che si concluderà entro la fine di questo mese. “In tal modo potremo quantificare con una certa precisione il fabbisogno effettivo per erogare l’assegno, o il contributo, di solidarietà”.

Altro obiettivo per il 2008: la Prima Conferenza dei giovani italiani e di origine italiana nel mondo. Danieli ha fatto presente che in un emendamento alla Finanziaria presentato dal Governo è prevista la copertura sia per la realizzazione della Conferenza dei giovani sia per l’istituzione del Museo della Emigrazione italiana. “L’obiettivo – ha sottolineato – è di portare in Italia mille giovani per alcuni giorni, al fine di confrontarsi con loro e individuare assieme il complesso di strumenti che meglio consentano di mantenere in maniera innovativa ed efficace i rapporti con le giovani generazioni italiane nel mondo”.

Per quanto invece riguarda la razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, punto ineludibile – come ribadito anche da Massolo nell’audizione alla Camera – è che la rete consolare, allo stato attuale “registra crescenti difficoltà di funzionamento”. Sono dunque “necessarie fin d’ora più risorse sia finanziarie che umane” per assicurare “un livello adeguato di servizi consolari, sul piano quantitativo e qualitativo, e senza prevedere ulteriori compiti aggiuntivi”. Si pensa ad “un incremento dell’ordine del 30% delle dotazioni attuali di personale degli uffici consolari e pertanto si attesta in 400 unità di ruolo e 450 unità a contratto, per un costo di oltre 60 milioni di euro annui aggiuntivi”. Per le spese di funzionamento “potrebbero occorrere non meno di 40 milioni di euro”. Il relativo fabbisogno in termini di costi si aggira sull’ordine di 100 milioni di euro annui. Certo, sono traguardi “difficilmente raggiungibili nella loro totalità”, anche se “contiamo di disporre per il prossimo anno di un consistente aumento con la creazione di un Fondo speciale per far fronte ai consumi intermedi delle sedi all’estero, al quale sono attribuiti 70 milioni di euro, derivanti da una parte fissa di 45 milioni di euro più 25 milioni di euro attribuiti al Mae come restituzione di una percentuale delle percezioni consolari”. Fondi che andranno ulteriormente incrementati “per fare fronte ai compiti aggiuntivi che si profilano specie in materia di cittadinanza e di visti”. E’ in questo quadro, ha spiegato Danieli, che c’è “l’esigenza di una complessiva azione di razionalizzazione” lungo tre direttrici: “una diversa e più aggiornata articolazione della rete”, “semplificazione e snellimento delle procedure e potenziamento della comunicazione istituzionale”, “una maggiore autonomia finanziaria e gestionale delle sedi”. Individuato un piano di interventi da attuare nel 2007-2008. Tre le fasi. La prima è iniziata il 1° ottobre con l’accorpamento delle Rappresentanze Permanenti a Ginevra e si è completata il 1° novembre con interventi ad Atene, Il Cairo, Bastia e Lipsia. Tenuto conto anche dei dati della “mappatura” della rete consolare, sono state individuate le sedi consolari che saranno interessate dagli interventi nella seconda fase, da attuare entro la prossima estate. Sono invece ancora da determinare le iniziative della terza fase, che sarà comunque completata entro il prossimo anno. Tre i parametri presi a fondamento: “carichi di lavoro, consistenza delle collettività di connazionali e qualità e numero medio di pratiche che interessano gli uffici all’estero”. I prossimi provvedimenti? Trasformazione del Consolato ad Esch sur Alzette in Cancelleria consolare presso l’Ambasciata a Lussemburgo, con competenza per l’intero territorio del Granducato; ampliamento delle competenze della Cancelleria consolare dell’Ambasciata a Vienna, con chiusura del Consolato generale ad Innsbruck e istituzione di un Ufficio consolare onorario; attribuzione al Consolato di Manchester della competenza sulla circoscrizione di Edimburgo e istituzione di un Ufficio consolare onorario; creazione di uno “sportello permanente” a Edmonton per gestire i servizi consolari anche attraverso il collegamento telematico con il Consolato generale a Vancouver, che assumerà competenza sulla circoscrizione di Edmonton.

E’ in ballo, poi, anche la ristrutturazione della rete degli Istituti Italiani di Cultura: è stato deciso di chiudere, entro l’estate 2008, quello di Lilla (sezione distaccata dell’Istituto di Parigi). Per quanto riguarda l’apertura di nuovi uffici – in aggiunta all’istituzione del Consolato generale a Mosca – è in predicato di istituire nel 2008 l’Ambasciata in Moldova e di elevare a Consolato il Vice Consolato a Newark. Danieli ha riferito che per quanto riguarda il rafforzamento della rete consolare in altre aree – priorità in Asia e America Latina – “è attualmente in corso una riflessione”, fermo restando che le eventuali misure sono legate alle “risorse effettivamente rese disponibili dalla ristrutturazione”.

Parallelamente a questi interventi si punta allo sviluppo di servizi infrastrutturali nel settore consolare. Si sta studiando lo sviluppo di servizi on line nel settore anagrafe/stato civile. E’inoltre in fase di completamento la realizzazione del nuovo Sistema Integrato delle Funzioni Consolari (S.I.F.C.), per l’erogazione ai cittadini dei servizi consolari on line. Entro poche settimane inizierà la fese di sperimentazione in alcune “sedi pilota”, in vista della distribuzione a tutti gli Uffici nel 2008.

Danieli ha ricordato poi l’emissione – dal giugno scorso – delle carte d’identità da parte degli uffici consolari. Anche se, ha ammesso, “al notevole sforzo organizzativo di tutta la rete” ha fatto riscontro “una domanda inferiore alle attese”: poco più di 4000 carte rilasciate nei primi 4 mesi. Danieli ha tuttavia ricordato che il ddl governativo su “Modernizzazione, efficienza delle Amministrazioni pubbliche e riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e per le imprese” (approvato in prima lettura dalla Camera il 25 ottobre), prevede all’art. 17 l’aumento della durata delle carte di identità da 5 a 10 anni (oltre alla delega al Governo in materia di semplificazione e riassetto delle disposizioni in materia anagrafica, compresa l’AIRE).

Danieli si è poi soffermato sulla prossima istituzione del Museo Nazionale della Emigrazione Italiana: esso sarà collegato in rete con le istituzioni già operanti in Italia e all’estero. Il 26 ottobre alla Farnesina si è anche tenuto, come noto, un convegno dedicato al Museo, dal quale ha assicurato Danieli“sono scaturite ulteriori indicazioni che ne favoriranno la nascita”. Ci saranno, poi, iniziative per il centenario – il 6 dicembre – del disastro minerario di Monongah. Il giorno della ricorrenza Danieli sarà sul luogo di quella immane tragedia in cui persero la vita tanti italiani. Entro la fine di novembre sarà presentato un volume della Farnesina. Inoltre è stato proposto al Ministero dell’Interno di concedere onorificenze al valore civile in memoria delle vittime.

Danieli ha poi toccato un altro punto nevralgico: la riforma della legge 153, per la promozione della lingua e cultura italiane all’estero. In Parlamento sono stati presentati diversi ddl. Il Governo intende avviare “il prima possibile” il confronto tra le diverse opzioni “per arrivare ad un testo comune e il più largamente condiviso”. Per questo, dopo avere “attentamente vagliato anche il parere che il CGIE si accinge ad esprimere e alla luce delle indicazioni emerse nel seminario organizzato qualche mese fa”, è intenzione di Danieli “proporre a nome del Governo alcuni punti qualificanti per una normativa che consenta la realizzazione di un sistema più moderno ed efficace”.

Per quanto invece concerne la riforma della legge sulla cittadinanza, Danieli auspica l’approvazione “entro breve termine”, anche perché è stata ottenuta la copertura necessaria nella Finanziaria. Si tratta di circa 50 milioni di euro a cui attingerà anche il Ministero dell’Interno per far fronte al prevedibile aumento delle domande che il Mae stima tra 800 mila e 1 milione. In tal modo, ha spiegato Danieli, potrà essere assunto un certo numero di impiegati di ruolo oltre ad alcune centinaia di altri lavoratori in sede locale “anche per far fronte alle lunghissime file di attesa che esistono nei Consolati sudamericani”.

Il vice ministro ha chiuso il suo intervento con “l’argomento forse più complesso e delicato”: il voto all’estero. “Seguiamo con grande attenzione l’attuale complesso dibattito politico ed i lavori parlamentari sulle riforme del nostro ordinamento costituzionale con particolare riferimento alla rappresentanza degli italiani all’estero” ha detto Danieli. Precisando che però “a prescindere, almeno in questa fase, da tale prospettiva riformatrice, è necessario migliorare sotto vari aspetti la procedura di svolgimento del voto all’estero”. Per Danieli occorre puntare a tre modifiche: “le modalità di scrutinio, che non possono essere più concentrate in un unico centro in Italia, i sistemi postali utilizzati, la definizione delle liste elettorali”. Temi condivisi tra Ministero dell’Interno e Farnesina, ciascuno per la parte di propria competenza,anche attraverso l’apposito Comitato anagrafico-elettorale che proprio la settimana scorsa, ha ricordato Danieli, ha tenuto la prima riunione dopo la sua ricostituzione nella nuova legislatura.

Infine, ad avviso di Danieli, deve esistere “un’organica relazione tra la deputazione parlamentare e le istanze, non meno necessarie, dei Comites e del CGIE”. E il Governo intende presentare, dopo la Finanziaria, una proposta di riforma del CGIE e dei Comites, “che terrà conto delle indicazioni formulate di recente dallo stesso CGIE”.

(Simonetta Pitari:Inform/Eminotizie)

 

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