3866 Relazione del Segretario Generale Elio Carozza all’Assemblea Plenaria del CGIE

20071107 22:11:00 redazione-IT

Roma, 6 novembre2007

Ringrazio il Vice Ministro per la puntuale e dettagliata relazione che ha portato alla nostra Assemblea.
Ho l’onore di portare il saluto del Comitato di Presidenza a voi tutte e tutti Consiglieri del CGIE.
Porgo il saluto e ringrazio vivamente i rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle Regioni e dell’Amministrazione per la loro presenza e per il contributo che daranno ai nostri lavori.

Formulo i più sinceri auguri di buon lavoro a Franco Narducci , Presidente del neo costituito Comitato sugli italiani all’estero alla Camera dei Deputati e a Claudio Micheloni Presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero costituito al Senato della Repubblica.

Vi prego, cari Presidenti, di estendere gli auguri del CGIE a tutti componenti dei vostri due Comitati confermandovi tutta la disponibilità del CGIE per una stretta collaborazione.

Il Comitato di Presidenza del CGIE ha già incontrato il Comitato presieduto dal Sen. Micheloni e incontrerà prossimamente quello presieduto dall’On.le Narducci.

Colgo questa occasione per ringraziare gli On.li Senatori, componenti del Comitato per le questioni degli italiani all’estero, per aver partecipato, raccogliendo l’invito del Comitato di Presidenza, alle tre recenti riunioni delle Commissioni Continentali.

La loro partecipazione ai lavori delle Commissioni Continentale rappresenta l’interesse, la disponibilità e la volontà di percepire con completezza non solo le problematiche che pongono le nostre comunità nel mondo ma anche di constatare e cogliere le opportunità e le potenzialità che rappresentano gli italiani all’estero.

La loro partecipazione e anche e forse soprattutto il buon esempio di un modo di lavorare per ravvicinare le Istituzioni ai cittadini.

Mi è particolarmente gradito salutare la delegazione dei giovani italiani residenti all’estero e li ringrazio di cuore per l’impegno che dimostrano giorno dopo giorno da ormai un anno, grazie al quale si é aperto un dibattito sulle nuove generazioni di italiani all’estero in ogni Paese.

Un ringraziamento ancora più sentito per aver partecipato, anche se tra mille difficoltà e spesso con molte incomprensioni da parte nostra, alle riunioni delle Commissioni Continentali, dimostrando attraverso il loro lavoro e le loro idee le capacità di mettersi al centro della discussioni, di creare collegamenti e fare rete, di far emergere il potenziale che essi sono e rappresentano e che vogliono mettere a disposizione del Paese e delle nostre Comunità.

Il dibattito avvenuto ha rafforzato la consapevolezza che le nostre comunità all’estero , sempre più radicate nei Paesi di residenza si trovano oggi a dover affrontare il delicato problema della diversità di orientamento e di cultura tra le prime generazioni e quelle successive.

Una diversità di sensibilità e di riferimenti dovuta al fatto che le prime e le seconde generazioni, pur provenendo da località diverse avevano una sostanziale omogeneità di modelli culturali e di vita rispetto alle giovani generazioni di italiani nati e formati all’estero,in ambienti sociali, politici ed economici molto diversi l’uno dall’altro, non solo rispetto all’Italia ma anche da Paese a Paese.

Inoltre si manifesta in maniera sempre più consistente la presenza tra le nostre comunità all’estero, ed in particolare tra le nuove generazioni, di molti giovani che ancora oggi emigrano dall’Italia, come conferma, tra l’altro, il II rapporto Migrantes su " Gli Italiani nel mondo", nella maggioranza dei casi sono giovani con elevati titoli di studio,che lasciano l’Italia per ragioni legate soprattutto alle più larghe opportunità che si presentato fuori dai confini nazionali, nel campo del lavoro, della ricerca e della formazione professionale.

In questo contesto si inserisce l’impegno e il lavoro intrapreso un anno fa dal CGIE, impegno e lavoro non solo destinato a preparare nel miglior dei modi la prossima Conferenza Mondiale dei giovani italiani all’estero ma anche nella ricerca di strumenti e percorsi in grado di assicurare un ricambio generazionale nelle diverse forme di rappresentanza e contribuire al rafforzamento del legame delle nuove generazioni di italiani all’estero con l’Italia

Il CGIE affida proprio a questa missione la possibilità di rinnovare il rapporto del nostro Paese con le Comunità italiane nel Mondo.

Dall’analisi dei documenti disponibili delle varie consulte regionali, riunioni e incontri dei giovani toscani, emiliani, veneti, trentini e dagli incontri promossi dal CGIE nonostante i differenti contesti, scaturiscono gli stessi sentimenti, le stesse esigenze e, soprattutto, lo spirito positivo, la voglia di conoscersi, confrontarsi e partecipare.

Nella giornata di domani avremo l’occasione di approfondire questo importante e determinante argomento grazie al lavoro svolto da questi giovani e dalla nostra Commissione tematica competente, che insieme hanno predisposto un documento che sarà arricchito dal dibattito in plenaria e se approvato trasmesso al Governo ed al Parlamento.

Per rispondere ad una delle richieste avanzate dai giovani il CGIE promuoverà, nelle prossime settimane, in ogni Paese, riunioni alle quali dovrebbero partecipare almeno un giovane per Circoscrizione Consolare.

Queste riunioni consolideranno il lavoro iniziato dai giovani stessi che in questi mesi si sono incontrati solo tramite i mezzi informatici. L’obiettivo é quello di favorire forme di autodeterminazione e di allargamento della rete.

In alcuni. Paesi, come ad esempio , in Francia, in Germania ed in Belgio, con il contributo della nostra rete diplomatico/consolare, insieme ai Comites ed ai Consiglieri del CGIE sono state già convocate le citate riunioni.

Il lavoro del CGIE ha continuato a svilupparsi sui criteri e sui metodi improntati fin dal dicembre 2006, prima di tutto consolidando il legame interno tra le Commissioni tematiche, Continentali e Plenaria e in secondo luogo coinvolgendo nei nostri lavori, i Comites e il mondo associativo in ogni Paese ed in ogni circoscrizione consolare.

I due documenti che saranno al centro dei lavori di questa nostra plenaria, quello relativo alla riforma dell’intervento per la diffusione e promozione della lingua e cultura italiana e quello già accennato sui giovani, sono stati predisposti dalle rispettive Commissioni tematiche, portati al dibattito nelle Commissioni Continentali e adesso sottoposte alla valutazione definitiva della Assemblea Plenaria.

Abbiamo di nuovo potuto constatare che il dibattito non si è svolto solo all’interno del CGIE ma ha coinvolto largamente anche le rappresentanze locali, gli enti gestori, le nuove generazioni e gli organi di stampa che hanno prodotto anche un confronto a distanza.

Care e Cari Consiglieri, se questa Assemblea plenaria adotterà i due documenti citati, cosa che il Comitato di Presidenza si augura, possiamo considerare che il CGIE ha svolto in questo anno il compito che gli assegna la legge. Avremo consegnato al Governo, al Parlamento ed a tutte le forze politiche quattro documenti aperti e propositivi aperti relativi ad argomenti rilevanti per le nostre Comunità all’estero.

Siamo, consapevoli della delicata situazione che attraversa il nostro Paese, sotto il profilo economico/politico/sociale, ma siamo anche convinti che non ci si può più attardare a mettere in cantiere una politica di riforme sulle principali questioni relative agli italiani all’estero.

E’ vero che il disegno di legge sulla cittadinanza così come le numerose proposte di legge sulla diffusione della lingua e cultura italiana sono il frutto dell’impegno e dell’attenzione che tanto il Parlamento quanto il Governo hanno profuso in questi mesi verso le comunità all’estero, tuttavia la stagione delle riforme non avanza come auspicato e desiderato.

L’urgenza della riforma dello stesso nostro Consiglio generale per meglio adattarlo ai cambiamenti avvenuti, con la elezione dei 18 parlamentari era ed é evocato da tutti in ogni occasione, cosi come in materia di editoria ed informazione per gli italiani all’estero.

Il rischio che corre il nostro Paese, se non si accelera il processo di riforma, é quello di vedere allontanarsi sempre di più il rapporto ed il legame delle nostre comunità con il Paese Italia e di vanificare tutto l’entusiasmo e le attese che avevano prodotto la partecipazione della nostra comunità alle elezioni politiche.

Per far fronte a questa sfida è necessario anche l’impegno delle Regioni e delle Province autonome.

Le riunioni delle Commissioni tematiche svoltesi in luglio, avevano come obiettivo tra l’altro di rispondere alle aspettative ed agli impegni presi dalla seconda Assemblea Plenaria della Conferenza Stato- Regione-Province Autonome – CGIE, preparando il lavoro ed il terreno per la tenuta dei Semirari indicati dall’Assemblea stessa.

I documenti preparati dalle tre rispettive Commissioni tematiche relativi alla lingua, cultura italiana e formazione professionale, all’Internazionalizzazione e all’ambito sociale e tutela dei diritti sono la testimonianza della volontà e dell’impegno del CGIE di voler realizzare al più presto i seminari.

Le difficoltà riscontrate nel funzionamento della cabina di regia e la consapevolezza che la Conferenza permanente non poteva continuare ad essere uno strumento esclusivo del CGIE, ma richiedeva più attenzione e convinzione da parte dello Stato e delle Regioni, al fine di assumere pienamente le funzioni ed il ruolo che la legge assegna alla Conferenza stessa il CGIE ha sollecitato un incontro con il Presidente Errani e con il Vice-Ministro Danieli, incontro avvenuto il 31 Luglio scorso.

E’ stata da parte mia riaffermata la necessità di rilanciare le attività ed in particolare tenere i Seminari convenuti, tuttavia tanto il Presidente Errani quanto il Vice-Ministro Danieli hanno proposto di rivedere gli strumenti di lavoro comune al fine di trovare modalità operative più appropriate ed efficaci.

La possibilità di iscrivere, almeno due volte all’anno, all’ordine del giorno delle riunioni della Conferenza Stato-Regioni, le questioni relative agli italiani all’estero, con la partecipazione dei rappresentanti del CGIE é stata considerata come uno mezzo per dare sicurezza e continuità, facendo così partecipare ai lavori in maniera diretta, non solo tutte le Regioni ma anche tutti i Ministeri coinvolti direttamente con le politiche in favore degli italiani all’estero.

Un primo incontro potrebbe già avvenire in occasione della sessione ordinaria della Conferenza Stato -Regioni del 6 Dicembre. Naturalmente, se si svolgerà nel senso prospettato il futuro lavoro comune, il CGIE parteciperà in tali occasioni con una rappresentanza composta dai componenti della Commissione Tematica e del Comitato di Presidenza.

Il Comitato di Presidenza e la Commissione Tematica si adopereranno per tenere almeno i Seminari che rivestono priorità e attualità entro l’anno prossimo, tenendo in considerazione che entro il 2008 deve riunirsi, cosi come indica la legge, l’Assemblea Plenaria della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE.

Il Comitato di Presidenza quando fissò il calendario delle riunioni delle plenarie per l’anno in corso, ritenne di tenere l’Assemblea plenaria agli inizi di Novembre con un motivo ben preciso, che era quello legato alla discussione in Parlamento della legge Finanziaria.

Ha affidato al Vice segretario Amaro ed ai Consiglieri Ferretti e Volpini , l’incarico di seguire l’iter della legge in Parlamento.

Nella finanziaria 2008 e nel bilancio pluriennale 2008-2010 le voci riguardanti gli Italiani all’estero nello stato di previsione del Ministero degli Esteri per il 2008 registravano un taglio di circa sette milioni di euro.

I tagli riguarderebbero quasi tutte le voci di bilancio ed, in modo significativo, anche quelle di interesse sociale più rilevante come l’assistenza diretta, lingua e cultura e persino i fondi, già insignificanti, previsti per i Comites verrebbero tagliati. Non siamo ancora in grado di capire gli effetti dei tagli sulle spese per gli Italiani all’estero di competenza di altre Direzioni del MAE, come ad esempio le culturali, o di altri Ministeri come la Pubblica Istruzione

Si è sviluppata in queste settimane una significativa iniziativa del Vice Ministro Danieli, degli eletti all’estero e dei neo costituiti Comitati del Senato e della Camera per ottenere sostanziali modifiche ed un recupero delle risorse destinate agli Italiani all’Estero, anche su sollecitazione del Cgie.

La Commissione Bilancio del Senato ha trasmesso all’aula, dove ieri è iniziata, come riferito dal Vice Ministro Danieli, la discussione, un testo che recepisce tali preoccupazioni e che ristabilisce e recupera globalmente 32 milioni di euro destinati principalmente all’assistenza diretta, all’assegno sociale, ai corsi di lingua e cultura, al funzionamento dei Comites ed ai lavori preparatori che dovrebbero portare alla prima conferenza dei giovani italiani nel mondo.

Allo stato attuale si nota, malgrado la delicata situazione finanziaria del nostro Paese, un segnale positivo di attenzione verso le nostre comunità all’estero, che conferma il cambiamento di tendenza iniziato con la finanziaria 2007. C’è ancora un margine di miglioramento, nel quadro del dibattito parlamentare, affinché le voci di bilancio destinate agli italiani all’estero possono essere incrementate.

Inoltre resta sostanzialmente irrisolto il problema della qualificazione, riorganizzazione e rafforzamento della rete consolare, a disposizione della quale sono sostanzialmente riconfermate le risorse del 2007, mentre invece si rende necessario prendere atto che la realtà attuale appare sempre più inadeguata a soddisfare le esigenze dei connazionali all’estero, a fornire servizi adeguati ai bisogni economici dell’Italia e alla promozione industriale e commerciale, all’ assistenza alle imprese, agli accordi di partenariato, ad adeguare l’offerta culturale e linguistica, alla concessione dei visti.

Già oggi forte è la pressione e nei prossimi mesi sarà ancora più stridente la domanda per i consolati ad assolvere ulteriori e nuovi compiti in relazione ai flussi migratori nel nostro paese, cosa che difficilmente potranno fare senza ulteriori risorse finanziarie ed umane.

Come ricordato dal Vice Ministro Danieli, dall’audizione del Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Massolo, presso il Comitato permanente sugli italiani all’estero si apprende che per assicurare alla rete consolare un adeguato livello di servizi tanto sul piano qualitativo che quantitativo e per far fronte alle spese di funzionamento e di ampliamento e adeguamento degli spazi, il fabbisogno reale si aggira intorno ai 100 milioni di euro annui aggiuntivi. Sul punto, tanto la relazione di Governo quanto l’Ambasciatore Massolo confermano che saranno messi a disposizione per il funzionamento delle sedi all’estero un fondo speciale e una quota parte delle risorse derivanti dall’incremento delle percezioni consolari, che come ricordato dal Vice Ministro, nella sua relazione, possono essere stimati in 70 milioni.

Dalla stessa audizione dell’Ambasciatore Massolo si apprende che è in atto lo studio della seconda fase della razionalizzazione e ristrutturazione della rete consolare e che il piano da attuare nel biennio 2006-2008, prevede la chiusura di alcune sedi, allo scopo di consentire un risparmio per rientrare negli obiettivi di contenimento della spesa fissati dalla legge finanziaria 2007, questo risparmio è imposto attraverso una forma di ricatto, che determina in caso di mancato adempimento nei termini previsti, il congelamento delle assunzioni di personale.

L’Ambasciatore Benedetti ha chiesto, mercoledì scorso, il formale parere del CGIE, sulla già citata seconda fase in merito alla ristrutturazione della rete diplomatica consolare e sulla quale questa assemblea dovrà pronunciarsi.

Il Comitato di Presidenza aveva già espresso, in Luglio, forti preoccupazioni per lo stato in cui versa la nostra rete consolare ed allo stesso tempo aveva chiesto di conoscere il piano globale predisposto al fine di formulare un parere sull’insieme delle misure che il Governo intende adottare.

Per questo, il Comitato di Presidenza chiede all’Assemblea Plenaria di esprimere un parere negativo sulla richiesta avanzata dall’Amministrazione in data 31 ottobre, in quanto il Consiglio Generale non ha ancora ricevuto il piano globale della ristrutturazione e riorganizzazione della rete consolare. Il CGIE si trova in proposito nell’impossibilità di esprimere qualsiasi parere, anche in futuro, in assenza di un piano globale e riafferma la sua completa disponibilità a collaborare con l’Amministrazione ed il Governo anche nella fase della sua elaborazione.

Il CGIE non è contrario a priori ad una riorganizzazione della rete consolare, ma questa deve avere come effetto il potenziamento, l’ottimizzazione e la razionalizzazione delle risorse e come obiettivo principale l’erogazione dei servizi ai nostri concittadini all’estero.

Non si può chiedere ad una rete consolare ridotta molto al di sotto del minimo accettabile, con un organico stimato al di sotto del 30 per cento,di contribuire al risanamento della finanza del Paese, pena il vergognoso ricatto del blocco delle assunzioni di personale.

Mancheremmo al nostro dovere se non elevassimo una protesta forte e formale per non essere stati interpellati dal Governo preventivamente per esprimere il nostro parere consultivo, come prevede la Legge istitutiva del CGIE, sui capitoli relativi agli italiani all’estero.

Riteniamo che questa consultazione sia ancora possibile e debba avvenire immediatamente proprio per rispettare la legge ed il mandato che i Consiglieri del CGIE hanno ricevuto dalle loro Comunità all’estero.

Siamo sicuri di poter contare sulla sensibilità del Ministro degli Esteri e del Vice Ministro Danieli, nonché dei Presidenti dei due rami del Parlamento.

Care e cari Consiglieri, ho cercato con questo mio intervento di mantenere la promessa fatta in occasione dell’ultima Plenaria, avrei voluto essere molto più breve e più sintetico. Ci sono riuscito forse solo in parte.

Ringrazio fin d’ora i Vice-Segretari e i Presidenti delle Commissioni tematiche, ed in particolare, padre Tassello, Carlo Erio e Maria Rosa Arona, per le relazioni che faranno in plenaria e che introdurranno i punti essenziali iscritti all’ordine del giorno dei nostri lavori.

Consentitemi solo di fare un accenno rivolto esclusivamente al nostro interno.

Abbiamo assistito in questi ultimi mesi a superficiali valutazioni di alcuni organi di stampa, sollecitati forse anche da ambienti vicini a noi ma ostili al CGIE. Sono sicuro che ognuno di voi ha potuto constatare quante non verità sono state dette, non so quanto in cattiva o in buona fede.

Voglio solo ribadire, senza alcuna retorica, che l’impegno nostro in seno al CGIE rientra nel più assoluto volontariato.

Che ognuno di noi mette a disposizione delle nostre comunità, il proprio tempo libero, sacrificando spesso la famiglia e gli interessi personali.

Credo sia opportuno sottolineare che il rimborso spese che ci viene erogato è fermo dal lontano 1999.

Il ruolo del CGIE, che alcuni considerano esaurito, può assumere oggi una funzione ancora più rilevante, e non vorrei ripetere quanto molti di noi hanno già detto in altre occasioni ed in particolare nel momento in cui abbiamo discusso sul documento di riforma dello stesso CGIE.

Molto dipende dal modo in cui noi sapremo difendere l’autonomia del nostro organismo, dalla capacità che sapremo mettere in campo per raccordarci con i Comites e con i nostri connazionali in ogni Paese, nonché dal dialogo e dal legame permanente con i Parlamentari eletti nella nostra Circoscrizione e con i due Comitati istituiti presso i due rami del Parlamento.

Il nostro rapporto con il Governo e più particolarmente con Ministero degli Affari Esteri è leale e costruttivo. Tutta la nostra disponibilità ed il nostro impegno per contribuire, con le nostre forze e con la nostra esperienza a sviluppare ed ad innovare le politiche in favore delle nostre Comunità.

Credo poter affermare che abbiamo ritrovato una certa serenità, che abbiamo ristabilito un rispetto reciproco necessario a valorizzare l’impegno di ognuno e di tutti. Resta ancora qualche sforzo importante da fare.

Sono sicuro che attraverso la nostra intelligenza il nostro buon senso e la nostra volontà di lavorare per il bene delle nostre comunità ci farà superare anche questi ultimi ostacoli.

Grazie e buon lavoro. (Per il Comitato di Presidenza, Elio Carozza Segretario generale)

 

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EmiNews 2007

 

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