3931 Nelle aziende vinicole dell'astigiano i macedoni sostituiscono gli italiani

20071120 12:17:00 redazione-IT

Sono la prima comunità di stranieri, il boom degli arrivi 7 anni fà ai tempi della guerra civile in Macedonia. L’assessore Scagliola: ”In questa zona la criminalità è italiana, non ci sono mai stati problemi dovuti a questo gruppo”

ASTI – Biriana è una signora bionda sulla quarantina. Vive a Canelli, in provincia di Asti, ed è pasticcera: ha un negozio specialità macedoni, eredità del suo paese. Proviene infatti da una piccola città della Macedonia, che, e per chi non fosse molto ferrato in geografia, è un paese incastonato fra la Grecia, la Bulgaria, l’Albania, Serbia e Montenegro. La signora è arrivata nell’astigiano, patria del vino, 8 anni fa, per passaparola, come tanti suoi connazionali.

"Siamo arrivati nel 2000, mio marito ed io – racconta- senza visto, che non serviva. All’inizio abbiamo avuto molte difficoltà a trovare una casa, e abbiamo trovato degli italiani disonesti; si è lavorato per pochi soldi, in campagna. Pian piano abbiamo imparato la lingua, e ci ha aiutato il prete, Don Claudio, che se non c’era lui chissà dove eravamo oggi; ci ha fatto avere permesso di soggiorno, casa e lavoro”.

Nel 1991 c’è stata la guerra civile, in Macedonia, e tanti sono arrivati in questa zona. 7-8 anni fa c’è stato il boom e oggi macedoni sono la prima comunità di stranieri: 638, 358 uomini e 280 donne (in un paese dove gli immigrati extra e neo comunitari sono 1.208); in media sono adulti sui 35 anni (tanti arrivarono, ventenni, negli anni ’90), di religione cristiana ortodossa. Ma soprattutto sono molto pacifici: “In questa zona – ci conferma l’assessore all’Agricoltura Flavio Scagliola – la criminalità è italiana, non ci sono mai stati problemi dovuti a questo gruppo.” “Se capita di leggere sui giornali di qualche ladro macedone – ribadisce Pier Gustavo Barbera, titolare di una delle più grandi cooperative vinicole di Canelli – è perché sono albanesi con passaporto falso.”

La zona da cui provengono è agricola (soprattutto tabacco e riso), per questo hanno già la manualità necessaria per molti lavori nelle campagne. Sono impiegati prevalentemente nelle aziende vinicole: nelle vigne, per la vendemmia; svolgono quei lavori che i giovani di qui non vogliono più. “Nelle aziende vinicole, i macedoni hanno sostituito gli italiani, racconta Barbera, che sono rimasti in pochi, e di una generazione diversa, sui 50 anni. I figli dei contadini sono diventati quasi tutti meccanici di macchine enologiche. In vendemmia, preferisco assumere ragazzi macedoni, che italiani. Hanno un altro entusiasmo, e una gran voglia di lavorare".

”I problemi? Quello della lingua, non di ceppo neolatino ma slava- racconta Silvia Ferrero insegnante – i giovani imparano presto l’italiano, mentre molte donne e gli anziani dopo anni continuano a non capire una parola, sono un gruppo abbastanza chiuso”. Pochissimi e quasi tutti falliti, i matrimoni misti, soprattutto quando è un macedone a sposare un’italiana, per la concezione della donna, ancora un po’ “arretrata”. Al perché sono venuti via dal loro paese risponde il signor Milov: “C’era tanta differenza fra gli stipendi, ho finito il liceo e sono venuto qui; anche adesso in Macedonia non è tutto a posto, c’è grande crisi”. E la popolazione locale come ha reagito a questa benevola invasione? “Qui se l’agricoltura ha ripreso a galoppare è proprio grazie all’ondata di macedoni e bulgari -risponde Scagliola- perché di italiani che abbiano voglia di piegare la schiena non ce ne sono. I giovani in campagna non ci vanno. Se nelle aziende non si assumesse personale straniero, sarebbe un problema: qui la meccanizzazione non è possibile, i terreni sono in pendenza, scomodi, e la lavorazione della vite è tutta manuale.” Al di fuori delle aziende, però c’è integrazione? “All’inizio tendevamo a stare molto fra di noi – replica Milov – ma adesso cerchiamo anche di vivere con gli italiani”. Speriamo allora che anche che la popolazione piemontese, un po’ incline alla diffidenza, ma di forti tradizioni migratorie, apprezzi.

(Rosa Ferrato)

www.redattoresociale.it

 

3931-nelle-aziende-vinicole-dellastigiano-i-macedoni-sostituiscono-gli-italiani

4687

EmiNews 2007

 

Views: 3

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.