3961 SUCCESSO DEL CONVEGNO TRANSFRONTALIERO A CHIAVENNA di SABATO 24 NOVEMBRE

20071126 14:27:00 redazione-IT

L’INIZIATIVA ORGANIZZATA DAL CSIR LOMBARDIA – GRIGIONI E CGIL, CISL, UIL FRONTALIERI

La mattinata è iniziata con gli interventi di Marinella Gallo, dell’Agenzia per il lavoro della Regione Lombardia, che ha parlato del programma EURES, all’interno del quale si colloca il convegno, e di Gianmarco Gilardoni, coordinatore nazonale CISL Frontalieri, che ha presentato gli obiettivi dell’iniziativa.
E’ seguito l’intervento di Federico Scaramellini, Direttore del Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna, su "Il turismo e le ricadute sul mercato del lavoro transfrontaliero". Scaramellini ha illustrato i diversi programmi promossi per valorizzare la sinergia fra Italia e Svizzera nel recente passato – ad esempio la Via Spluga e la Via Bregaglia che hanno portato ottimi risultati – e i progetti per il futuro, ad esempio con le attività del "Septimer pass" e "Smeraldo".

Per migliorare l’offerta servono collegamenti e infrastrutture e passi avanti sul fronte della ricettività e delle risorse umane dedicate al turismo.

Alla tavola rotonda "Turismo: Valchiavenna Valtellina Engadina – tre realtà, una vocazione", moderata dal vice direttore de La Provincia Pierluigi Comerio,
hanno preso parte MAURIZIO DEL TENNO, Assessore provinciale al Turismo di Sondrio, LUCIA BUZZETTI Presidente Comunità Montana Valchiavenna, EZIO FERRARI Segretario Generale Uil di Sondrio, MARINO DEL CURTO Presidente Unione Commercianti Sondrio, GIAMPAOLO POZZOLI Sindaco Comune di Chiavenna e FABRIZIO D’ALOSIO Rappresentante Comune di St. Moritz.

Gli interventi.

Del Curto. «Spesso e volentieri tra le varie istituzioni e organizzazioni di categoria manca un adeguato dialogo. Bisogna trovare un punto d’incontro. Abbiamo un territorio ricco di potenzialità, ma anche parecchi punti di debolezza, in primis la viabilità: tutta, non solo la 38, perché anche la 36 ci dà dei notevoli problemi. Con i lavori della statale i problemi non saranno risolti. Ci sono altre criticità: non c’è ancora quella programmazione del territorio che rappresenta una condizione indispensabile per lo sviluppo. Occorre recuperare quella capacità di fare sistema che altre realtà hanno, senza dimenticare che anche da parte nostra serve un po’ di autocritica, visto che dobbiamo aumentare la qualità della nostra offerta».

Buzzetti. «Come istituzioni ci sembra di mettere sotto lente d’ingrandimento tutte le problematiche.
Abbiamo investito sul territorio – ad esempio con le opere a difesa dell’ambiente e le piste ciclabili – e messo risorse a disposizione per la qualità, ma diverse occasioni non sono state colte dai potenziali fruitori. Se la Valchiavenna vuole avere una vera vocazione turistica, è necessario che le attività turistiche si adattino. Negozi e attività non si possono più permettere di dettare regole, ma si devono adeguare alle regole del turismo».

Del Tenno. «Negli ultimi tempi si è fatto tutto il possibile per promuovere un turismo basato sul sistema, dove non c’è solo lo sci, cercando con costante attenzione nuove risorse e affrontando la concorrenza di zone che possono contare su potenzialità ben maggiori alle nostre».

Fabrizio D’Alosio ha sottolineato la necessità di portare avanti programmi di sviluppo incentrati sulle sinergie fra la propria realtà e altre stazioni turistiche più o meno vicine. Dall’operatore elvetico è arrivata un’interessante analisi del fenomeno delle seconde case «con l’ipotesi di "affitto obbligatorio" nei periodi di non utilizzo da parte dei proprietari».

Ferrari. «Il turismo in Valtellina e Valchiavenna non può essere soltanto sci, deve diventare turismo di sistema. Occorre creare un sistema basato sull’incontro fra soggetti pubblici e privati per garantire uno sviluppo sostenibile che porti ricchezza e lavoro di qualità al territorio. Nella nostra provincia tanti lavoratori occupati nel turismo spesso devono fare i conti con delle difficoltà legate ai periodi caratterizzati dall’assenza di turisti. Da parte nostra vogliamo puntare su una sinergia con le istituzioni locali e le altre categorie per migliorare l’offerta in termini di tempo nel corso dell’anno e attivare percorsi capaci di rispondere alle esigenze dei dipendenti di questo settore».

La mattinata si è conclusa con gli interventi dell’onorevole Gianni Farina, rappresentante della Camera dei Deputati nell’OSCE, che ha parlato del nuovo Trattato per la Costituzione europea, e di Claudio Pozzetti, responsabile nazionale CGIL frontalieri.
Pozzetti ha espresso grande soddisfazione per la piena riuscita del convegno, parlando di"scommessa vinta", quale esempio concreto di impegno comune di istituzioni, organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali per rilanciare lo sviluppo del territorio transfrontaliero.

La sessione di lavori del pomeriggio è stata dedicata al tema "Accordi bilaterali e libera circolazione: ruolo dei Consigli Sindacali Interregionali nella governance del mercato del lavoro interregionale italo- svizzero".

Gli interventi.

Giuseppe Barbusca Presidente CSIR Lombardia Sondrio Grigioni.
«La disdetta del contratto nazionale per l’edilizia interessa da vicino una percentuale rilevante dei valtellinesi e valchiavennaschi che lavorano in Svizzera, visto che il ruolo dell’edilizia è assolutamente centrale. Il contratto assicura il lavoro sui cantieri e protegge tutti i lavoratori da dumping salariale e sociale, garantisce buoni salari minimi per tutti, prevede più giorni di vacanza, la tredicesima mensilità e otto giorni festivi pagati. Inoltre garantisce il versamento del salario e la protezione dal licenziamento in caso di malattia, pone limiti alla flessibilità degli orari di lavoro e getta le basi sulla protezione della salute e la sicurezza del lavoro. I sindacalisti hanno rilevato che da 70 anni il contratto è uno dei pilastri del partenariato e della giustizia sociale in Svizzera. La legge consente alla Società svizzera di impresari e costruttori di chiedere unilateralmente una mediazione, e la Ssic lo ha fatto. I sindacati sono disposti ad accordare assoluta priorità a colloqui di mediazione guidati da una persona seria e competente. In caso di mancato accordo, dall’inizio di dicembre la mobilitazione si farà più dura. Quale contropartita chiediamo che gli impresari-costruttori rinuncino a ogni decisione che possa pregiudicare la conclusione di un nuovo contratto e ad ogni rappresaglia nei confronti dei dipendenti che hanno aderito allo sciopero. Siamo vicini ai lavoratori che lottano per riavere il loro contratto e siamo allarmati per le conseguenze che il vuoto contrattuale può avere sulla politica dell’Europa e in particolare sugli accordi bilaterali».

PAUL SCHWENDENER Ufficio cantonale per l’Industria l’Artigianato e il Lavoro Canton Grigioni.
«Se la temuta invasione di lavoratori dall’Est non c’è stata e il tasso di disoccupazione in Svizzera si è mantenuto al 3,3 %, è anche vero che il lavoro per gli uffici cantonali preposti ai controlli in tema di legge sul lavoro e retribuzioni è aumentato. Da gennaio a settembre di quest’anno sono state visitate 192 aziende sulle 1766 presenti nel Canton Grigioni. Quaranta di queste hanno violato le leggi sul lavoro, 69 i minimi salariali e 19 non hanno versato i contributi per i permessi. A nostro avviso manca la collaborazione degli stati europei. Nelle azioni che vedono coinvolte le aziende e i lavoratori provenienti dall’Europa dell’est emergono delle notevoli difficoltà legate alla lingua. A queste si sommano le difficoltà dovute alla necessità di una più intensa cooperazione tra la Svizzera e le istituzioni degli altri paesi europei. Proprio per questi motivi diciamo che sarebbe importante potere contare su una struttura ad hoc, un ufficio che si occupi di queste tematiche»
Infine, l’ On. Franco Narducci, Presidente del Comitato permanente per gli italiani all’estero della Camera dei Deputati, ha ribadito l’impegno del Parlamento italiano per la soluzione dei problemi dei frontalieri, in particolare per quanto riguarda l’indennità speciale di disoccupazione dopo il primo giugno 2009 e i problemi fiscali legati al ritiro del secondo pilastro previdenziale.

I lavori sono stati conclusi da Rita Pavan, dell’ufficio internazionale della Cisl Lombardia.

 

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EmiNews 2007

 

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