4003 La federazione sia solo una tappa. La Sinistra frammentata conto poco.

20071130 11:21:00 redazione-IT

Il percorso unitario nei territori è già partito. L’Assempblea prima tappa de l’Unità

di Stelvio Antonini*

La decisione del Governo Prodi di mettere la fiducia alla Camera sul maxiemendamento che recepisce l’accordo con le parti sociali sul Welfare è certamente preoccupante. Se l’intenzione era quella di non modificare i contenuti del protocollo d’intesa, il governo avrebbe dovuto dirlo subito, evitando di dare la stura ad una discussione piena di tensioni e protrattasi per diverse settimane. Le pressioni della Confindustria e dell’ala più moderata della maggioranza di centro sinistra, evidentemente, hanno contato più di tutto. I giornali sono pieni dei cori di vittoria cantati da Montezemolo e Dini. Ma non siamo ad una partita di calcio e, dunque, non si tratta di vittoria o di sconfitta. In verità si tratta di qualcosa di più grave. Prima di tutto c’è stata una grave lesione della sovranità del Parlamento.

La Commissione parlamentare, infatti, aveva modificato, com’è nelle sue facoltà, il testo uscito dal consiglio dei Ministri. Il ripensamento del governo di mettere la fiducia in un testo che, sostanzialmente, non tiene conto del lavoro parlamentare afferma un precedente che certamente avrà ripercussioni negative nella vita parlamentare.
I parlamentari della Sinistra non potevano votare contro la fiducia, anche se il documento portato al voto non è quello per cui si sono battuti. E’ giusto, dunque, richiedere una verifica della maggioranza per gennaio. Bisogna mettere a punto con maggiore chiarezza un nuovo accordo di priorità programmatiche, che deve comprendere la legge sul conflitto d’interesse e la riforma del sistema televisivo.
La discussione sul Welfare mette in luce con estrema chiarezza anche i primi effetti della nascita del PD: la sua vocazione moderata e la sua efficacia, prima ancora di strutturarsi come partito, nel confronto con le altre forze dell’Unione e segnatamente della sinistra.
Ciò non riguarda solo il livello nazionale. Anche nelle Regioni (e non credo solo nelle Marche) e nei vari livelli istituzionali è così.
Nonostante le crescenti difficoltà e i contrasti che emergono nel PD, riconducibili a vecchie storie di divisione mai cancellate e alle nuove problematiche che emergono dall’unificazione tra DS e Margherita, che si riferiscono soprattutto alla conquista dei “piazzamenti” migliori, con una certa “prepotenza” fanno pesare la superiore forza quantitativa.
Nella discussione sul Welfare c’è la conferma che la Sinistra così frammentata, anche se animata da spirito unitario, conta poco.
Ogni giorno abbiamo la conferma che il tempo a disposizione è ormai agli sgoccioli. Il percorso unitario deve segnare una forte accelerazione nelle due giornate di Roma.
Non possiamo attardarci su discussioni di retroguardia. La difesa dei simboli o del nome fa perdere di vista le scelte da compiere per dare una risposta adeguata alle attese del vasto popolo della sinistra. Come dice Fulvia Bandoli la maggior parte del popolo della sinistra è fuori dai partiti, è diffuso in mille rivoli: associazioni, circoli, movimenti ambientalisti e per i nuovi diritti, organizzazioni femminili, E c’è un popolo disperso che forse aspetta una chiamata per rientrare in gioco, che si trova nelle fabbriche, negli uffici, nelle scuole, tra i pensionati, i più poveri, i non autosufficienti.
La nostra discussione sulla difesa delle“ identità” è certamente fuori fase. L’identità deve vivere nel percorso unitario per la costruzione di un nuovo soggetto unitario della sinistra, forte, capace di governare a pari titolo con il PD e capace di offrire il proprio contributo alla elaborazione del Socialismo, come sostiene Bertinotti, del nuovo secolo appena iniziato. Deve essere un soggetto in grado di stare in campo al di là di qualunque legge elettorale, sfidando eventuali pasticci che le manovre in corso dovessero partorire.
Ora dobbiamo tagliare il traguardo di una prima tappa: un soggetto unitario, plurale e federato a cui le forze politiche devono concedere la più larga sovranità. Una tappa occorre considerare anche quella della costituente socialista. Il nuovo soggetto unitario della sinistra non può fare a meno dell’esperienza dei socialisti italiani. Con loro bisogna tenere aperto il dialogo e il confronto unitario.
Per questo l’assemblea dell’8 e 9 a Roma è fondamentale per il futuro della sinistra. Non si può uscire da lì senza risultati, sarebbe una delusione piena di conseguenze per chi nel territorio è già impegnato a costruire la sinistra unità. Il percorso unitario alla base è in cammino.
Si stanno sviluppando tante iniziative unitarie su temi locali e più generali; nascono comitati politici unitari, coordinamenti dei gruppi consiliari nelle Istituzioni, gruppi di lavoro tematici ai vari livelli. E’ già un patrimonio unitario che deve pesare anche l’8 e 9 dicembre per essere rilanciato con le decisioni concrete dell’assemblea nazionale. E’ necessario un nome e un simbolo semplice, di facile impatto poiché la scadenza delle elezioni amministrative è vicina ed è necessaria una carta dei valori per consentire l’organizzazione di una grande iniziativa di consultazione popolare in tutto il paese.

*Coordinatore Sd delle Marche

http://www.sinistra-democratica.it/idee-una-sinistra-plurale/documenti-8

 

4003-la-federazione-sia-solo-una-tappa-la-sinistra-frammentata-conto-poco

4759

EmiNews 2007

 

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.