4028 Venezuela: Il NO vince al fotofinish. L'opposizione costretta a sostenere la costituzione del '99

20071203 22:03:00 redazione-IT

"Per la prima volta l’opposizione riconosce e fa propria la legittimità della Costituzione del ’99, cioè quella che per molti anni aveva disconosciuto ed irriso, e che in quest’ultima fase ha difeso con vigore contro la sua possibile riforma."

di Tito Pulsinelli

Il referendum per la riforma della Costituzione si è concluso con un vittoria al "fotofinish" del settore che vi si opponeva. Si è registrato un 44% di astensioni.
Il SI alla riforma ha ottenuto il 49,2% dei voti. Il NO ha ricevuto il 50,7% dei consensi. Questo significa che c’è stata una differenza di voti che oscilla tra i 125mila e i 175mila. Il "tiranno" Chavez ha immediatamente riconosciuto il verdetto del Consiglio Nazionale Elettorale, ammettendo che la maggioranza della cittadinanza ha respinto la sua proposta. I detrattori e i diffamatori del Venezuela devono arrendersi ad una evidenza solare: è un Paese pienamente democratico, dove ci sono state 12 elezioni in 8 anni.

E -caso unico- il referendum è uno strumento usato per consultare la cittadinanza in tutte le questioni vitali per il Paese.

L’opposizione è riuscita a tenere a freno la sua ala oltranzista ed ha eliminato così il proprio endemico astensionismo. Ha raggiungiunto 4 milioni e mezzo di voti, che è il suo bacino di utenza massima.
Al settore bolivariano che sostiene il Presidente Chavez sono mancati 3 milioni di voti, che nel dicembre dell’anno scorso lo accampagnarono alla presidenza. Perchè? Crisi di legittimità? Inversione improvvisa di tendenza?

La riforma della Costituzione riguardava cambiamenti di fondo che avevano a che vedere con la fisionomia futura del Paese, la rotta che avrebbe dovuto seguire. Era un programma realizzabile nell’arco dei prossimi 20-25 anni, non riguardava la politica e gli indirizzi attuali del governo.
I 3 milioni di voti che mancano all’appello non sono confluiti verso il blocco del NO, non vogliono schierarsi con l’opposizione.
Non è una bocciatura, è un richiamo all’attenzione, a guardare il presente, a mettere un freno alla fuga in avanti. Non si possono trascurare i problemi del presente o illudersi sull’effetto salvifico degli ideologismi.

L’astensionismo bolivariano è spiegabile se non si perde di vista la differenza che c’è tra elettori e militanti, tra consenso attivo e passivo, tra quelli per i quali Chavez è "il Presidente" e non "il Comandante".
Chavez ha uno zoccolo duro di 4 milioni e 300 mila elettori. L’opposizione, nel suo momento di massimo fulgore, ha raggiunto 4milioni 522mila sostenitori.
E’ una dato che la "dittatura mediatica" non può occultare e che deve meditare, se non vuole passare dal pessimismo cosmico all’ebrezza trionfalista. Fino a ieri il Venezuela era una "quasi"-dittatura, da oggi cominceranno a suonare la grancassa della crisi di legittimità, nuove elezioni, spallata.

Il Paese esce rafforzato da questa prova. Per la prima volta l’opposizione riconosce e fa propria la legittimità della Costituzione del ’99, cioè quella che per molti anni aveva disconosciuto ed irriso, e che in quest’ultima fase ha difeso con vigore contro la sua possibile riforma.

 

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EmiNews 2007

 

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