4050 Messaggio di Tremaglia in occasione del Centenario di Monongah

20071206 11:08:00 redazione-IT

Cari connazionali,
sono veramente dispiaciuto di non poter partecipare, come avrei voluto, alla cerimonia che si tiene a Monongah per onorare la memoria di tutti quei minatori che hanno perso la vita in quel terribile 6 dicembre 1907.
Il loro sacrifico non può essere dimenticato; la loro forza deve diventare motivo d’orgoglio per l’Italia ufficiale e politica che per troppo tempo si è dimenticata dei propri figli lontani; il loro coraggio rappresenta la più nobile prova di attaccamento ai valori e alle radici della terra madre lontana, eppure sempre rimpianta e amata nel profondo del cuore.

Roma, 6 dicembre 2007

Cari connazionali,
sono veramente dispiaciuto di non poter partecipare, come avrei voluto, alla cerimonia che si tiene a Monongah per onorare la memoria di tutti quei minatori che hanno perso la vita in quel terribile 6 dicembre 1907.
Il loro sacrifico non può essere dimenticato; la loro forza deve diventare motivo d’orgoglio per l’Italia ufficiale e politica che per troppo tempo si è dimenticata dei propri figli lontani; il loro coraggio rappresenta la più nobile prova di attaccamento ai valori e alle radici della terra madre lontana, eppure sempre rimpianta e amata nel profondo del cuore.

La cerimonia di oggi non è pura e semplice formalità, ma contiene in sé un valore morale e culturale profondo: quel valore della memoria che tutti ci unisce in nome dell’Italianità.

Per ricordare il lavoro ed il sacrificio dei nostri minatori nel mondo ho fortemente voluto che la ricorrenza dell’8 agosto, data di un’altra grande tragedia mineraria a Marcinelle in Belgio, divenisse, una volta per sempre, emblema del sacrificio sul lavoro di tutti i lavoratori italiani all’estero. Su mia proposta, il 1° dicembre 2001 il Governo Berlusconi ha quindi istituito la Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, che vuole rendere un servizio alla memoria del nostro Paese affinché la sofferenza, il dolore, la disperazione, che hanno colpito tanti nostri emigrati e che sono stati il seme su cui sono germogliate la stima e l’ammirazione di tutto il mondo, non vengano dimenticati.

Da quel momento “8 agosto” significa “non dimenticare” per poter trasmettere alle nuove generazioni il significato e il valore che la nostra emigrazione ha avuto in un secolo di storia. Un significato e un valore che oggi equivalgono a prestigio, successo, affermazione: questo è quanto i nostri connazionali possono vantare in ogni Paese di residenza, ma che per tanti anni, decine di anni, è costato sacrifici, umiliazioni, misconoscimenti e discriminazioni.

Oggi, commossi e riconoscenti, rendiamo omaggio a chi è Caduto. E’ l’omaggio dell’Italia che non dimentica, che ama e stringe in un grande abbraccio i suoi figli sparsi in ogni parte del mondo.

Vi abbraccio con l’affetto che mi lega a Voi da sempre.

On. Mirko Tremaglia

 

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EmiNews 2007

 

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