4074 William Anselmi, associate professor, University of Alberta Edmonton, Canada, scrive a Prodi

20071210 15:11:00 redazione-IT

allego la presente missiva inviata al Presidente del Consiglio a riguardo della chiusura del Consolato d’Italia ad Edmonton, Alberta, Canada. Ci siamo impegnati come comunita’ italiana all’estero per dimostrare, alla fine, che esistiamo e che meritiamo, per quel senso etico e culturale che parla in nostro nome, di non essere cancellati dalla storia. A titolo personale posso solo dire quanto io sia fiero che in tale contesto si sia stati capaci di sormontare inutili steccati ideologici per poter infine lasciare parlare la comunita’ intera in Canada per quanto riguarda quello che potrebbe essere a prima vista un dettaglio inutile ed ingombrante. E forse, in tutto cio’, chi, in Italia ha a che fare con le relazioni globali, potra’ trarre un piccolo utile dal sapere che sebbene la geografia sia una materia senza confini, le comunita’ di origine italiana all’estero continuano a proporsi come ponti culturali ed economici a scapito di qualsiasi politica di piccolo cabotaggio.

William Anselmi

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

mi permetto di scriverLe in merito alla questione della chiusura del Consolato d’Italia ad Edmonton, Alberta, Canada.
A suo tempo scrissi al Ministro degli Affari Esteri, On. M. D’Alema, non avendo ottenuto risposta non ho altro ricorso che sperare che Lei, in quanto Presidente del Consiglio possa intervenire in merito alla suddetta questione.
So che nei prossimi giorni la decisione di chiudere il Consolato avra’ effetto, senza previa consultazione con gli organismi addetti alla rappresentazione del bacino di utenti dei vari servizi offerti dal Consolato.
Come Lei avra’ saputo, per la prima volta all’estero, i vari Consolati e l’Ambasciata stessa sono stati simbolicamente occupati per protestare contro tale decisione. Piu’ di 10.000 firme sono state raccolte contro la decisione di chiudere il Consolato d’Italia ad Edmonton in Canada,
di cui 5.000 nella sola Edmonton.
Non entrero’ in sterili polemiche per quanto riguarda il processo democratico, ma tengo a sottolineare l’importanza di coloro – i vari milioni di italiani all’estero – che ne sono comunque rappresentati e che hanno eletto quei parlamentari che hanno permesso la formazione del governo vigente.
Non menzionero’ le varie ragioni economiche: l’Alberta provincia ricca di petrolio, e’ l’unica in Canada ad aver raggiunto da anni un continuo surplus economico che vuol anche dire eliminazione del debito interno.
La varie compagnie italiane che attualmente conducono affari economici con suddetta provincia ne sono testimonianza pratica ed effettiva.
La mia sola testimonianza, pratica e reale, ha a che fare con una cosa molto piu’ semplice e che piu’ mi attiene.
Insegno come Associate Professor nel dipartimento di Lingue moderne e studi culturali presso l’universita’ dell’Alberta ad Edmonton.
Durante il corso degli anni, Lei di certo non sapra’ le difficolta’ incontrate nel mantenere viva una sezione d’italiano all’interno del dipartimento.
Siamo in grado di offrire, con i miei colleghi, l’unico Master in Italian Studies ad ovest di Toronto la cui comunita’ conta circa 600.000 persone di origine italiana.
Il nostro lavoro, come docenti universitari, e’ anche quello di operatore culturale. In questo, durante gli anni, abbiamo avuto l’appoggio e l’aiuto pratico del Consolato. Le faccio un esempio pratico: grazie all’intervento del Consolato
ed a chi si e’ impegnato a far conoscere la cultura italiana all’estero, nel 2008 saremo in grado di attuare un piccolo progetto universitario, il Cine Club. Mostreremo film italiani, ne potremmo discutere, e faremo si che una piccola comunita’ venga a costituirsi intorno a tale progetto.
E cosi’ facendo cercheremo di resistere a chi, all’interno
dell’amministrazione universitaria vuole chiudere il nostro programma di Master.
L’anno prossimo faremo inoltre richiesta per un lettore/lettrice in modo di mostrare che la nostra esistenza ha un legame effettivo e continuo con l’Italia.
Nel grande schema delle cose, con le continue dispute all’interno del presente governo in Italia e’ovvio che tale cosa sia importante quanto il volo di una mosca su un prato.
Eppure, se mi permetto di scriverLe, e’ per dire quanto sia importante per noi, italiani all’estero che lavorano in un ambito non sempre ospitale, sapere che un supporto morale e materiale esiste.
Per questo la prego di intervenire su tale questione, in modo che il Consolato possa continuare a svolgere il suo lavoro.

Distinti saluti,
William Anselmi
Associate Professor,
Modern Languages and Cultural Studies,
University of Alberta, Edmonton, Alberta, Canada.

 

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EmiNews 2007

 

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