4073 SINISTRA-ARCOBALENO: BOZZA DICHIARAZIONE d’INTENTI

20071209 19:55:00 redazione-IT

Noi, uomini e donne che abbiamo partecipato all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella fondazione del nuovo soggetto della sinistra: una
sinistra unita, plurale, federata. L’Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, ha bisogno di una sinistra politica. Il mondo chiama a culture critiche rinnovate, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al
futuro.
Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro, dell’ambiente, del sapere; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali e maschilisti.

La sinistra/l’arcobaleno oggi nasce. Crescerà attraverso un processo popolare,
democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella
storia del Paese. L’ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma un
soggetto grande e forte, capace di competere per l’egemonia, influente nella vita della
società e dello Stato, che pesi nel campo politico del centrosinistra. Un soggetto capace di
contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della
separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, collegato ai movimenti, ai
gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell’ambientalismo in Europa.
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La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell’ambiente. La
globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle
risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e
degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle diseguaglianze e insostenibili
cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro
mondo è possibile.
Mettere in valore l’ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più
ripetitive alle più creative) è il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in
questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la
qualità del lavoro, combattere il precariato, contrastare le discriminazione verso le donne.
Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma
più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un’economia
non dissipativa, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni
dell’umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere ed essere
distribuita: impossibile, senza la libertà della cultura, dell’informazione, della scienza e
della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste,
fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove scritture
universalistiche dei diritti sociali e dei principi di libertà, è tanto più essenziale nell’epoca
delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia
l’umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per
armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di
riduzione e controllo degli armamenti. L’Europa è uno degli epicentri della corsa. Ora, è il
momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di
massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irakena, è la carta
vincente. La pace è possibile in un mondo multipolare. Il millennio si è aperto con
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l’annuncio di un “new American century”: i fatti hanno già dimostrato che il mondo non è
governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c’è bisogno di rinnovare o
democratizzare le istituzioni multilaterali, e di una Europa più forte ed autonoma.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le
libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene
non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le scelte sessuali di tutti e di
tutte. Si regge sul rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte
le visioni del mondo. Combatte l’omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la
critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le
condizioni sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutti e di
tutte.
La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della
democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od
esercitare la sua funzione dall’opposizione. I temi all’ordine del giorno sembrano “autorità,
governabilità, decisione”, non si vede che quelli veri sono l’autorevolezza e la
legittimazione, una nuova capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico
con l’autonomia della rappresentanza sociale.
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La sinistra/l’arcobaleno contribuirà a semplificare e rinnovare il sistema politico.
Ma i sogni bipartitici appaiono velleitari, e i progetti di “ mani libere” spacciano per
modernità la restaurazione dell’antico trasformismo. Se c’è declino italiano, esso dipende
dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell’ineguaglianza; dalla debole
innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla perdita della capacità
di indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, ‘ndrangheta,
camorra; dall’oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire
nutrire di valori un progetto di società.
La sinistra/l’arcobaleno intende far pesare fin da ora la sua forza politica e
parlamentare per ricontrattare, con il Partito Democratico e gli altri alleati dell’Unione,
un’agenda del governo di centrosinistra per il tempo della legislatura che resta.
Consapevoli che la presenza di un centrodestra, e della sua più forte componente guidata
da Berlusconi, intriso di populismo e di fermenti conservatori e reazionari, richiede unità e
chiare alternative programmatiche.
Noi, partecipanti all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci
rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra,
a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione del nuovo
soggetto. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme
di organizzazione e di rappresentanza.
Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la
situazione italiana e influenzare la politica europea.

http://www.emigrazione-notizie.org/downloads.asp?id=164

 

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EmiNews 2007

 

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