4146 21 dicembre 2007: cadono le ultime frontiere tra est e ovest

20071221 18:28:00 redazione-IT

A partire dal 21 dicembre l’area Schengen si allarga a nuovi Stati membri. Ciò significa, in concreto, che Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia e Ungheria aboliranno i controlli sulle persone alle frontiere interne di terra e di mare, a cui farà seguito, marzo 2008, anche l’abolizione dei controlli negli aeroporti di tali Paesi.

Si tratta del più consistente ampliamento dello spazio Schengen realizzato dal 1985 ad oggi, che giunge così a coprire 24 Paesi europei, per un totale di 3,6 milioni di Km² .

Oltre a questi nuovi Stati membri, fanno infatti parte a pieno titolo dello spazio Schengen altri tredici Stati UE: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. A questi si aggiungono anche due Paesi extra-UE, Islanda e Norvegia, che pure applicano integralmente l’accordo di Schengen.

Particolare, invece, la posizione del Regno Unito e dell’Irlanda, due Paesi UE che hanno scelto di non abolire i controlli alle frontiere con gli altri Stati Schengen e di applicare solo alcune disposizioni riguardanti la cooperazione giudiziaria e di polizia.

La creazione dell’area Schengen risale al giugno 1985, quando cinque Stati membri della allora CEE, Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi, vista l’impossibilità di giungere ad un accordo sulla libera circolazione delle persone in sede di Comunità europea, firmarono, nella città lussemburghese di Schengen, un accordo che consentisse alle persone di attraversare i confini dei 5 Paesi senza dover sottostare a controlli alle frontiere comuni. Successivamente, questo accordo fu completato dalla Convenzione di Schengen, firmata nel 1990 dagli stessi cinque Paesi “fondatori” ed entrata in vigore nel 1995, che ha sancito l’abolizione dei controlli alle frontiere interne degli Stati firmatari e la creazione di una frontiera esterna unica, lungo la quale i controlli all’ingresso nello spazio Schengen vengono effettuati secondo procedure uniformi e che introduce una politica comune in materia di visti.

Dal 1999, l’accordo e la Convenzione di Schengen, nonché le regole adottate sulla base di questi atti e gli accordi connessi, sono stati integrati nel quadro normativo dell’Unione europea attraverso il Trattato di Amsterdam.

L’accordo di Schengen è orientato ad un duplice obiettivo: da un lato, attuare appieno il principio della libera circolazione delle persone in un’area senza confini, dall’altro, introdurre misure che contribuiscano a garantire la sicurezza interna dei Paesi membri dell’area.

Le misure di maggior rilievo che scaturiscono dalle disposizioni di Schengen riguardano:

– l’abolizione dei controlli alle frontiere interne dell’area Schengen e il loro trasferimento e rafforzamento alle frontiere esterne;

– la definizione comune di norme e procedure uniformi per il controllo delle persone che attraversano le frontiere esterne, nonché l’armonizzazione delle condizioni di ingresso e di concessione dei visti;

– la separazione, negli aeroporti e nei porti, delle persone che viaggiano all’interno dell’area Schengen da quelle che arrivano da Paesi al di fuori dell’area;

– il rafforzamento della cooperazione giudiziaria e di polizia tra i Paesi membri interessati;

– la creazione del Sistema d’Informazione Schengen (SIS), una complessa base di dati che consente alle competenti autorità nazionali di ottenere e scambiare dati relativi all’identità di persone o ad oggetti.

(Fonte: http://www.europafacile.net)

Per saperne di più:

L’accordo di Schengen sul portale dell’Unione europea (in italiano)

L’accordo di Schengen su Wikipedia (in italiano)

La libera circolazione sul portale della Commissione (inglese, francese e tedesco)

http://www.osservatorioinca.org/12-403/archivio/21-dicembre-2007:-cadono-le-ultime-frontiere-tra-est-e-ovest.html

 

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EmiNews 2007

 

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