537 SVIZZERA: Il lavoro domenicale deve restare un’eccezione

20051128 14:54:00 rod

Sulla votazione federale del 27 novembre
– di Franco Narducci –

La lunga rincorsa non è stata sufficiente: il popolo svizzero – seppur di stretta misura – ha approvato la revisione della Legge del lavoro, che consente l’estensione del lavoro domenicale nelle grandi stazioni ferroviarie svizzere. Nelle ultime settimane il No all’estensione del lavoro domenicale ha risalito la china, tanto che tutti i sondaggi segnalavano una forte incertezza sull’esito della votazione referendaria, un trend confermato poi dal risultato uscito dall’urna.
La consistenza dell’elettorato che ha votato No e il rifiuto del progetto di legge da parte di un alto numero di Cantoni, dimostrano che ogni altro tentativo di liberalizzare il lavoro domenicale è fortemente contrastato e probabilmente condannato a fallire.

Il messaggio lanciato dagli elettori e dalle elettrici pare inequivocabile: il lavoro domenicale deve restare un’eccezione. Una risposta così risicata a favore del Sì, che ha in sostanza spaccato il Paese in due, dimostra che vi è una fortissima resistenza contro la liberalizzazione del lavoro domenicale e che ogni altra iniziativa di legge è condannata all’insuccesso.
Ma ci chiediamo allora, come abbiamo fatto in queste ultime settimane di campagna contro il Sì, che ha interesse ad abolire la domenica come giorno festivo e a introdurre la settimana lavorativa di 7 giorni? Da una parte sono i ben noti fautori della liberalizzazione – i custodi del pensiero neoliberale che assegna al mercato un potere salvifico – dall’altra l’estensione del lavoro domenicale è il risultato della lotta per la distribuzione nel commercio al dettaglio. E in questa battaglia, gli abolitori della domenica non vanno per il sottile e ogni argomento è buono pur di prevalere.

Nelle grandi stazioni ferroviarie svizzera potranno ora lavorare di domenica anche le imprese dei servizi come banche e assicurazioni. Si deve soprattutto temere l’effetto che tale deregolamentazione stimolerà i supermercati ed altre imprese commerciali ad invocare la parità di trattamento (non solo nelle vicinanze delle grandi stazioni ferroviarie).

Il sostanziale equilibrio che ha caratterizzato la votazione referendaria sull’estensione del lavoro domenicale mette sicuramente un freno ai succitati progetti, e pare voglia dire . Vogliamo auspicare che il Consiglio Nazionale ne sia cosciente allorché la settimana prossima valuterà la mozione che propone la totale liberalizzazione del lavoro domenicale nel settore della vendita al dettaglio e dell’intero settore dei servizi.
Il lavoro domenicale è una eccezione che deve restare tale. La Domenica racchiude i valori culturali, sociali e religiosi fondamentali come giorno di riposo collettivo. Ogni ulteriore estensione del lavoro domenicale è inaccettabile.

* Presidente nazionale ACLI Svizzera

 

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