11758 PD – Estero

20150721 19:33:00 guglielmoz

0 – LA MARCA (PD): utile giro d’orizzonte con l’ambasciatore McGovern sui problemi della comunità italo-canadese.
1 – LA MARCA (PD): Il ministero risponde ad una mia interrogazione sui disagi dei nostri connazionali a santo domingo dopo la chiusura dell’ambasciata
2 – LA MARCA (PD): PROMETTENTE RISPOSTA DEL GOVERNO ALLA MIA INTERROGAZIONE SUI CORSI DI ITALIANO A MONTREAL

0 – LA MARCA (PD): UTILE GIRO D’ORIZZONTE CON L’AMBASCIATORE MCGOVERN SUI PROBLEMI DELLA COMUNITÀ ITALO-CANADESE.
gli eletti all’estero – si dice spesso – possono essere un canale di relazioni tra l’Italia e i Paesi di riferimento, soprattutto a beneficio delle rispettive comunità, quella nazionale e quella d’origine. Da tempo cerco di conformarmi a questa regola, richiamando con specifici atti parlamentari il Governo italiano ad una maggiore attenzione sulle problematiche delle comunità che conosco e che visito e, nello stesso tempo, verificando anche presso le autorità di quei Paesi le concrete disponibilità di intervento.
Grazie alla cortesia e all’apertura dell’Ambasciatore canadese in Italia, Peter McGovern, mi è stato possibile verificare lo stato di avanzamento di alcune questioni di più diretto impatto per la nostra comunità. Nel contatto avuto qualche giorno fa, infatti, abbiamo potuto compiere un giro di orizzonte su una serie di questioni, di cui mi sembra doveroso dare notizia.
Sul problema del reciproco riconoscimento delle patenti di guida, dopo il via libera dato dal Quebec alla definizione di un accordo-quadro a livello federale, che naturalmente non intacca le prerogative di ogni singola Provincia in materia, si dovrebbe essere in uno stadio molto avanzato delle procedure e, quindi,in dirittura finale, almeno per quanto riguarda il documento generale. La stessa cosa si può dire per l’accordo bilaterale di sicurezza sociale, che è nella fase di compimento degli atti finali, necessari per renderlo operativo nel giro di qualche mese.
L’Ambasciatore McGovern, sulla sentitissima questione dell’interruzione dei programmi in italiano da parte della Rogers Media ha escluso che, per rispetto dell’autonomia dell’ente, le autorità canadesi possano intervenire direttamente sull’agenzia che concede le licenze di trasmissione, ma ha preso atto, comunque, del forte disagio che sta vivendo la nostra comunità e del desiderio di non vedersi privata di un servizio informativo e culturale essenziale.
Circa i visti vacanze-lavoro per i giovani dei due Paesi, sembra scongiurato il rischio di una sua completa abolizione, ma occorrerà cercare in futuro, attraverso il dialogo, le forme specifiche per cercare di offrire tale opportunità a un numero più esteso di persone.
Vorrei pubblicamente ringraziare l’Ambasciatore McGovern per la sua disponibilità e per il suo impegno, frutto di uno spirito di servizio nei confronti di una vasta comunità, di cittadinanza e d’origine, che oggi è una parte viva e integrata della società canadese.
On. Francesca La Marca
Roma, 21 luglio 2015

1 – LA MARCA (PD): IL MINISTERO RISPONDE AD UNA MIA INTERROGAZIONE SUI DISAGI DEI NOSTRI CONNAZIONALI A SANTO DOMINGO DOPO LA CHIUSURA DELL’AMBASCIATA.
“La conferma che la chiusura dell’Ambasciata italiana a Santo Domingo sia frutto di una decisione poco ragionata e improvvida viene dalle costanti rimostranze dei nostri concittadini là residenti, alle prese con i pesanti disagi dei trasferimenti addirittura in un altro Stato, quello di Panama, per il disbrigo delle pratiche correnti, e dalla stessa risposta che il Ministero degli esteri ha dato ad una mia interrogazione in merito, risalente agli inizi di maggio di quest’anno.
Nell’interrogazione ponevo quesiti diretti e specifici, riguardanti la struttura che doveva sostituire gli uffici chiusi, le operazioni per il rilascio dei passaporti e per la ricostruzione della cittadinanza, il disbrigo delle pratiche di stato civile e di quelle relative al riconoscimento dei titoli di studio, i visti, particolarmente richiesti per la presenza di un certo numero di famiglie miste, e quant’altro sia di immediato interesse per gli utenti.
La risposta del MAECI è piena di buone intenzioni, ma, purtroppo, tale da legittimare la constatazione che a oltre sei mesi di distanza le soluzioni alternative siano ancora largamente da costruire. Il Ministero, da un lato, infatti, dà assicurazioni che per i rapporti con le autorità locali è stato distaccato da Panama un incaricato d’affari presso la Delegazione dell’Unione europea. In più, per la rilevazione dei dati biometrici necessari per i passaporti, un funzionario itinerante è incaricato di recarsi a Santo Domingo per alcune ore dietro fissazione di un appuntamento con gli utenti che ne facciano richiesta.
Dall’altro, tutte le necessità legate allo svolgimento dei servizi di stato civile dovrebbero essere affrontate dalla rete dei consoli onorari, a partire da quello di Santo Domingo, ma il consenso del governo locale, necessario in base alla Convenzione di Vienna, non ancora arriva, con la conseguenza che i cittadini devono sopportarne il maggior carico. Per le pratiche relative alla cittadinanza, ci si deve recare personalmente all’Ambasciata di Panama, previo visto d’ingresso, affrontando così le spese di viaggio e permanenza e i disagi di un trasferimento in un altro paese.
La stessa concessione dei visti, che il MAECI intende appaltare in outsourcing a terzi, è ancora impigliata nelle procedure, con la conseguenza che anche per questo ci si deve spostare a Panama.
Quando esprimiamo la nostra contrarietà a interventi chirurgici sulla rete diplomatico-consolare, di solito ci viene risposto che i servizi tradizionali che si tolgono saranno surrogati da soluzioni alternative e dalle nuove tecnologie. Il caso di Santo Domingo è una base concreta di riflessione per verificare quanto certe volte sia ampia la distanza tra il dire e il fare e come un sano realismo dovrebbe indurre ad essere prudenti e a cercare anche altrove le risorse che si pensa di risparmiare con le chiusure.
Per quanto riguarda la situazione dei nostri connazionali a Santo Domingo e tutti gli altri che in qualche modo hanno bisogno di entrare in contatto con i nostri terminali consolari, nelle condizioni presenti c’è solo da riflettere sulla possibilità di valutare meglio in tempi ragionevoli la scelta compiuta e di fare presto, ma proprio presto, nell’attivare le soluzioni alternative promesse e non ancora realizzate”.
Francesca La Marca
Roma, 17 luglio 2015

2 – LA MARCA (PD): PROMETTENTE RISPOSTA DEL GOVERNO ALLA MIA INTERROGAZIONE SUI CORSI DI ITALIANO A MONTREAL
Di recente il Governo ha risposto alla mia interrogazione sulla situazione che si è venuta a determinare a Montreal nel campo dell’insegnamento dell’italiano in seguito della sospensione dei finanziamenti ministeriali nei riguardi del PICAI (Patronato Italo Canadese Assistenza Immigrati). Il PICAI, come a molti è noto, è un ente che da oltre quarant’anni insegna l’italiano a diverse generazioni di discendenti di nostri emigrati a Montreal e il suo venir meno nel panorama formativo del Quebec dovrebbe preoccupare tutte le persone che guardano in modo disinteressato agli interessi della nostra comunità.
Desidero ricordare che il contributo dato ininterrottamente dal Ministero degli esteri al PICAI è stato sospeso nel 2014 per rilievi di ordine amministrativo che le autorità consolari hanno avanzato ai rappresentanti dell’ente. Nonostante ciò, il PICAI nel 2014 ha continuato le attività con fondi propri, che tuttavia non sono tali da far pensare ad un prolungamento dei corsi in caso di persistente interruzione del sostegno ministeriale.
La mia interrogazione, dunque, è nata dall’intenzione di sollecitare tutte le parti in causa affinché, nel pieno rispetto della legge, ognuno faccia uno sforzo positivo volto a superare l’impasse e a tutelare i livelli di offerta linguistica conseguiti in tanti anni di impegno. In coerenza con l’operato dei nostri rappresentanti diplomatici e consolari in Canada, che da qualche tempo sono impegnati seriamente a sviluppare la promozione della nostra lingua e della nostra cultura.
La risposta che il Ministero ha dato all’interrogazione può essere considerata positiva, in quanto afferma che “dall’Amministrazione si auspica il pronto ritorno ad una efficace collaborazione sul piano linguistico e culturale con l’ente PICAI”, aggiungendo che “la Sede opererà un ulteriore tentativo per favorire la ripresa del dialogo e superare in modo fattivo le criticità emerse”.
Per arrivare al risultato da tutti desiderato, sono necessarie buona volontà e disponibilità da parte di tutti. Il mio augurio è che questo avvenga, nell’interesse della nostra comunità a Montreal e delle nuove generazioni, che non devono perdere il filo della loro identità culturale.
On. Francesca La Marca

 

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