11511 ENNIO ODINO

20141215 10:21:00 guglielmoz

IL COMPAGNO ENNIO ODINO "CRIC" HA CONCLUSO QUESTA SERA LA BATTAGLIA CONTRO LA MORTE.
La difficoltà all’uso dell’imperfetto parlando di Ennio non deve bloccarci nel ricordo dell’uomo, del partigiano che tanto ha dato alla possibilità per noi di vivere in Libertà dal fascismo.
Il suo esempio deve incoraggiarci nell’andare avanti, nel seguire la sua via e quella di tutti i partigiani.
Dobbiamo continuare a pedalare quella sua amata bicicletta che lo ha portato così lontano.
A nome di tutte e tutti abbraccio affettuosamente la moglie Suzanne e i figli Marco e che gli sono stati sempre vicini negli ultimi giorni della sua sofferenza. (Roberto Galtieri A.N.P.I.SEZIONE BELGIO belgio@anpi.it)
HANNO SCRITTO

ENNIO ODINO
È stato partigiano combattente della III Brigata "Liguria", che operava nell’entroterra del Ponente genovese, presso il monte Tobbio. "Cric" (questo il suo nome di battaglia), fu coinvolto nel terribile rastrellamento nazifascista, che si sviluppò dal 6 all’11 aprile 1944 ed aveva come obiettivo l’"annientamento" della Resistenza. In quegli scontri caddero più di cento partigiani e "Cric" fece parte del folto gruppo di patrioti che, catturati, furono rinchiusi nel monastero della Benedicta. Di lì i prigionieri furono prelevati, a gruppi di cinque, per essere fucilati. Ennio Odino fa parte del quinto gruppo. Nella strada verso il luogo dell’esecuzione, deve sorreggere un compagno, che ferito ad una gamba, non riesce a camminare. Le raffiche dei bersaglieri di Salò fanno precipitare le vittime nella fossa comune che era stata predisposta. Anche "Cric" vi cade con gli altri, trascinato dal compagno zoppicante, il cui corpo intercetta anche una parte dei proiettili destinati ad Odino. Ferito alla spalla e al fianco sinistro, "Cric" è praticamente sepolto nella fossa dai corpi e dal sangue dei suoi compagni, cosicché neppure il colpo di grazia lo raggiunge. Un’azione di disturbo di un gruppo di partigiani, fa desistere i nazifascisti dal portare a compimento l’operazione; così Odino rimane fino a notte in quella posizione. Quando si risolve a tentare di raggiungere una casa di conoscenti, è intercettato dai fascisti che, però lo prendono per un semplice sbandato e lo portano nella caserma di Voltaggio. Di qui il trasferimento a Novi ligure, da dove, il 12 aprile, caricato con altri su un carro bestiame, Odino prende la via del campo di concentramento di Mauthausen. Vi rimarrà sino al 5 maggio 1945, quando sarà liberato. Tornerà in Italia il 30 giugno e, dopo breve tempo, riprenderà la sua attività di corridore ciclista, al fianco di Fausto Coppi, del quale fu anche segretario. Ennio Odino è stato pure, per trent’anni, funzionario della Commissione Europea a Bruxelles, dove risiede. Dal 1960 è presidente dell’ANPI-Belgio. In questa veste accompagna spesso gruppi di studenti nelle visite al campo di sterminio di Mauthausen. Ogni anno "Cric" è presente, alla Benedicta, alla manifestazione in ricordo dei caduti nella strage. Sulla sua vicenda ha scritto un libro autobiografico. Lo ha intitolato: La mia corsa a tappe (n.63783 a Mauthausen)

LA MIA CORSA A TAPPE di Ennio Odino
Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 1944 nazisti e fascisti iniziarono un imponente rastrellamento contro le bande partigiane dislocate nelle cascine delle Capanne di Marcarolo, sull’Appennino al confine tra le province di Alessandria e Genova, presso l’antico monastero della Benedicta oggi al centro di un grande progetto di valorizzazione.
Di quel drammatico episodio sono qui raccolte le memorie di un sopravvissuto alla fucilazione e poi al campo di concentramento di Mauthausen-Gusen, con il successivo ritorno a casa e il reinserimento, fino a ricoprire il ruolo di alto funzionario delle Istituzioni Europee a Bruxelles.
Una testimonianza personale su una delle pagine piú tragiche della Resistenza italiana.
Libro disponibile su richiesta. Contattare: anpibelgio[at]gmail.com

LA PARTECIPAZIONE DEGLI EMIGRATI ITALIANI ALLA RESISTENZA BELGA di Anne Morelli
Dalla Prefazione di Sandro Pertini – Presidente della Repubblica italiana – Roma, 16 dicembre 1982
"(…) La professoressa Anne Morelli ha ricostruito con pazienza ed "intelletto d’amore" il contributo offerto dagli Italiani alla Resistenza in Belgio, che emerge in tutta la sua rilevanza morale, politica e militare anche dalle schede biografiche che sono collocate in appendice al volume. Così, grazie al lavoro encomiabile compiuto dalla nostra studiosa, un nuovo capitolo significativo si aggiunge alla storia della partecipazione italiana alla Resistenza europea.
Per intensità di sacrificio di uomini e di donne del nostro Paese in ogni parte d’Europa questa storia è altrettanto importante quanto quella della Resistenza all’interno dell’Italia e va ricordata con pari fierezza alle giovani generazioni che vivono oggi in quella libertà per la quale abbiamo sofferto e tanto duramente combattuto."

CELEBRAZIONE DELLA DATA DELLA RESA DEL NAZISMO di Johannes Blum
L’8 maggio 1945 è il giorno della "resa incondizionata della Germania".
L’8 maggio è praticamente scomparso dalla nostre agende, dai nostri calendari … dalla vita pubblica, dal mondo politico. La radio, la televisione, i giornali lo citano – se lo fanno – con parsimonia, con discrezione. A volte i produttori di agende e di calendari e persino i giornalisti parlano di quel giorno come di … vittoria (di chi, su chi o cosa? Mistero). Altri evocano l’"Armistizio" (ma quello è dell’11 novembre 1918!) confondendo cosi’ allegramente. ‘Armistizio’ e ‘Resa’.

Hanno scritto
Un abbraccio alla famiglia di Odino.
Un saluto all’ANPI di Belgio e Lussemburgo.
Rodolfo Ricci
(FILEF nazionale)

R Serra
Una notizia triste in sé e che mi tocca anche personalmente.
Ennio Odino ebbi il piacere, la fortuna e l’onore di conoscerlo nel 2005 quando da segretario dei DS Lussemburgo decisi, assieme ai compagni, di organizzare un’iniziativa presso il Circolo Curiel per commemorare i 60 della Liberazione.
Un paio di telefonate e fu subito fatta.
Ne venne fuori una bella e partecipata serata che vide affiancate le testimonianze di un Partigiano italiano (Ennio) e di un Partigiano lussemburghese.
Mi piacque la frase che mi disse a sera inoltrata mentre ci stavamo stringendo la mano per congedarci: "Ciao compagno, mi è piaciuta una cosa: che ci siamo capiti subito, sin dai primi minuti della prima telefonata".
Ciao Ennio. E grazie

Il mio affettuoso cordoglio alla famiglia
Gianni Pittella

Un altro Partigiano ci ha lasciato. L’ANPI del Belgio abbruna la bandiera e rende onore al suo Presidente, Ennio Odino, scomparso questa sera. Resistere, Resistere, Resistere!
Filippo Giuffrida
Vice-Presidente
Comitato Provinciale ANPI Belgio

Resistere, Resistere, Resistere, ora e sempre! La sezione ANPI Lussemburgo piange il Presidente del Comitato Provinciale ANPI del Belgio. Ma nuovi virgulti resistenti sono nati, la lezione non si perderà!
Pietro Benedetti
Segretario
sezione ANPI Lussemburgo

Chères amies et chers amis
en vous remerciant pour votre partecipation à notre deuil nous vous transmettons un communiqué de la famille Odino.

Care amiche, cari amici,
ringraziandovi della vostra partecipazione al nostro cordoglio vi trasmettiamo nel seguito un comunicato della famiglia Odino.
ANPI Belgio

Ennio (Giuseppe) ODINO, Résistant (n° 63783 à Mauthausen),
A traversé, ce samedi 13 décembre 2014, la ligne d’arrivée de la dernière étape de sa course.
C’est avec une immense tristesse que ses proches et ses compagnons d’échappées vous en informent.
Conformément à la ligne qui fut la sienne tout au long des étapes qu’il a parcourues, une cérémonie modeste se tiendra mercredi 17 décembre à 14H15 au Crématorium de Bruxelles (Avenue du Silence à Uccle).
Ceux qui ont eu l’occasion de pédaler avec lui et qui souhaitent être présents, seront les bienvenus à partir de 13H45 sur place.
Les personnes désireuses d’offrir des fleurs ou couronne sont invitées, en lieu et place, à faire un don à l’ANPI-Belgio (Associazione Partigiani d’Italia) dont il était président ou à l’Amicale de Mauthausen, dont il s’est approché dès son arrivée en Belgique en 1958.

Ennio (Giuseppe) ODINO, Resistente (n° 63783 a Mauthausen),
Ha tagliato, Sabato 13 dicembre 2014, il traguardo dell’ultima tappa della sua corsa.
Ne danno notizia, con profonda tristezza, la sua famiglia e suoi compagni di fughe.
Secondo la linea che ha sempre seguita, una cerimonia modesta si terrà Mercoledì 17 dicembre alle 14:15 presso il Crematorio di Bruxelles (Avenue du Silence – Uccle).
Coloro che hanno avuto l’opportunità di pedalare con lui e che desiderano partecipare, sono benvenuti dalle 13:45 in loco.
Le persone che avrebbero voluto offrire fiori o corona sono invitati, invece, a fare una donazione all’ANPI – Belgio (Associazione Partigiani d’Italia), di cui era presidente o all’« Amicale de Mauthausen », alla quale si era avvicinato sin dal suo arrivo in Belgio nel 1958.

 

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