11283 LA SCELTA DI SOPHIE.

20140824 11:32:00 red-emi

LE SCELTE
PALESTINA, TAILANDIA e AUSTRALIA.
La bella storia di Hassan, che ogni notte salva i suoi figli . Cinque bambini, due stanzette da letto. E ogni sera il padre cambia: tu dormi qui, tu vai di la. Chissà, magari qualcuno ne sottrae alle bombe.

Cera una volta, e c’è ancora se andate a comprarlo su Internet o/ad affittarlo, un film che si intitola LA SCELTA DI SOPHIE. È uno di quei film che non smetti di guardare perché ti tengono incollata allo schermo, ma che alla fine non vorresti averli visti mai perché sono così drammatici e spaventosi e verosimili che non li puoi più dimenticare. L’espressione di Meryl Streep, ebrea deportata che deve scegliere, pena la vita, tra il figlio maschio e la figlia femmina da mandare a morte, è rimasta nel cervello. Sceglierà il maschio, devastata per sempre da quella preferenza che non ha senso né alcunché di umano. Nessuna madre può farlo, nessun padre. Certo che è meglio morire al loro posto, neanche da chiederselo, senz’altro, per forza. Almeno se puoi. Hassan abita a Gaza, o meglio nelle macerie che ne restano, ed è un bravo padre di cinque figli. Ogni sera, da quando è riesplosa la guerra, li riunisce nel loro piccolo salotto di casa e, in cuor suo impazzito di dolore ma con il sorriso stampato e incancellabile come un tatuaggio, dà loro la buonanotte indicandogli dove andare a dormire. Tu, amore, vai nella stanza che ha la finestra sul mare (da dove potrebbero arrivare le cannonate delle navi), tu invece stasera dormi nella stanza che dà sui campi, quella a est (che potrebbe essere colpita dall’artiglieria di terra). E poi tutti insieme spengono le luci, mentre Hassan prega che dal cielo non arrivi un missile che annulli per tutti le sue "scelte": ogni notte, ogni volta che il sole se ne va, decide la divisione delle camere nella speranza, in caso di attacco, di salvarne almeno qualcuno, dei suoi figli. Una roulette russa obbligata che rende pazzi e che, come il film della Streep (ma questa è realtà), mi resterà nel cuore per sempre. Ho letto la sua storia sul Corriere della Sera e ne sono rimasta sinceramente scossa. Per carità, chi sene importa di tutto il resto, per carità salviamo i bambini.

Migliaia e migliaia di chilometri lontano da Hassan e da Gaza, in Australia, vive una coppia di genitori dei quali in questi giorni si occupano con grande senso di disagio le cronache: anche loro hanno fatto una scelta. Hanno pagato una giovane donna thailandese perché fungesse da utero in affitto per il bambino che desideravano. Poi la donna di bambini ne ha aspettati due, due gemelli, e uno è nato malato. E allora i committenti hanno "scelto": ci prendiamo solo la femmina sana, l’altro te lo lasciamo. Arrivederci e grazie. Adesso Gammy, che in thailandese significa crudelmente "storpio", ha sette mesi e sta con la madre surrogata, che ha denunciato il caso e chiede aiuti a tutto il mondo, perché il figlio "scartato" ha bisogno di cure costose e di un’operazione al cuore. Papà e mamma naturali si sono invece difesi così: quella donna ha saputo al quarto mese che uno dei due feti era malato, le abbiamo chiesto di abortire ma lei in base ai principi della sua religione si è rifiutata. Adesso cosa vuole da noi?, è la sintesi del bestiale ragionamento. Ho guardato la foto di Gammy che beve il latte dal biberon, e che non pubblico: ho letto e riletto la vicenda, sconcertata, e pare che il padre australiano sia anche invischiato in terrificanti vicende di pedofilia. Mi fermo però qui, perché il ragionamento è sulla "scelta", sul coraggio che in questo caso io giudico codardia, impreparazione, delinquenza. Caro Hassan che stai a Gaza e cerchi ogni notte di sottrarre i tuoi figli alle bombe che non hai sfidato, alla morte che non hai chiamato. Che "scegli" per loro la vita. Caro Hassan fra le macerie, senza un soldo, senza chissà nemmeno un domani, sei il papà che vorrei per il mio unico figlio, se già non ne avesse uno che per lui sfiderebbe il fuoco e le tempeste tutte. Che gran dolore, che tristezza immane. (da Gente di M. Mosca )

 

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