11282 6. SERVIZIO PER GLI ITALIANI ALL ESTERO 24 agosto 2014

20140823 18:08:00 red-emi

– GARAVINI(PD)Il 1 Settembre a Stoccolma con la FAIS
– ITALIA-STATI UNITI
Napolitano scrive a Obama: Orrore e ferma condanna per il barbaro assassinio del giornalista James Foley “Atto agghiacciante che calpesta il supremo valore della vita umana oltreché violare il diritto a un’informazione libera ed indipendente”
– UCRAINA
Farnesina: Gravissimo l’ingresso di convoglio russo senza l’autorizzazione di Kiev
– ITALIA-CAMERUN
Formazione in discipline ingegneristiche: cooperazione tra Scuola di Yaoundé e e Università di Padova Visita dell’ambasciatore Samuela Isopi alla Scuola Nazionale Superiore dei Lavori Pubblici di Yaoundé Incontro con studenti di ingegneria civile, insegnanti italiani e con 20 giovani camerunesi presto in Italia per ricerca nel settore energia solare
– VERSO LE ELEZIONI COMITES
Il comunicato del Consolato generale d’Italia a Zurigo. Scheda per iscrizione in elenchi elettorali e foglio informativo sui Comitati degli Italiani all’Estero. Il presidente Comites Da Costa alle Associazioni: “Sensibilizzare i connazionali a iscrizione a elenchi per partecipazione al voto”
– ITALIANI ALL’ESTERO
Organizzato da Comites, Comitato contro chiusura del Consolato e Centro socio-culturale italiano
Il 25 agosto a San Gallo incontro pubblico con Claudio Micheloni (Pd)
– PARTITI
Le politiche per le comunità italiane all’estero al centro di una tavola rotonda “Come si cambia, per ricominciare” , il 7 settembre alla Festa nazionale dell’Unità di Bologna
– ITALIANI ALL’ESTERO
La richiesta alle autorità tedesche del consigliere del Comites di Monaco di Baviera pr Luigi Sotgiu: “Carta d’identità agli italiani residenti in Germania” “Contribuirebbe a farci sentire più cittadini europei”
– ITALIANI ALL’ESTERO
Organizzato dalla Famiglia Laziali Uniti “Ferragosto Romano” a Mar del Plata Messaggio di saluto dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
– FORMAZIONE ALL’ESTERO
Promossi dalla Fondazione Edmund Mach che svolge attività di ricerca e servizio alle imprese nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale . Tirocini in Germania, Francia e Inghilterra per 100 studenti. I migliori in vendemmia nel Bordeaux
– MEMORIA E ITALIANI ALL’ESTERO
Canale televisivo della Fondazione Museo Storico del Trentino. Su “History Lab” trentini in Brasile e in Francia e prigionieri nella Grande Guerra
– RASSEGNA STAMPA
Da “Rai News.it”. Italiane rapite, Giro: “Non risultano in mano all’Isis” . Secondo il sottosegretario agli Esteri, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli non sarebbero nelle mani dei miliziani dello Stato islamico
– PROGRAMMA di cooperazione transfrontaliera ITALIA-MALTA: aperta la consultazione pubblica.
– STILE ITALIANO IN CINA: A SUZHOU IL III “FESTIVAL ITALIANO”
– SOTGIU (COMITES MONACO): CARTA D’IDENTITÀ TEDESCA PER GLI ITALIANI RESIDENTI IN GERMANIA
– RINNOVO COMITES/ DA COSTA (COMITES DI ZURIGO) SCRIVE ALLE ASSOCIAZIONI: AIUTATECI AD INFORMARE I CONNAZIONALI
– SOLIDARIETÀ A CERVETERI: ASSOCIAZIONI, COMMERCIANTI E CITTADINI IN CAMPO PER OSPITARE 8 BAMBINI SAHARAWI.
– ITALIAN WINE & FOOD INSTITUTE: AUMENTANO LE IMPORTAZIONI USA DI VINO ITALIANO
– ITALIA- CAMERUN L’AMBASCIATORE ISOPI INCONTRA A YAOUNDÈ STUDENTI DI INGEGNERIA CIVILE

– GARAVINI (PD) IL 1 SETTEMBRE A STOCCOLMA CON LA FAIS
STOCCOLMA aise – Deputata del Pd eletta in Europa, Laura Garavini il prossimo 1° settembre sarà a Stoccolma per incontrare i connazionali. L’incontro organizzato dalla Fais – Federazione delle Associazioni Italiane in Svezia – inizierà alle ore 18 nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma.
Durante l’incontro si parlerà delle politiche relative agli italiani all’estero con un focus specifico su Europa e Svezia; della libera circolazione di giovani e lavoratori, problematiche e speranze per un’Europa sempre più integrata; dei Comites e del loro rinnovo.
Seguirà un rinfresco offerto dalla FAIS.
L’evento è aperto a tutti gli italiani e le italiane che vivono in Svezia. (aise)
– ITALIA-STATI UNITI
Napolitano scrive a Obama: Orrore e ferma condanna per il barbaro assassinio del giornalista James Foley “Atto agghiacciante che calpesta il supremo valore della vita umana oltreché violare il diritto a un’informazione libera ed indipendente”
ROMA – “Ho appreso con vero orrore la notizia del barbaro assassinio del giornalista freelance James Foley Desidero esprimere, anche a nome del popolo italiano, la più ferma condanna nei confronti di un atto agghiacciante ed esecrabile, che richiama un tenebroso e lontano passato calpestando il supremo valore della vita umana oltreché violando l’essenziale diritto ad un’informazione libera ed indipendente”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al presidente degli Stati Uniti Barack Obama. “Esprimo, con sincera partecipazione e profondo cordoglio, commossa solidarietà all’amico popolo americano ed ai familiari del giornalista, così crudelmente colpiti nei loro affetti più cari”, aggiunge il capo dello Stato . (Inform)

– UCRAINA
Farnesina: Gravissimo l’ingresso di convoglio russo senza l’autorizzazione di Kiev.
ROMA – “L’Italia considera gravissimo – si legge in una nota della Farnesina – che un convoglio di 134 veicoli russi sia entrato in territorio ucraino, pur con dichiarati scopi umanitari, senza la necessaria autorizzazione di Kiev. Solo una parte dei mezzi era già stata sottoposta alle ispezioni concordate tra le parti e il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Si è trattato dunque – prosegue la nota – di un’azione unilaterale e contraria al quadro normativo e di sicurezza richiesto dall’ICRC, necessario per assicurare all’intervento carattere neutrale, imparziale e indipendente.
L’emergenza umanitaria è sotto gli occhi di tutti, con un numero crescente di sfollati e di rifugiati, con beni di prima necessità scarsi e servizi essenziali sempre più rari e carenti.
È indispensabile che tutti gli attori coinvolti nella crisi contribuiscano responsabilmente a trovare un’immediata soluzione alla gravissima situazione in Ucraina orientale, sostenendo e facilitando l’attività degli operatori internazionali, a partire da quelli dell’ICRC, secondo regole e principi di diritto internazionale e umanitario” conclude la nota della Farnesina. (Inform)

– ITALIA-CAMERUN
Formazione in discipline ingegneristiche: cooperazione tra Scuola di Yaoundé e e Università di Padova . Visita dell’ambasciatore Samuela Isopi alla Scuola Nazionale Superiore dei Lavori Pubblici di Yaoundé Incontro con studenti di ingegneria civile, insegnanti italiani e con 20 giovani camerunesi presto in Italia per ricerca nel settore energia solare
YAOUNDÉ –L’ambasciatore italiano in Camerun Samuela Isopi nei giorni scorsi ha visitato- su invito del direttore, il professor George Nkeng – la Scuola Nazionale Superiore dei Lavori Pubblici di Yaoundé, che ha avviato con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (Dicea) dell’Università di Padova un programma congiunto di formazione in discipline ingegneristiche.
Il programma, nato – spiega l’Ambasciata d’Italia in Camerun – da un Accordo di cooperazione universitaria firmato il 26 luglio 2010, prevede corsi di laurea triennale e magistrale in ingegneria civile e ambientale. Dal 2012 sono inoltre stati attivati Master in eco-costruzioni e gestione dei progetti immobiliari in Africa; tecnologie per la gestione durevole e interculturale dei rifiuti nei Paesi africani; tecnologie per l’energia solare; geotecnica e analisi strutturale e scienze dell’ambiente.
Dal 2010 al 2014 la Scuola Nazionale Superiore dei Lavori Pubblici e il Dicea dell’Università di Padova hanno formato congiuntamente 580 giovani camerunesi.
La collaborazione tra le due Università culminerà il prossimo anno con il conferimento della laurea magistrale ai primi 85 ingegneri camerunesi che hanno completato l’intero ciclo di studi previsto dal programma. 110 i docenti italiani che dal 2010 si sono alternati a Yaoundé per tenere i corsi e coordinare le attività didattiche e di ricerca previste dal progetto.
Nel corso della visita, l’ambasciatore Isopi ha incontrato gli studenti del primo anno del corso di laurea in ingegneria civile, gli insegnanti italiani in missione presso la Scuola e il gruppo di 20 giovani camerunesi che si recheranno a settembre in Italia per un viaggio di studio presso imprese e centri di ricerca italiani nel settore dell’energia solare ( www.dicea.unipd.it ; www.enstp.com ). (Inform)

– VERSO LE ELEZIONI COMITES
Il comunicato del Consolato generale d’Italia a Zurigo. Scheda per iscrizione in elenchi elettorali e foglio informativo sui Comitati degli Italiani all’Estero. Il presidente Comites Da Costa alle Associazioni: “Sensibilizzare i connazionali a iscrizione a elenchi per partecipazione al voto”
ZURIGO – Il Comites di Zurigo, presieduto da Paolo Da Costa, rilancia un comunicato del Consolato Generale di Zurigo relativo alle prossime elezioni dei Comites , la scheda per l’iscrizione negli elenchi elettorali e il foglio informativo sui Comites . “Siamo certi che voi Associazioni sarete parte attiva di queste elezioni sollecitando i connazionali ad iscriversi agli elenchi elettorali per permettere la partecipazione al voto” scrive Paolo Da Costa rivolgendosi ai presidenti dei sodalizi .
Di seguito il comunicato del Consolato di Zurigo : “Si informa che nella Gazzetta Ufficiale n. 179 del 4 agosto 2014 è stato pubblicato il decreto-legge 1 agosto 2014, n. 109 che, all’art. 10, contiene disposizioni urgenti per il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’estero (Com.It.Es). ).
La norma in questione prevede che, in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es., il diritto di voto venga esercitato per corrispondenza, come previsto dalla Legge 286/2003. Il plico elettorale verrà inviato ai SOLI elettori, in possesso dei requisiti di legge, che ne abbiano fatta espressa richiesta all’Ufficio consolare di riferimentoalmeno cinquanta giorni prima della data stabilita per le votazioni.
Si fa riserva di comunicare la data delle votazioni, che si terranno orientativamente nel mese di dicembre.
Si attira l’attenzione sul fatto che il citato provvedimento, benché avente forza di legge dalla sua pubblicazione, è soggetto a conversione parlamentare e quindi potrà, in tale sede, essere modificato.
Le domande di iscrizione nell’elenco elettorale per l’ammissione al voto per corrispondenza per l’elezione dei Com.It.Es possono, in ogni caso, essere fin d’ora presentate: personalmente all’Ufficio consolare di riferimento, oppure inviate al medesimo ufficio per posta, fax, posta elettronica o posta elettronica certificata, allegando copia non autenticata del documento di identità del richiedente, comprensiva della firma del titolare.
Si riportano di seguito l’indirizzo civico di questo Consolato generale, il numero di fax, l’indirizzo di posta elettronica e quello di posta elettronica certificata.
Consolato Generale d’Italia a Zurigo Tödistrasse 65 8002 Zurigo. Tel. 0041 (0)44 286 61 11
Fax 0041 (0)44 201 16 11 . zurigo.elettorale@esteri.it PEC: con.zurigo@cert.esteri.it
Foglio Informativo Comites e domanda di iscrizione nell’elenco elettorale-Comites 2014:
Foglio Informativo Comites
DOMANDA DI ISCRIZIONE NELL’ELENCO ELETTORALE-COMITES 2014 “
Il Comites di Zurigo ricorda inoltre che il suo ufficio è a disposizione per ogni eventuale richiesta di informazione e, nel caso di necessità, per l’iscrizione negli elenchi elettorali (orari di apertura del Comites: dal lun. al ven dalle 9.30 alle 13.00, mart. e gio. dalle 15.30 alle 17.00. Erismannstrasse 6, 8004 Zürich. Tel. 044 291 27 88 , Fax 044 291 27 72). (Inform)

– ITALIANI ALL’ESTERO
Organizzato da Comites, Comitato contro chiusura del Consolato e Centro socio-culturale italiano
Il 25 agosto a San Gallo incontro pubblico con Claudio Micheloni (Pd)
SAN GALLO (Svizzera) – Nella città di San Gallo il 25 agosto si terrà un incontro pubblico con il senatore del Pd Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato, organizzato da Comites, Comitato contro la chiusura del Consolato d’Italia e Centro socio-culturale italiano. L’assemblea pubblica – che sarà ospitata nei locali del Centro socio-culturale ,in Unterer-Graben 1, con inizio alle ore 20 – – verterà su “ultimi sviluppi della situazione ‘Chiusura del Consolato d’Italia in San Gallo’ e novità per la prima casa ‘Imu’ per i pensionati all’estero”, informano gli organizzatori invitando, “data la rilevanza dell’incontro”, alla “più ampia partecipazione”. All’incontro parteciperanno “i rappresentanti della comunità e la popolazione italiana, nonché esponenti politici svizzeri, giornalisti e funzionari dell’amministrazione di vari cantoni della Svizzera orientale”
La chiusura del Consolato d’Italia in San Gallo “risponde ad una logica insostenibile in merito all’applicazione della controversa legge sulla revisione della spesa approvata dal governo italiano”, dicono i promotori dell’incontro ricordando che la decisione presa dal Ministero degli Esteri è avversata “dal Comites dal Comitato costituitosi in San Gallo contro la chiusura del Consolato d’Italia, sia da molte associazioni, patronati, forze politiche e sindacali italiane e svizzere presenti nella circoscrizione”. Gli organizzatori dell’incontro tengono a sottolineare il forte impegno messo in campo da Micheloni, insieme ai componenti del Comitato per le questioni degli italiani all’estero di Palazzo Madama , “per convincere” il vice ministro degli Esteri con delega alla rete consolare Lapo Pistelli a recedere dalla decisione .
Ma, nonostante la chiusura della sede consolare “i cittadini italiani ivi residenti non si danno per vinti”, dicono gli organizzatori dell’assemblea del prossimo 25 agosto assicurando che l’impegno continuerà e rendendo noto, in merito al ricorso del Comitato contro la chiusura del Consolato, che il dibattimento presso il Tar di Roma è stato aggiornato al prossimo 10 settembre. (Inform)

– PARTITI
Le politiche per le comunità italiane all’estero al centro di una tavola rotonda
“Come si cambia, per ricominciare” , il 7 settembre alla Festa nazionale dell’Unità di Bologna
ROMA – Le politiche per le comunità italiane all’estero saranno al centro della tavola rotonda dal titolo “Come si cambia, per ricominciare” che si terrà il prossimo 7 settembre, alle ore 11, nell’ambito della Festa nazionale dell’Unità di Bologna.
Ai lavori, introdotti da Eugenio Marino, responsabile nazionale Pd per gli italiani nel mondo, e moderati da Silvia Bartolini, presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo nonché coordinatore delle Consulte regionali per l’emigrazione, parteciperanno i parlamentari Pd eletti all’estero Gianni Farina, Laura Garavini, Claudio Micheloni, Fabio Porta, il segretario generale CGIE Elio Carozza, il segretario Pd Svizzera e consigliere Cgie Michele Schiavone, il segretario Pd Germania, Cristina Rizzotti, il presidente del Comites di Zurigo Paolo Da Costa,. Concluderà i lavori Giorgio Tonini, capogruppo Pd in Commissione Esteri del Senato. (Inform)

– ITALIANI ALL’ESTERO
La richiesta alle autorità tedesche del consigliere del Comites di Monaco di Baviera . Pier Luigi Sotgiu: “Carta d’identità agli italiani residenti in Germania”. “Contribuirebbe a farci sentire più cittadini europei”
MONACO DI BAVIERA – “I Comuni tedeschi dovrebbero rilasciare la carta d’identità agli italiani che risiedono e lavorano in Germania”. PierLuigi Sotgiu, membro del Comites di Monacodi Baviera avanza la richiesta in una lettera aperta alle autorità tedesche preposte .
“I cittadini italiani in Germania dovrebbero ottenere tale documento con estrema facilità e questo contribuirebbe a farci sentire più cittadini europei – scrive Sotgiu – Essere cittadini europei, quindi vivere, lavorare ed ottenere quei diritti che si ottengono quando si pagano le tasse nel Paese in cui si risiede. Dovrebbe essere quindi un diritto anche quello di ottenere la carta d’identità, da parte del Comune dove si risiede” dice Sotgiu ricordando che in Italia la carta d’identità viene rilasciata anche ai cittadini extra Ue residenti nel Paese mentre “noi cittadini europei in Germania non abbiamo alcun diritto a tale documento” . “Ottenere la carta d’identità significherebbe sentirsi più cittadini europei” insiste Sotgiu, “oltre che – soggiunge – risparmiarci tante fatiche nel recarsi al nostro Consolato italiano”.(Inform)

– FESTIVAL LETTERARI
Di Tiziana Grassi e Goffredo Palmerini. Conversazione a tre voci sul Festival dedicato a John Fante
Spigolature di Giovanna Di Lello sull’evento letterario da lei creato e che dirige dal 2006
TORRICELLA PELIGNA (Chieti) – Bisogna farla tutta la serpentina di curve che da Casoli arranca in variabile salita fino a Torricella Peligna, incontrando nel corso dell’ascesa verso i contrafforti della Majella maestosa solo il borgo di Gessopalena. E non solo per raggiungere Torricella, posta in posizione elevata sul crinale tra le valli dei fiumi Sangro ed Aventino, che è la mèta del nostro viaggio verso il Festival “Il Dio di mio padre”, che da oggi si dispiega per tre intensi giornate fino a domenica 24 agosto. Quanto anzitutto per conoscere il contesto ambientale, la suggestione, la materna presenza della montagna sacra agli Abruzzesi, l’avara fecondità dei campi, per comprendere quale fosse il proscenio, a cavallo tra Ottocento e Novecento, che vide partire migliaia e migliaia di agricoltori, pastori e artigiani dei paesini arrampicati alla montagna verso il nuovo mondo, in cerca di avvenire, troppo grama la vita in questa landa montana d’Abruzzo nel secolo scorso, insufficiente per tutti la terra strappata alle sassose balze che arrampicano alla montagna Madre. Partirono, fu una diaspora. Ma partirono anche lasciandovi l’anima in pegno, portando con sé un amore radicale e una memoria ancestrale, che nessuna vicenda, bella o brutta in terra d’emigrazione, mai avrebbe potuto attenuare, sopire, cancellare. Un mondo di valori antichi, di tradizioni, di coraggio indomito, di orgoglio e di dignità, insieme a qualche modesto indumento e a qualche attrezzo del mestiere avvolti in bagagli sommari, partirono con loro sui bastimenti dai porti di Napoli o Genova. Così capitò all’alba del Novecento a Nicola Fante, muratore, partito con il suo sogno da Torricella Peligna per l’America, per raggiungere il Colorado.
Quella sua terra natia, per quanto egli mai la rivide, giorno e notte era nel suo cuore, nume tutelare della sua storia d’emigrante, ragione stessa del sogno americano di Nick Fante, fatto di progressi e fallimenti, ma sempre sorretto dal sicuro ancoraggio ad una cultura, quantunque povera, eppure certa ed affidabile nei suoi riferimenti morali. Solo così si può spiegare la vita di quest’uomo forte e rude, così come lo ha raccontato in pagine mirabili suo figlio John Fante, egli stesso intriso dei medesimi sentimenti d’amore per la terra d’origine di suo padre, intrigato da quel mondo antico che aveva così fortemente forgiato l’indole paterna. Ecco perché bisogna venire a Torricella Peligna, osservare, interpretare e annusare il luogo, per capire Nick Fante e per meglio comprendere l’humus dove ha attinto la scrittura di John Fante, uno dei grandi della letteratura italo-americana e mondiale. Sicché diventa naturalmente incongrua pure qualche considerazione che militava per la celebrazione del Festival altrove, in una città d’Abruzzo, che avrebbe potuto assicurare un pubblico più numeroso. Non sarebbe mai potuto essere lo stesso, non avrebbe mai potuto regalare suggestioni, non avrebbe di certo aiutato a comprendere la straordinaria ricchezza della scrittura e della narrativa fantiana, perché qui trova alimento, come dimostra peraltro l’attaccamento che riserva a Torricella Peligna Dan Fante, il secondogenito del grande scrittore e scrittore di successo egli stesso, che ogni anno è presente al Festival dedicato a suo padre.
Di questo e di altro parliamo con Giovanna Di Lello, direttore artistico del Festival, con la quale si parla piacevolmente, anche per la condivisione di sensibilità culturali e per altre affinità elettive. Apriamo una conversazione a tre voci con lei, studiosa fantiana, cui si deve l’intuizione di aver fatto nascere proprio a Torricella Peligna un festival letterario dedicato al grande scrittore italoamericano, ormai approdato nella letteratura mondiale. Fu il lusinghiero giudizio di Charles Bukowski sulla narrativa di John Fante a far riscoprire ed apprezzare il rilevante valore dello scrittore, aprendo la strada alla ripubblicazione delle prime opere e all’uscita postuma di altri scritti di Fante. Non a caso, ricorrendo il ventennale della morte di Bukowski, il Festival dedica un omaggio allo “scrittore maledetto” nella giornata inaugurale. Questa che segue non è propriamente un’intervista, ma una conversazione con Giovanna Di Lello che cerca di raccogliere spigolature, annotazioni ed impressioni. Abbiamo così cercato di sintetizzarle.
“Il Dio di mio padre”, il Festival letterario giunto quest’anno alla sua IX edizione che Torricella Peligna – paese d’origine del padre di John Fante, nonché humus letterario di molti suoi romanzi – dedica al celebre scrittore italo-americano si può dire che è una tua creatura. Lo hai ideato e diretto artisticamente sin dall’origine, anche se la sua realizzazione si deve alla determinazione e alla lungimiranza della Municipalità. Giovanna Di Lello, quale la genesi motivazionale e la “cifra” espressiva di questa manifestazione culturale di respiro internazionale, che quest’anno è dedicata al viaggio, agli incontri, al rapporto che l’Abruzzo e Fante hanno con il mondo? E quale la ragione di questo emblematico nome del Festival?
Il Festival nasce nel 2006 per volontà del Comune di Torricella Peligna. Mi chiamarono per pensare insieme un omaggio a John Fante, dopo l’uscita del mio documentario sullo scrittore italo-americano. Loro avevano in mente un premio, ma io proposi un festival letterario di stampo anglosassone, con più eventi, pluritematico, multidisciplinare e conviviale. Essendo il nostro un punto di vista italiano, o meglio torricelliano, il titolo non poteva non tenerne conto, e quindi non potevamo non far riferimento al padre di John Fante, emigrato negli Stati Uniti nel 1901. Ecco dunque “Il Dio di mio padre” (“My Father’s God”), il suggestivo titolo di uno strepitoso scritto dai toni ironici, tutto incentrato sulla figura del padre, che Fante pubblica nel 1975 in una rivista italo-americana e poi inserito nella raccolta “The Wine of Youth”. Il racconto narra le vicende di un muratore italoamericano del Colorado alle prese con un giovane prete di nuova nomina, intenzionato a riportarlo a messa dopo decenni di disinteressamento per il Vangelo.
Questo Festival, oltre ad approfondire la vita e l’opera di Fante promuovendone la divulgazione, nel suo carattere interdisciplinare, si pone come il luogo di riflessione sulle intersezioni dell’incontro con mondi e linguaggi espressivi diversi – tra letteratura, cinema e musica – una straordinaria opportunità dove valorizzare il patrimonio culturale degli italiani nel mondo. Come si struttura la tua proposta in questa dialettica agorà del pensiero?
Cerco sempre di creare connessioni tra linguaggi e mondi diversi, proprio perché è l’opera di Fante che mi invita a farlo, in quanto parla delle ‘terre di mezzo’ e della ricerca di un posto nel mondo. E i temi da declinare in questo senso sono infiniti. A questo si aggiunge il fatto che Fante, oltre che scrittore, era anche sceneggiatore, e che è un autore molto amato dagli artisti. E’ amato a livello internazionale ed esercita una notevole influenza su musicisti, attori, registi. Per cui, nella strutturazione del programma, mi faccio trasportare dalle suggestioni che mi vengono dalla sua opera, dalla sua biografia e dagli apporti esterni. Come è il caso del cantautore Vinicio Capossela, grande estimatore di Fante, con cui abbiamo presentato diversi reading musicali, oppure con il regista Paolo Virzì, la cui ironia deve molto allo scrittore italo-americano. Al festival sono stati protagonisti anche molti grandi scrittori italo-stranieri, che nelle loro opere hanno affrontato il tema dell’identità, come il lussemburghese Jean Portante e i canadesi Nino Ricci e Mary Di Michele. Quest’anno, per esempio, rifletteremo sull’influenza di Fante nella nuova generazione di scrittori olandesi, con Henk van Straten e Jaap Scholten. Alla tavola rotonda parteciperanno anche l’editore Jasper Henderson e il critico letterario Luca Briasco. Insieme gireranno a Torricella Peligna anche un documentario su Fante.
Tra tagliente umorismo tragicomico e lucido racconto autobiografico, l’opera di John Fante – considerato oggi uno degli scrittori americani più importanti della sua generazione, alla stregua di Hemingway, Faulkner e Steinbeck – si colloca tra i capolavori dei narratori moderni, anche grazie allo scrittore Charles Bukowski. La famiglia, l’Abruzzo e il vissuto migratorio sono topoi fondativi nel corpus delle opere di Fante: “Nel tessuto narrativo dei suoi scritti confluisce – così tu infatti scrivi nel Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo, che ti vede tra gli autori – tutta la sua esperienza di emigrato di seconda generazione, in bilico tra due culture, quella italiana di estrazione contadina e quella borghese americana. Egli descrive senza falsi pudori e senza retorica i risvolti psicologici del complesso processo di integrazione vissuto dai figli di immigrati e il rapporto controverso con le sue radici (…)”. A partire dall’impronta del padre Nicola (americanizzato in Nick) e da Torricella Peligna – che hanno esercitato una marcata influenza sull’immaginario di John Fante – parliamo ora di quel “terzo spazio”, come lo definiscono gli psicologi delle migrazioni, che Fante ha sviluppato nei suoi scritti, oscillante tra doppia identità, rifiuto o accettazione del nuovo, origini e legami, senso dell’altrove e dell’appartenenza.
Il Dizionario Enciclopedico delle Migrazione Italiane nel Mondo (dizionarioitalianinelmondo@gmail.com), a cui fai riferimento, sarà presentato al festival quest’anno, con te Tiziana Grassi, che ne sei ideatrice e direttore del progetto, e con il professor Mario Cimini, nella sezione Emigrazione che in ogni edizione proponiamo proprio perché Fante è di seconda generazione. Come afferma lo studioso Fred Gardaphe, uno dei massimi esperti di letteratura italo-americana, Fante apporta un notevole contributo alla tradizione italo-americana perché nei suoi romanzi e racconti mette in scena le dinamiche del processo di assimilazione che coinvolge tutti i figli di immigrati. I protagonisti nelle opere di Fante cercano un posto nel mondo, un modo per affermare il proprio Io attraverso la scrittura, facendo i conti con il proprio background che negli anni in cui Fante cresce (gli anni Venti) non coincide con la cultura della classe predominante e ciò lo induce ad una continua riflessione sulla propria identità. Essere di origine italiana per i giovani protagonisti fantiani vuol dire anche provare sentimenti di rabbia, di frustrazione e alienazione, ma anche di compassione che porta all’accettazione. In Fante, credo, la scrittura sia anche uno strumento di resilienza, come avviene per molti figli di immigrati.
Uno “spazio” – quello identitario, psicologico e culturale – tra cultura d’origine e d’adozione, che è parte anche del tuo vissuto, tu che sei nata in Italia e cresciuta tra Canada e Svizzera. Quanto ha influito – attraversando consonanze e vertigini – nella tua visione del mondo e nella tua “vicinanza” a John Fante, al quale nel 2003 hai dedicato anche il magnifico documentario biografico “John Fante. Profilo di scrittore”, che ha vinto il Best Documentary Los Angeles Film Awards?
Ho amato intensamente l’opera di Fante, sin dalle prime pagine, proprio perché parlava al mio essere emigrata di seconda generazione. Mi ha subito colpito la sua capacità di raccontare con estrema leggerezza i traumi cui l’esperienza dell’emigrazione in qualche modo ti sottopone. Questa capacità ha origine nella sua sapiente ironia, che in Fante è un umorismo tragicomico che lo rende estremamente profondo, pur divertendo. Ci affezioniamo ai suoi personaggi, i quali pur essendo a tratti sgradevoli, ci vengono presentati nella loro disarmante umanità. Inoltre, l’assenza di retorica nello stile di Fante e il suo non essere mai “politicamente corretto” ne fa un autore autentico, che parla di questi temi con grande onesta e modernità.
Parliamo di un altro “sguardo”, quello di Dan Fante, uno dei quattro figli di John Fante, anch’egli scrittore. Anche quest’anno Dan sarà ospite del Festival. Come guarda, come si pone verso la figura di un padre, di un uomo, di uno scrittore di così pervasivo rilievo, anche nel suo status di oriundo italo-americano?
Dan Fante ha avuto una vita piuttosto difficile, non solo perché vittima dell’abuso di alcool e di altre sostanze, ma anche perché non ha avuto un buon rapporto con il padre. Fante era un uomo difficile, un “macho italiano” come afferma Dan, che certo faceva fatica ad accettare un figlio alla deriva. Nonostante ciò, Fante ha anche rappresentato per Dan un modello letterario, una fonte di ispirazione. Ha iniziato a scrivere in tarda età, dopo aver ritrovato in un garage la Underwood del padre, e a lui ha dedicato diverse sue poesie. Dan adora tornare in Abruzzo, a Torricella Peligna, perché si sente a casa. Sente la presenza del padre e del nonno Nicola. Dan è il classico esempio di oriundo che ha riscoperto in tarda età le sue radici italiane e oggi vive questa sua condizione con serenità e gioia. Il suo ultimo figlio porta un nome italiano, Giovanni Michelangelo.
John Fante e questo grande evento letterario internazionale ci danno l’occasione anche per una estensiva riflessione sui nostri connazionali oltreoceano, sui milioni di emigrati, e loro discendenti, che hanno fatto grande l’Italia all’estero, proprio perché il Festival dedica ampio spazio ai talenti abruzzesi affermati a livello internazionale. Tu come fotografi questa ricchissima humanitas da vivificare e valorizzare nei tuoi rapporti, nei tuoi orizzonti, dal passato al presente? C’è, a tuo avviso, un potenziale ancora inespresso?
L’Abruzzo dovrebbe cercare di dialogare maggiormente con i suoi concittadini residenti all’estero, tema peraltro ricorrente negli scritti e nell’assidua opera di relazione dell’amico Goffredo Palmerini. In modo particolare con i giovani talenti che possono diventare una risorsa economica e culturale per la nostra regione. Credo, inoltre, che la storia dell’emigrazione italiana debba essere studiata a scuola, soprattutto in quella dell’obbligo, perché pochi in realtà conoscono questo fenomeno che ha colpito duramente il nostro Paese. Quindi si tratta di parlare di questi temi con un pubblico non specialistico, evitando la retorica, che troppo spesso connota il linguaggio utilizzato in questo settore, e cercando di presentare la condizione del migrante anche come una grande opportunità. Essere di seconda generazione, in bilico tra due culture, può voler dire anche sentirsi più facilmente cittadini del mondo.(Tiziana Grassi e Goffredo Palmerini/Inform)

– ITALIANI ALL’ESTERO
Organizzato dalla Famiglia Laziali Uniti. “Ferragosto Romano” a Mar del Plata. Messaggio di saluto dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
MAR DEL PLATA (Argentina) – Si è svolto domenica 17 agosto ,presso il salone principale della Casa d’Italia di Mar del Plata, il pranzo “Ferragosto Romano” organizzato da anni dall’associazione Famiglia Laziali Uniti di Mar del Plata presieduta da Assunta D’Onofrio. Presenti oltre 400 persone tra soci, simpatizzanti ed amici di diverse associazioni italiane di Mar del Plata e dintorni per celebrare un nuovo anniversario del sodalizio che riunisce nativi e discendenti di Roma, Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone.
Protagonista la porchetta romana , preparata secondo l’antica ricetta di Renato Usai, conosciuto come “Il Re del Calzone”, romano doc che da anni gestisce con la famiglia il tradizionale ristorante italiano chiamato “Il Re del Calzone”, punto di ritrovo della comunità italiana di tutta l’Argentina.
Dopo la degustazione del classico piatto di spaghetti all’amatriciana, icona per i laziali in tutto il mondo, è seguita la esibizione dell’artista Adriana Ramos, che ha deliziato i presenti con canzoni di tutte le epoche del genere melodico italiano. Il Duo Giovanni e Giovanni con mandolino e la fisamornica ha divertito il numeroso pubblico con classici come “Chitarra Romana” e “La Romanina”.
La presidente Assunta D´onofrio ha letto la lettera di saluto del presidente della Regione Lazio , Nicola Zingaretti, che per ovvie ragioni non ha potuto partecipare ma ha inviato un abbraccio a tutta la comunità italiana locale .
Tra i presenti anche il presidente del Comites Raffaele Vitiello, il quale ha ringraziato la Famiglia Laziali Uniti “per il lavoro svolto durante tanti anni, con serietà e onestà a favore dell’italianità con diverse iniziative , progetti ed eventi realizzati. Applaudendo la presenza di tanta gente e dei giovani, i quali grazie alla D´Onofrio, come ha detto durante il discorso, si respira piena italianità tutti i giorni”. (Spazio Giovane/Inform)

– FORMAZIONE ALL’ESTERO
Promossi dalla Fondazione Edmund Mach che svolge attività di ricerca e servizio alle imprese nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale
Tirocini in Germania, Francia e Inghilterra per 100 studenti. I migliori in vendemmia nel Bordeaux
SAN MICHELE ALL’ADIGE (Trento) – Successo di partecipazione ai tirocini formativi promossi dalla Fondazione Edmund Mach ) in Germania, Francia e Inghilterra (la Fondazione svolge attività di ricerca scientifica, istruzione e formazione, sperimentazione, consulenza e servizio alle imprese, nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale www.fmach.it/ ndr).
Quest’anno sono oltre un centinaio gli studenti che hanno aderito ai soggiorni-studio per unire il perfezionamento della lingua straniera alle conoscenze pratiche del proprio percorso didattico.
Ai rientri dalla Baviera e dal Galles seguono le partenze, proprio in questi giorni, per il Baden Württemberg. A metà settembre, per la vendemmia nel Bordeaux e nel Bordolese, prepareranno le valigie gli otto migliori diplomati del corso per enotecnici. E quest’anno si festeggiano anche i 55 anni del gemellaggio con le scuole e le famiglie del mondo tedesco, in particolare di Kaufbeuren, Immenstadt e Forchheim.
“Queste esperienze di tirocinio all’estero rappresentano, fin dall’attivazione dell’Istituto agrario nel 1958, un aspetto fondamentale e prioritario – sottolinea il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Marco Dal Rì -poiché permettono ai nostri alunni di confrontarsi sia sul piano tecnico, sia su quello culturale, con altre realtà europee, con una conseguente notevole crescita professionale e umana”.
Per il tirocinio di perfezionamento in viticoltura ed enologia in Bordeaux e Borgogna, due tra le aree di produzione vitivinicola più importanti del mondo, vengono selezionati ogni anno, dal 2008, i diplomati enotecnici più meritevoli. A metà settembre otto ragazzi avranno l’opportunità di lavorare per circa un mese e mezzo presso le due importanti realtà vitivinicole francesi e di approfondire le nozioni tecnico-teoriche acquisite attraverso l’attività didattica di San Michele. “Essere scelti per questi tirocini è come ottenere un premio alla carriera scolastica” spiega il docente di viticoltura Paolo Facchini, coordinatore dei tirocini e tutor dei ragazzi in terra francese. C’è infatti una sorta di doppia selezione: da parte della scuola di San Michele che individua i ragazzi più meritevoli, e da parte delle aziende francesi che selezionano i futuri tirocinanti tra una rosa di candidature internazionali.
Dalla Germania è rientrato un gruppo di 50 studenti. Quello con le scuole di Kaufbeuren, Immenstadt e Forchheim è uno dei gemellaggi più datati, che vanta una storia di 55 anni. “I ragazzi sono stati ospitati presso le famiglie di agricoltori dove hanno unito le esperienze di approfondimento linguistico alle conoscenze pratiche del settore zootecnico” sottolinea il docente Pierluigi Fauri. Un altro gruppetto di studenti è in partenza nei prossimi giorni per svolgere un tirocinio viticolo-enologico nel Baden Württemberg, in particolare a Weinsberg.
In Inghilterra, nelle città di Liverpool, Chester e Manchester, sono approdati invece una ventina di studenti per perfezionare la conoscenza della lingua inglese. Il soggiorno linguistico si è tenuto presso la Conlan School in Abergele, ed ha previsto lezioni e laboratori linguistici in aula. Una grande opportunità per perfezionare la lingua inglese come spiega la docente Alessia Failla, con visite alle realtà culturali ed agricole oltre Manica: il Llysfasi College, l’azienda viticola PanDu, la Paul William’s Farm. (s.c./Inform)

– MEMORIA E ITALIANI ALL’ESTERO
Canale televisivo della Fondazione Museo Storico del Trentino. Su “History Lab” trentini in Brasile e in Francia e prigionieri nella Grande Guerra
TRENTO _- Documentari, programmi, materiali d’archivio e storie di emigrazione trentina all’estero su “History Lab” , canale televisivo dedicato alla storia e alla memoria ideato dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
In onda giovedì 28 agosto, ore 21.00 (in replica venerdì 29, ore 15.00) il programma sulla Grande Guerra “Con parole loro” . La puntata sarà dedicata ai “Prigionieri” , cioè ai 25.000 i soldati trentini e del litorale adriatico che vennero catturati dai russi nel corso della guerra e rinchiusi in campi di prigionia. “Con parole loro” è un programma realizzato assieme ai ragazzi delle scuole superiori che esplorano il patrimonio di un archivio. A cura di Tommaso Baldo e Alice Manfredi.
Sabato 30 agosto, ore 21.00 (in replica lunedì 1 settembre, ore 15.00) il programma “Storie di qui venute da altrove” dedicato alle “Tradizioni” dei trentini in Brasile. Si parlerà di “Sant’Ana e Sant’Olimpia: il folklore come collante della comunità, le nuove generazioni recuperano le antiche tradizioni e riscoprono le proprie origini. Ascoltando i racconti dei discendenti dei migranti trentini in Brasile scopriamo il forte legame ancora presente con il nostro territorio e con le nostre tradizioni”. Il programma è a cura di Manu Gerosa.
A seguire , “Una memoria di ferro: Erminio Faustini”. A più di un secolo dalla partenza di Erminio Faustini, il primo trentino emigrato a Fontoy per lavorare in miniera, il programma propone un viaggio tra il Trentino e il “cantone del ferro”, nella Francia nord-orientale. “In questa prima puntata scopriremo il paese di Grumes e i suoi abitanti, per capire chi partiva e perché”. Il programma è a cura di Tommaso Pasquini.
Domenica 31 agosto, ore 15.00 e 21.00. Repliche de “I nuovi documentari”, “En pizech de sal”, “Storie in scatola. Speciale”, “Notturno”, “Con parole loro”, “Terre coltivate”, “Una memoria di ferro”, “Storie di qui venute da altrove”. (La programmazione completa, i credits dei programmi e altre informazioni sono sul sito hl.museostorico.it ) (Inform)

– RASSEGNA STAMPA
Da “Rai News.it”. Italiane rapite, Giro: “Non risultano in mano all’Isis”. Secondo il sottosegretario agli Esteri, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli non sarebbero nelle mani dei miliziani dello Stato islamico
22 agosto 2014. Non risulta al momento che Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due volontarie rapite in Siria alla fine di luglio, siano in mano ai jihadisti dell’Isis. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, che ha ribadito l’invito a “mantenere il massimo riserbo” sulla vicenda.
I timori aumentati dopo l’annuncio del Guardian. Secondo un articolo apparso il 19 agosto sul quotidiano panarabo al-Quds al-Arabi le due ragazze “stanno bene”. I timori per la sorte di Vanessa e Greta sono aumentati dopo che il Guardian ha rivelato la presenza di due italiane tra i quattro stranieri sequestrati da militanti dello Stato Islamico, vicino Aleppo.
Gli ostaggi .Sarebbero 20 gli stranieri al momento in mano ai terroristi islamici. I miliziani avrebbero rapito giornalisti, fotografi o operatori umanitari che dopo il rapimento sarebbero stati trasferiti a Raqqa. Secondo il Guardian i rapimenti si sono dimostrati un buon business per i militanti islamici dal momento che negli ultimi sei mesi almeno dieci ostaggi tra cui un danese, tre francesi e due spagnoli sono stati liberati dopo lunghi negoziati con i rapitori che avevano chiesto in cambio un riscatto. I miliziani dello Stato islamico – che hanno “giustiziato” il reporter James Foley – tengono in ostaggio anche tre americani in Siria e hanno minacciato di uccidere uno di loro, il giornalista freelance Steven Sotloff, se gli Stati Uniti continueranno la loro campagna di bombardamenti in Iraq. (Rai News.it)

– PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA-MALTA: APERTA LA CONSULTAZIONE PUBBLICA
ROMA aise – Il Programma Operativo Italia-Malta è uno degli strumenti per l’attuazione della politica di coesione dell’UE a livello transfrontaliero tra la Sicilia e Malta. Il nuovo programma mira a contribuire alla crescita sostenibile e inclusiva a livello transfrontaliero promuovendo la ricerca e l’innovazione, sviluppando la competitività delle micro, piccole e medie imprese, proteggendo l’ambiente e promuovendo azioni per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e i rischi naturali e antropici dell’area.
Il budget complessivo del nuovo Programma Operativo per il periodo 2014-2020 ammonta a circa 52 milioni di euro (di cui 44 milioni di euro provenienti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale).
La Regione Sicilia in qualità di Autorità di Gestione del Programma Operativo Italia-Malta ha promosso una consultazione pubblica finalizzata a condividere la strategia del nuovo programma.
La consultazione online durerà un mese: aperta il 13 agosto scorso, si chiuderà il 13 settembre 2014. In questo periodo sarà possibile inviare commenti e osservazioni, sia in italiano che in inglese, sul nuovo Programma Operativo collegandosi al sito www.italiamalta.eu. (aise)

– STILE ITALIANO IN CINA: A SUZHOU IL III “FESTIVAL ITALIANO”
SHANGHAI aise – L’11 e il 12 ottobre prossimi si terrà a Suzhou il “Festival Italiano”, evento organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Cina con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana a Pechino, dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, dell’Ufficio ICE, dell’Enit e della Fondazione Italia-Cina.
Giunto quest’anno alla terza Edizione, il Festival rappresenta una vetrina promozionale dello stile di vita italiano e prevede un ricco programma di attività: degustazioni di prodotti agroalimentari italiani, esposizioni, espressioni artistiche e musicali, cena di gala à la belle étoile per chiudere l’evento.
Circa 15.000 i visitatori attesi per quella che si propone essere la più grande iniziativa di promozione del Made in Italy in Cina.
Suzhou è un punto strategico per la comunità economica italiana: con oltre 150 le aziende presenti sul territorio, rappresenta il più grande polo industriale italiano in Estremo Oriente.
La città, situata a circa 100 km da Shanghai, è una realtà economica in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale del commercio estero e degli investimenti diretti esteri. Il commercio estero costituisce il fulcro dell’economia della Provincia grazie alle numerose imprese estere qui presenti. Suzhou, oltre ad essere un importante centro economico, è anche meta turistica di grande interesse per i turisti cinesi e stranieri: la città, infatti, date le sue peculiari caratteristiche, è stata soprannominata la “Venezia D’ Oriente” e dal 1980 è gemellata con la città.
Grazie questo stretto rapporto con l’Italia, sia dal punto vista economico che culturale, Suzhou è sicuramente la località migliore per avvicinare la Cina e i cinesi all’Italia. (aise)

– SOTGIU (COMITES MONACO): CARTA D’IDENTITÀ TEDESCA PER GLI ITALIANI RESIDENTI IN GERMANIA
MONACO aise – “I Comuni Tedeschi dovrebbero rilasciare la carta d’Identità agli italiani che risiedono e lavorano in Germania”. Ne è convinto Pier Luigi Sotgiu, consigliere del Comites di Monaco di Baviera, secondo cui “essere cittadini europei, quindi vivere, lavorare ed ottenere quei diritti che si ottengono quando si pagano le tasse nel paese in cui si risiede dovrebbe comportare anche il diritto di ottenere la carta d’identità dal Comune in cui si risiede”.
D’altronde, continua, “in Italia la Carta d’Identità viene rilasciata anche ai cittadini extra comunitari, mentre noi cittadini europei in Germania non abbiamo alcun diritto a tale documento. Ottenere la Carta d’Identità – conclude – significherebbe sentirsi più cittadini europei, oltre che risparmiare la fatica di recarsi al Consolato Italiano”. (aise)

– RINNOVO COMITES/ DA COSTA (COMITES DI ZURIGO) SCRIVE ALLE ASSOCIAZIONI: AIUTATECI AD INFORMARE I CONNAZIONALI
ZURIGO aise – Presidente del Comites di Zurigo, Paolo Da Costa ha inviato una lettera ai presidenti delle associazioni attive nella circoscrizione consolare per inviarli ad informare i connazionali circa il prossimo rinnovo dei Comites.
Alle prossime elezioni – che si terranno a dicembre – potrà votare solo chi si è iscritto nelle liste degli elettori del Consolato. Anche sul sito del Consolato di Zurigo, così come in quelli delle altre sedi dove è prevista la costituzione di un Comites, è ora pubblicato sia il comunicato ufficiale che il modulo per iscriversi alle elezioni.
“Vi ricordiamo che l’ufficio del Comites di Zurigo è a disposizione per ogni eventuale richiesta di informazione e, nel caso di necessità, per l’iscrizione negli elenchi elettorali”, scrive Da Costa che conclude: “siamo certi che voi Associazioni sarete parte attiva di queste elezioni sollecitando i connazionali ad iscriversi agli elenchi elettorali per permettere la partecipazione al voto”.
L’Ufficio del Comites è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.00 (Erismannstrasse 6 – Tel. 044 291 27 88; Fax 044 291 27 72). (aise)

– SOLIDARIETÀ A CERVETERI: ASSOCIAZIONI, COMMERCIANTI E CITTADINI IN CAMPO PER OSPITARE 8 BAMBINI SAHARAWI
CERVETERI aise – La città di Cerveteri sta ospitando 8 bambini Saharawi che per qualche giorno, dal 20 al 30 agosto, saranno in vacanza lontani dai difficili contesti in cui vivono.
"Questa splendida ospitalità – ha detto Francesca Cennerilli, Assessore alle Politiche alla persona del Comune di Cerveteri – è resa possibile grazie alla solidarietà di associazioni, esercizi commerciali e singoli cittadini di Cerveteri. Il nostro Comune si è assunto gli oneri assicurativi mentre la scuola media di Marina di Cerveteri ha concesso i locali della palestra per ospitare i bambini la notte”.
Il Sahara occidentale è un territorio da sempre abitato dal Popolo Saharawi. Nei decenni, varie occupazioni straniere, violente guerre e azioni di genocidio, hanno costretto questo popolo a rifugiarsi nel deserto algerino. Neppure l’Onu e la comunità internazionale sono riusciti, in 32 anni, a trovare una soluzione per queste 200.000 persone che ancora vivono nei campi profughi.
“In questi primi giorni – ha proseguito Cennerilli – abbiamo già imparato tantissime cose da questi bambini. Abbiamo cercato di organizzare, insieme all’Associazione di solidarietà Amicizia con il Popolo Saharawi “Enzo Mazzarini”, un programma che fosse il più possibile di svago. In questo ci hanno aiutato tantissime persone, prime tra tutte il Vicesegretario comunale Salvatore Galioto e la Delegata alla Pace Lucia Lepore. Un ringraziamento speciale va anche alla dott.ssa Carmen Rosa Chilet Bazalar all’Assessore alle Politiche culturale e sportive Francesca Pulcini, che questa sera accompagnerà insieme a me i bambini sul palco dell’Etruria Eco Festival, per presentare i Piccoli Ambasciatori di Pace alla nostra città”. (aise)

– ITALIAN WINE & FOOD INSTITUTE: AUMENTANO LE IMPORTAZIONI USA DI VINO ITALIANO
ROMA aise – Un raggio di sole nella difficile estate del vino italiano, stretto tra una vendemmia assai complicata per l’andamento climatico decisamente troppo piovoso, e le preoccupazioni per gli sviluppi di due dei mercati del futuro su cui si è puntato di più, la Cina, verso cui le esportazioni sono in frenata, e la Russia, su cui pende la “spada di Damocle” di un possibile stop alle importazioni di alcolici.
A regalarlo quello che, da anni, è il mercato straniero più importante per il Belpaese enoico, gli Usa, dove i dati sul primo semestre 2014, secondo l’Italian Wine & Food Institute guidato da Lucio Caputo, raccontano di un’Italia del vino che ha fatto registrare un +0,7% in quantità e un +8% in valore sullo stesso periodo del 2013. Molto meglio della media delle importazioni americane che, nel complesso, hanno segnato -0,1% in quantità e +4,1% in valore. A riportare la notizia è il portale specializzato “WineNews”.
“Si tratta di un risultato estremamente positivo – sottolinea il presidente dell’Istituto, Lucio Caputo – dopo le contrazioni registrate nei primi mesi dell’anno”.
Grazie a queste performance, l’Italia mantiene dunque la sua leadership tra i vini stranieri, con una quota di mercato del 26,5% in quantità (1,25 milioni di ettolitri) e 33,9% in valore (682,9 milioni di dollari), staccando nettamente il Cile, oggi esportatore n. 2 in volume negli States, con il 19,9% del mercato in quantità e il 7,4% in valore, in crescita in entrambi i parametri, e che supera così l’Australia, che crolla in doppia cifra tanto in quantità che in dollari. Per la Francia, al n. 5 in volume, ma Paese n. 2 per valori, si registra un calo del 2,8% in quantità (436.250 ettolitri) e una crescita in valore del 3,7% (per 430,3 milioni di dollari).
Capitolo a parte, come sempre, quello degli spumanti italiani, che hanno fatto registrare un consistente aumento del 18,4% in quantità (175.210 ettolitri) e del 23,9% in valore (101,7 milioni di dollari), con il Belpaese che detiene il 51,5% in quantità ed il 30,5 % in valore della quota di mercato degli spumanti importati.
Complessivamente le importazioni statunitensi, secondo i dati dell’Italian Wine & Food Institute, sono ammontate, a 4,7 milioni di ettolitri, per un valore di 2,015 miliardi di dollari. (aise)

– ITALIA- CAMERUN L’AMBASCIATORE ISOPI INCONTRA A YAOUNDÈ STUDENTI DI INGEGNERIA CIVILE
YAOUNDÈ aise – Nei giorni scorsi l’ambasciatore italiano in Camerun, Samuela Isopi, ha visitato la Scuola nazionale superiore dei lavori pubblici di Yaoundé, l’istituto che ha avviato con il dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’università di Padova un programma congiunto di formazione in discipline ingegneristiche, che prevede corsi di laurea triennale e magistrale in ingegneria civile e ambientale.
Nel corso della visita, l’ambasciatore Isopi ha incontrato gli studenti del primo anno del corso di laurea in ingegneria civile, gli insegnanti italiani in missione presso la Scuola e il gruppo di 20 giovani camerunesi che si recheranno a settembre in Italia per un viaggio di studio presso imprese e centri di ricerca italiani nel settore dell’energia solare.
Dal 2010 al 2014 la Scuola nazionale superiore dei lavori pubblici e l’università di Padova hanno formato congiuntamente 580 giovani camerunesi. La collaborazione tra le due università culminerà il prossimo anno con il conferimento della laurea magistrale ai primi 85 ingegneri camerunesi che hanno completato l’intero ciclo di studi previsto dal programma. (aise

"notizie tratte da: INFORM, AISE, 9COLONNE".

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