11237 Papa Francesco: messaggio sull’emigrazione agli USA e al mondo.

20140715 18:47:00 redazione-IT

Di fronte al grande fenomeno delle migrazioni, sfida delle società contemporanee, occorre rispondere con la "cultura dell’incontro" e non con il "disinteresse o con la paura". E’ quanto ribadito dal Papa nel messaggio inviato al Seminario sulle migrazioni in corso a Città del Messico, alla presenza anche del segretario di Stato vaticano il cardinale Pietro Parolin. Forte l’appello di Francesco per la tutela soprattutto dei minori non accompagnati e in fuga.
Nonostante il grande flusso di migranti nel mondo, scrive Francesco, questo fenomeno è visto ancora come un’emergenza, o come fatto circostanziato, mentre è ormai caratteristico e sfida le nostre società. È un fenomeno che porta con sé grandi promesse, ma anche sofferenze, sottolinea il Papa, “violazioni dei diritti e atteggiamenti razzisti e xenofobi”.

Per questo Francesco chiede un ”cambiamento di atteggiamento da parte di tutti”: non più “cultura dello scarto”, fatta di difesa, paura, disinteresse,emarginazione, ma “cultura dell’incontro”, l’unica capace, ribadisce il Pontefice, di “costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore”. Il pensiero va poi alle decine di migliaia di bambini che, “in condizioni estreme”, scrive il Papa, ”emigrano soli, non accompagnati, per sfuggire alla povertà e alla violenza” dal Centroamerica e dal Messico verso gli Stati Uniti d’America. “Un’emergenza umanitaria” la definisce Francesco, in aumento costante, che richiede, innanzitutto accoglienza e protezione non senza però, aggiunge, “politiche di informazione circa i pericoli di un tale viaggio” e, soprattutto, “di promozione dello sviluppo nei loro Paesi di origine”. È, infine, necessario, conclude il Pontefice nel suo messaggio,"richiamare l’attenzione di tutta la Comunità Internazionale, affinché possano essere adottate nuove forme di migrazione legale e sicura”.
(Fonte: Radio Vaticana)

[b]Messaggio del Santo Padre:[/b]

"Desidero porgere il mio saluto agli organizzatori, ai relatori e ai partecipanti al “Coloquio México Santa Sede sobre movilidad humana y desarrollo”. La globalizzazione è un fenomeno che ci interpella, specialmente in una delle sue principali manifestazioni qual è l’emigrazione.
Si tratta di uno dei “segni” di questo tempo che viviamo e che ci riporta alle parole di Gesù “Perché questo tempo non sapete giudicarlo?” (Lc. 12,57). Nonostante il grande flusso di migranti presente in tutti i Continenti e in quasi tutti i Paesi, la migrazione viene ancora vista come emergenza, o
come un fatto circostanziato e sporadico, mentre è ormai divenuto un elemento caratteristico e una sfida delle nostre società.

È un fenomeno che porta con sé grandi promesse insieme a molteplici sfide. Molte persone costrette all’emigrazione soffrono e, spesso, muoiono tragicamente; molti dei loro diritti sono violati, sono obbligati a separarsi dalle loro famiglie e purtroppo continuano a essere oggetto di atteggiamenti razzisti e xenofobi.
Di fronte a tale situazione, ripeto quanto ha avuto modo di affermare nel Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato dell’anno in corso: “È necessario un cambio di atteggiamento verso i migranti e rifugiati da parte di tutti; il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione – che, alla fine, corrisponde proprio alla “cultura dello scarto” – ad
un atteggiamento che abbia alla base la “cultura dell’incontro”, l’unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore”.
Mi preme, inoltre, richiamare l’attenzione sulle decine di migliaia di bambini che emigrano soli, non accompagnati, per sfuggire alla povertà e alla violenza: è questa una categoria di migranti che, dal Centroamerica e dal Messico attraversa la frontiera con gli Stati Uniti d’America in condizioni estreme, in cerca di una speranza che la maggior parte delle volte risulta vana. Essi aumentano di giorno in giorno. Tale emergenza umanitaria richiede, come primo, urgente intervento, che questi minori siano accolti e protetti.
Tali misure, tuttavia, non saranno sufficienti, ove non siano accompagnate da politiche di informazione circa i pericoli di un tale viaggio e, soprattutto, di promozione dello sviluppo nei loro Paesi di origine. È, infine, necessario, di fronte a questa sfida richiamare l’attenzione di tutta la Comunità Internazionale affinché possano essere adottate nuove forme di migrazione legale e sicura. Auguro pieno successo alla lodevole iniziativa del Ministero degli Affari Esteri del Governo messicano di organizzare un colloquio di studio e di riflessione sulla grande sfida dell’emigrazione e imparto di cuore ad ognuno dei presenti la mia Benedizione Apostolica."

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[b]Papa Francisco solicita atención humanitaria urgente a niños inmigrantes[/b]

Preocupado por la grave situación humanitaria vinculada a la intensa migración de niños y adolescentes rumbo a los Estados Unidos, el Papa Francisco ha escrito una carta dirigida a los participantes del "Coloquio México-Santa Sede, sobre Movilidad Humana y Desarrollo”, que se está efectuando en Ciudad México. En un mensaje especial, el Papa pide favorecer nuevas formas de migración legal y segura y la recepción y protección de los niños que cruzan solos la frontera con Estados Unidos.

"La globalización es un fenómeno que nos interpela, especialmente en una de sus principales manifestaciones como lo es la emigración. Se trata de uno de los ‘signos’ de este tiempo que vivimos y que nos recuerda las palabras de Jesús ‘¿Por qué no juzgan ustedes mismos lo que es justo?’. No obstante el gran flujo de migrantes presentes en todos los continentes y en casi todos los países, la migración es vista aún como emergencia, o como un hecho circunstancial y esporádico, mientras se ha convertido ya en un elemento característico y en un desafío de nuestras sociedades”, manifestó.

El mensaje especial llama la atención sobre los miles de niños que han huido de la violencia y la pobreza de sus países, especialmente de México y América Central- y solos tratan de cruzar la frontera con Estados Unidos en condiciones extremas, buscando la esperanza de una vida mejor.

El Papa Francisco advirtió que el número de niños que hacen la travesía crece día a día y pidió que se priorice esa emergencia humanitaria y reciba atención urgente, para que menores sean acogidos y protegidos. Además, deben diseñarse políticas de información sobre los peligros de la travesía y, sobre todo, las políticas dirigidas al desarrollo de sus países de origen.

En la carta, el Papa recordó que la migración es un fenómeno repleto de promesas y desafíos; que muchas veces genera sufrimiento, como la separación de la familia, violación de derechos, enfrentar situaciones de racismo y xenofobia, culminando, a veces, incluso con la muerte. Ante tal situación, reforzó el mensaje enviado durante la Jornada Mundial del Emigrante y el Refugiado.

"Es necesario un cambio de actitud hacia los migrantes y refugiados por parte de todos. Pasar de una actitud de defensa y de miedo, de desinterés o de marginación que, al final, corresponde precisamente a la cultura del descarte, a una actitud que tenga en la base la cultura del encuentro, la única capaz de construir un mundo más justo y fraterno, un mundo mejor”, argumenta.

Fonte: http://site.adital.com.br/site/noticia.php?lang=ES&cod=81510

 

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