11186 Ambrogio Sparagna suona i “Mille fischietti” della collezione Andrea Amaro

20140526 23:12:00 redazione-IT


Giovedì 29 maggio suoneranno a Roma in un concerto orchestrato da Ambrogio Sparagna (di Edoardo Sassi) L’appuntamento si annuncia come quelli da non perdere. E la storia, stavolta, è una storia bellissima da raccontare (per la serie, quando si dice, a proposito di cultura, che tanto più in tempi di crisi economica basta a volte saper far circolare le idee, quelle buone almeno). Dunque: sette della sera del prossimo giovedì, 29 maggio, in uno dei magniloquenti saloni anni Trenta del Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell’Eur (Ministero per i beni culturali), da un po’ di tempo sotto la guida di una vulcanica (davvero) direttrice, la soprintendente Maura Picciau.

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[url]http://youtu.be/jTKb5N5CTj8[/url]

Piccoli, incantevoli, surreali strumenti

Cosa succederà, giovedì? Succederà che migliaia di fischietti, d’ogni foggia e provenienti da tutto il mondo, si metteranno a suonare tutti insieme per un concerto orchestrato dall’autorevole Ambrogio Sparagna, in compagnia degli allievi di una scuola media a indirizzo musicale di Roma, il «Virgilio», protagonisti anche l’Orchestra Popolare Italiana insieme al Coro Popolare diretto da Annarita Colaianni. Piccoli, incantevoli e spesso surreali strumenti: fischietti, appunto, di nuovo protagonisti per una sera come forse lo furono in giorni di festa di tante feste, in ogni dove e in ogni come, e in un passato più o meno lontano. L’idea, inserita in un più ampio progetto di valorizzazione di questo straordinario e misconosciuto contenitore — è proprio quella di riattualizzare un legame millenario e universale con la storia, la cultura e la musica popolare.

Storia di Andrea, sindacalista Cgil e collezionista

Ma perché improvvisamente, quasi da un giorno all’altro, tra i suoi mille tesori il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari si ritrova oltre 2.400 (cifra da Guinness) fischietti di terracotta in più rispetto a quelli (tutti italiani però) che già possedeva? Si tratta della recente donazione al Museo dell’incredibile collezione appartenuta ad Andrea Amaro (1943-2012), singolare figura che in vita fu sì un dirigente di primo piano della Cgil (per tutti gli anni Duemila responsabile del dipartimento delle Politiche internazionali del più importante sindacato italiano), ma anche un appassionato collezionista e studioso di questi fischietti, uno che ovunque andasse affiancava al suo impegno nei confronti del mondo del lavoro, la ricerca, a volte spasmodica, del "pezzo" raro, mancante, vecchio, nuovo…

Giochi per bimbi, pegni d’amore o simboli apotropaici


Una passione nata a vent’anni, poi favorita dai tanti viaggi e dal grande interesse che Amaro ebbe per le tradizioni popolari (durante le sue periodiche visite ai musei Pigorini e Tradizioni Popolari amava sempre ripetere: «Perché non posso diventarne io il direttore?»). Roberto Amaro e Miria Ridolfi, eredi di Andrea, hanno così deciso di non disperdere questa collezione di magici, incantevoli e a volte misteriosi oggetti sonanti, esponenti di una tradizione universale e millenaria le cui origini sono molto antiche (i fischietti erano certamente già fabbricati in epoca pre-romana) e la cui simbologia/funzione oscilla dal gioco dei bimbi, al pegno d’amore, alla funzione apotropaica.

FONTE: http://roma.corriere.it/notizie/arte_e_cultura/14_maggio_25/mille-fischietti-collezione-amaro-b475ff30-e422-11e3-8e3e-8f5de4ddd12f.shtml