10839 Italia, paese del disincanto

20130927 11:03:00 guglielmoz

Hanno UCCISO la speranza, e continuano a ucciderla ogni giorno. L’Italia settembrina si sente impotente. Quelli che vogliono salvare Berlusconi non riescono a salvarlo, quelli che vogliono farlo fuori non riescono nell’impresa.
Lo stallo è il cuore di queste giornate. di Franco Arminio

E la vicenda di Berlusconi è solo quella più nota. Esistono infinite vicende ordinarie, di gente ordinaria, tutte ferme in un gioco che non si sblocca, tutte con la speranza in rosso.

Abbiamo parlato tanto e continuiamo a parlare tanto della crisi economica. E il pensiero si adagia sulle solite parole. Gesso amputato alla lavagna, sterile pedagogia della crescita. E intanto a crescere è solo il senso di impotenza. Poco fa guardavo una rosa sul muro di fronte a casa mia. Era illuminata da un bel sole settembrino. Una rosa non dice niente e niente deve dire alla mia smania, alla mia impazienza. Come se mi fossi caricato per partire e mi trovo un muro davanti. Parlo con altre persone e sento lo stesso muro. Una donna dolente mi ha parlato di un suo giovane amico colpito da infarto. Qualche giorno fa è morta la giovane sposa di un mio amico. Pare che solo nella malattia accada ancora qualcosa. Il resto è bloccato.

Quando penso ai colpevoli di questa situazione il primo che mi viene in mente è il Presidente della Repubblica. Lui, come tanti nei palazzi, ragiona sull’abito delle istituzioni. Non sente il sangue che esce dalle vene squarciate, non sente le nuvole che si addensano nelle ossa. Se Berlusconi trova ingiusto che gli alleati di governo non vogliano aiutarlo, è strano che il Pd possa pensare nello stesso tempo di salvare il governo e di mollare il Cavaliere. La vicenda si svolge in una sorta di camera iperbarica, nelle piazze italiane non si sente nulla di questo duello. Si vedono giovani con la bottiglia in mano. In rete ognuno mette la sua piuma sulla giostra. L’Italia è una contesa di anime sfinite. Avremmo bisogno di un disegno robusto, di un intreccio paziente delle forze. E invece i politicanti delle vecchie e delle nuove stagioni restano al loro posto in attesa di consegnare il governo al giovane Renzi.

LA RAGIONE del suo successo è che lui è Figlio in una società che non conosce Padri. Togliatti e Berlinguer erano padri. Poi abbiamo avuto Berlusconi che non è padre né figlio, al massimo uno zio falotico e truffaldino. Avremo il governo del Figlio perché il Presidente della Repubblica non ha la statura di Padre e negli ultimi tempi di fatto il suo ruolo è quello di devitalizzare il paese. Renzi è una soluzione facile per tempi difficili, una soluzione che di fatto propone un incrocio fra il modello democristiano e quello berlusconiano. Si possono guardare le rose, si può leggere un libro, si può camminare nel paesaggio, ma rimane questo senso di tappo che viene dall’alto. Il Presidente della Repubblica a me pare che abbia imbavagliato l’Italia. Potremmo anche uscire dalla crisi economica, ma rischiamo di trovarci una nazione senza respiro, una salma amministrata da salme. Renzi ha il vantaggio di scivolare in superficie, la sua anima spumosa e posticcia dà la sensazione che si possa governare l’Italia senza calarsi nelle piaghe purulente dovute al decubito del ventennio berlusconiano.

IL PARTITO DEMOCRATICO se vuole avere ancora qualche filamento socialista dovrebbe rompere gli indugi e lavorare per una riforma elettorale che dia quanto prima la parola agli elettori. Come si fa a non vedere i danni micidiali che produce il disincanto? Come si fa a pensare che l’Europa sia solo una questione di tassi e di banche? Il delirio finanziario ci ha fatto scordare che una società è viva e pulsante quando è tramata di amore, di passioni civili, di avventure della conoscenza.

Non abbiamo bisogno di un figlio che parla un linguaggio sportivo. La società non è un campo di calcio e comunque il Pd non vincerà nessuna partita fino a quando l’arbitro si chiamerà Giorgio Napolitano, fino a quando il paese non troverà la speranza sequestrata dagli estremisti della moderazion

 

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