10701 Tra Grillo e Berlusconi. Verità Nascoste .Tra l’incudine e il martello.

20130630 09:27:00 guglielmoz

Tra l’incudine e il martello – La tendenza a vedere nel senso di colpa la precondizione del senso di responsabilità (favorita dalla morale cattolica) è un indicatore attendibile dell’impasse psicologica in cui versa il nostro paese.

In realtà, è il senso di responsabilità che deve produrre il senso di colpa che, altrimenti, diventa un’emozione angosciosa di cui si cerca di disfarsi. La responsabilità è capacità di coniugare il proprio desiderio con il desiderio dell’altro: comprendere che l’altro è concostitutivo della nostra soggettività, che la nostra soddisfazione richiede la sua. Se il senso di responsabilità è costituito, la percezione di avere danneggiato se stessi nell’altro crea un senso di colpa che spinge alla riparazione del danno. Se, invece, il senso di colpa nasce in presenza di un senso di responsabilità precario il suo significato cambia: esso non ha più come oggetto l’altro ma un’autorità morale che l’infrazione di una sua prescrizione ha danneggiato. In questo caso sentirsi in colpa condanna il colpevole alla passività (sostituendo la responsabilità con l’obbedienza dovuta all’autorità) e lo schiaccia perché lo mette sotto la pressione costante di una censura insindacabile. Liberarsi del senso di colpa diventa la priorità e l’espiazione (infliggersi una punizione) può sostituire la riparazione: il potere dell’autorità è ripristinato ma il danno della relazione di desiderio non è riparato. L’espiazione, che attiva un meccanismo masochistico, può avere un costo psichico elevato che molti respingono optando, più prosaicamente, per la negazione. Spostano la colpa sugli altri, trasformano il significato di un comportamento disdicevole nel suo opposto e lo volgono cinicamente a proprio favore instaurando un rapporto formale con l’autorità morale. La negazione del senso di colpa come modo di essere ha il suo campione indiscusso in Berlusconi. Il suo fare (e quello di coloro che con lui si sono immedesimati) è denotato dalla totale assenza di responsabilità che lo rende incapace di riconoscere le sue colpe e di adoperarsi per rimediare. Far pagare i danni agli altri è la sua scelta di vita. Porre rimedio tocca ai cittadini che di Berlusconi non sono stati complici. Gestire la sua colpa come se fosse un loro errore è la premessa di ogni riparazione. Il senso di responsabilità non è solo la premessa necessaria per l’assunzione delle proprie colpe; determina anche il coraggio di farsi carico delle colpe degli irresponsabili, che ricadono sulla collettività, senza sguazzare nella propria incolpevolezza. Questa non è la strada di Grillo che, come Berlusconi, è mosso da un inconscio senso di colpa che dà esito in entrambi a una struttura psichica depressiva dalla quale fuggono. Se Berlusconi reagisce in termini di maniacalità immorale, Grillo eccelle nella maniacalità moralista. L’uno scarica le colpe sugli altri, l’altro cerca i colpevoli da punire. Sono le due facce della stessa medaglia: la paranoia a sfondo depressivo che della responsabilità nulla vuole sapere. Siamo messi bene: tra Berlusconi e Grillo, tra l’incudine e il martello (Sarantis Thanopulos Il Manifesto 29 06 2013 )

 

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