10608 Cecile Kyenge, Ministro all’Integrazione. E’ la prima volta in Italia

20130429 18:30:00 redazione-IT

[b]di Leonardo Barcelò[/b]
La decisione di Enrico Letta di nominare Ministro all’Integrazione Cecile Kyenge segna un passo decisivo per cambiare concretamente la politica verso i 5 millioni di persone di origine straniera residenti nel nostro Paese.
Con la sua nomina l’Italia dice a questi immigrati che una delle tante persone che sono venute a risiedere nel nostro territorio o uno dei suoi figli può diventare anche Ministro dello Stato, cio simbolicamente indica una strada di inclusione totale senza esclusione come purtroppo è stata la proposta di forze politiche che sono arrivate a chiedere che i medici denunciassero le persone che si recavano ai loro consultori se non erano in regola con il permesso di soggiorno.
Cecile Kyenge è nata a Kambove, in Congo nel 1964 ,è sposata e di professione è medico oculista.

Nel 2004 viene eletta in una circoscrizione del comune di Modena per i democratici di Sinistra e nel 2009 è eletta consigliere provinciale a Modena per il Partito Democratico prima di essere eletta Parlamentare alle ultime elezioni 2009 e Responsabile Regionale del Forum Immigrazione Emilia Romagna.

Il suo impegno verso politiche di accoglienza e contro la legge Bossi Fini è stato costante e certamente non meritevole degli assurdi commenti dispregiativi fatti da esponenti della lega Nord.

Rispetto a questa nomina, comunque, è del tutto riduttivo presentare l’immagine di questo Ministro sottolineando solo il colore della sua pelle e non già il suo serio impegno manifestato nel corso degli anni.

Parlare del colore della pelle di una persona serve solo ad alzare muri in nome di una malintesa politica delle differenza.

Con la sua presenza nel governo tutte le forze politiche che chiedono il cambio della legge sulla cittadinanza e che tutti i nati in Italia siano italiani troveranno in lei una interlocutrice più che disponibile perché da sempre è una convinta sostenitrici di tali proposte.

Questo sarebbe un cambio radicale e renderebbe giustizia al legame primordiale che abbiamo con la terra, col territorio dove siamo nati.
Così pure la richiesta di concedere il diritto al voto alle elezioni amministrative ai cittadini non comunitari residenti in Italia da più di 6 anni.

Legiferare per mettere fine alla triste e drammatica situazione delle persone che si trovano all’interno dei CIE Centri di identificazione ed espulsione unito all’abrogazione del cosiddetto reato d’immigrazione clandestina, che aveva già avuto il consenso dell’ex Ministro di giustizia Paola Severino e era prevista da una commissione ministeriale di studio sulla depenalizzazione dei reati minori.

Una ricerca svolta da Amnesty International le cui conclusioni sono state pubblicate nel dicembre 2012 ha dimostrato che la criminalizzazione dell’immigrazione irregolare crea ostacoli all’accesso alla giustizia da parte degli immigrati irregolari, anche in caso di violazioni dei dirittti umani fondamentali in loro danno.

Di conseguenza molti migranti irregolari hanno paura di contattare le autorità ed evitano di iniziare procedimenti giudiziari, anche quando ne avrebbero diritto come vittime.
Ma come dicevo all’inizio la nomina di cecilè Kyenge a Ministro dà inizio ad una nuova Italia che vede le persone di origine straniera come una risorsa e non come un problema, soprattutto oggi in un momento di grave crisi economica dalla quale usciremo anche con l’ impegno degli immigrati che pagando i loro contributi all’INPS fanno possibile pure il pagamento di quanto spetta agli attuali pensionati.

 

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