10402 La lista e i Candidati del del Partito Comunista nella ripartizione Europa

20130125 14:04:00 redazione-IT

NON QUESTA EUROPA, NON QUESTA SOCIETA’
Alzi la mano chi se la sente di affermare che e’ questa l’Europa che noi (e prima di noi i nostri padri) avevamo sognato. Non volevamo l’Europa dei popoli, dell’abbattimento, in tutti i sensi, della "barriere"? Non ci eravamo illusi che la forza dell’Europa avrebbe significato una indipendenza dal mondo occidentale e dalla straripante forza del capitalismo industriale e finanziario degli Stati Uniti? Non e’ avvenuto nulla di tutto questo: abbiamo assunto anzi a modello il loro modello.

La "nostra" Europa si fonda sul potere indiscusso delle banche, necessarie, indispensabili, a far vivere (ma per quanto tempo si protrarra’ questa agonia?) il "mercato".

L’indicazione politica, economica e sociale della direzione di questa Europa e’ chiara: che si indebitino fino al collo i Paesi, che falliscano pure giovani, imoprese, ceto medio, addirittura gli Stati, basta che non falliscano le banche!

Negli ultimi anni esse hanno ricevuto dalla BCE – a fondo perduto – gli stessi, enormi importi che avrebbero cancellato immediatamente i debiti dei Paesi piu’ esposti dell’Eurozona: la Grecia, il Portogallo, la Spagna e… noi. Invece questi Stati ricevono prestiti che danno al capitale finanziario mondiale la possibilita’ di avere introiti che la saturazione dell’economia di mercato non consente loro piu’ di avere.

C’e’ un solo modo di interrompere questa spirale: e’ il modello di Paese cui aspirare. Il "mercato" ha dimostrato di non essere la soluzione del problema, ma "il problema". Il mercato ci ha fatti indebitare, ci ha inculcato desideri, valori, bisogni completamente estranei ai nostri, al loro scopo di vendere e sopravvivere, vendere ancora e sopravvivere. Non funziona piu’, o abbiamo ormai tutto quanto sia inutile e al tempo stesso non abbiamo nulla ne’ i soldi per comprare piu’ nulla!

E allora si individua il colpevole si individua nei costi del lavoro e quindi nei lavoratori: ovviamente quando potremo competere con Paesi nei quali la mano d’opera costa dieci volte di meno? Pero’ questo diventa un pretesto per togliere diritti, per far passare come "moderni" contratti che non danno alcuna garanzia, alcuna sicurezza, nessuna speranza nel futuro.

E quelle stesse banche, altra contraddizione enorme, altra interruzione della catena, a questa categoria di persone non prestano soldi. La soluzione e’ uscire da questa spirale, da QUESTO tipo di Europa, e lottare dall’inizio per l’Europa che volevamo, un Europa che solo un’economia pianificata puo’ salvare, nella quale solo le nazionalizzazioni possono evitare l’arricchimento di pochi monopoli privati e il parallelo progressivo indebolimento di tutte le classi lavoratrici, dei pensionati, dei disoccupati. Se in Italia ci fosse ancora un forte Partito comunista, esso farebbe da argine a queste derive, e nessuno si permetterebbe neanche di dire che i sindacati andrebbero aboliti!

Questo e’ il nostro sogno, ricostruire un Partito del lavoro! Nei fatti, tornando nei luoghi laddove ci sono i conflitti, e non aspettando che i lavoratori vengano da noi in modo automatico soltanto perche’ riconoscono nel nostro simbolo il PROPRIO simbolo. A questo proposito, noi ad esso avevamo gia’ rinunciato nel 2008, presentandoci in un’accozzaglia di identita’ (l’arcobaleno) che alla fine invece quelle identita’ fini’ per annullarle tutte. Abbiamo addirittura cercato di convincere le nostre compagne e i nostri compagni che non c’erano strade diverse. L’errore lo riconoscemmo tutti, fin da subito!

Ma oggi c’e’ chi testardarmente ripercorre la stessa strada: ma come e’ possibile che sia necessario un magistrato, seppur valido dal punto di vista professionale ma che non si riconosce in un progetto di cambiamento radicale della societa’, per la costruzione di un fronte unitario a sinistra? Molte compagne e compagni della base dei partiti partiti confluiti in quel "cartello" vivono con grandi tensioni e malumori questa nuova "fusione a freddo". Anche a loro, soprattutto a loro, naturalmente, ci rivolgiamo, affinche’ diano ai propri vertici un segnale chiaro: il cambiamento della nostra societa’ inizia nelle lotte e tra la gente, e non negli accordi elettorali.

Quello elettorale, per ora, e’ solo un momento: l’importante per noi, da oggi in poi, sara’ essere presenti laddove gli interessi dei piu’ deboli andranno difesi! E’ questo che un vero Partito Comunista ha il dovere di fare.

 

Programma sintetico

Il nostro programma si puo’ riassumere in 5 punti :

• rilancio dei Com.It.Es. per il loro potenziamento ed una piena efficacia del loro lavoro al servizio dei cittadini italiani residenti all’estero;

• modifica delle procedure di regolamento e di rendicontazione dei Co.As.Sc.It. in accordo con la normativa italiana di trasparenza di bilancio per strutture a finanziamento pubblico;

• riforma dei servizi della rete consolare;

• piena integrazione degli emigrati, in particolare dei giovani e delle donne, attraverso programmi di formazione e di sostegno alla conoscenza della lingua e cultura del paese di residenza;

• diritto a un voto all’estero libero e garantito e, quindi, non piu per corrispondenza.

 

Il Programma dei candidati in dettaglio

 

1. Com.It.Es.

Noi comunisti vogliamo modificare la legge 286/2003 istitutiva dei Com.It.Es., sia per dare loro piu poteri di indirizzo e di controllo che per dare a noi residenti all’estero maggior voce nei confronti allo Stato italiano. Ai Com.It.Es. va dato un ruolo di direzione politica di attivita specifiche sul territorio e di controllo sull’operato delle strutture consolari di riferimento.

Noi comunisti vogliamo, inoltre, che i Com.It.Es. siano organi realmente democratici e quindi ne vogliamo aumentare tanto la trasparenza, quanto i poteri di controllo e di decisione. Vogliamo, percio, che di ogni Com.It.Es venga effettuata la pubblicazione delle sue attivita, dei suoi bilanci e dei suoi verbali di riunione. In sostanza, chiediamo che essi adempiano alle funzioni cui sono preposti, anche se purtroppo in alcuni Paesi non accade.

Vogliamo, inoltre, puntare all’abbassamento del numero di iscritti all’AIRE necessario alla creazione dei Com.It.Es. ed alla istituzione di un controllo da parte dei cittadini, e dei loro organi di rappresentanza locali (associazioni, ecc.), della funzione di nomina da parte dell’Ambasciatore, peraltro prevista dalla suddetta legge.

 

2. Co.As.Sc.It.

I Co.As.Sc.It sono Enti con personalita giuridica di carattere privato, ma il cui funzionamento e garantito da fondi pubblici. Finora per i Co.As.Sc.It. non e stato previsto né l’obbligo di rendicontazione dei bilanci (che di regola vengono sottoposti solo al controllo d’ufficio delle autorita consolari), né la pubblicazione dei verbali delle riunioni (prassi questa purtroppo sostenuta dalle direttive del Ministero Affari Esteri).

Noi riteniamo invece che i Co.As.Sc.It., pur essendo enti privati e quindi sottoposti alla legislazione vigente nel Paese di attivita, proprio in virtu del loro finanziamento pubblico italiano debbano ottemperare alle norme di trasparenza dei bilanci, previste dalla nostra legge nazionale.

 

3. Consolati

La nostra critica dei Consolati concerne tanto il loro ruolo che il loro funzionamento. Il loro ruolo dovrebbe essere strettamente amministrativo ( e non diplomatico-amministrativo) ed il loro funzionamento dovrebbe essere snellito.

Proponiamo pertanto che:

1. si inverta la tendenza alla loro chiusura e la si sostituisca, dove opportuno, con la creazione di Uffici Consolari;

2. la gestione di questi Uffici venga affidata ad un dirigente amministrativo e poco personale assunto in loco, il che garantirebbe inoltre sia la conoscenza delle realta locali che ridottissimi costi di funzionamento (rispetto ai correnti Consolati);

3. almeno una parte dei fondi risparmiati sulla eventuale chiusura di alcuni Consolati venga investita nel miglioramento dei servizi di quelli operanti (ad es. considerando i bisogni della popolazione anziana o di quella non abituata alle operazioni in rete);

4. Consolati ed Uffici Consolari diventino un vero e proprio «sportello» al totale servizio dei cittadini (dai piccoli agli anziani);

5. aumenti il personale qualificato presente all’interno dei Consolati esistenti/necessari;

6. si semplifichi l’ottenimento dei documenti fatti nei Consolati ed Uffici Consolari e si riduca per essi il loro costo per il cittadino;

7. vengano garantiti i servizi di assistenza giuridica (penale e civile) e quelli notarili a tariffe sociali;

8. venga garantita la presenza di Corrispondenti Consolari in tutte le agglomerazioni di connazionali pari e superiori a 200 unita.

Chiediamo, inoltre, maggiori competenze delle istituzioni (Com.It.Es. e CGIE) e degli organi consolari (Co.A.Sc.It., Comitato Assistenza Scolastica Italiana, ecc.) e totale trasparenza dei loro bilanci, nonché pubblicazione dei verbali delle loro riunioni e consuntivi delle attivita.

 

4. Integrazione

Per noi “integrazione” significa favorire, nello spirito di un servizio pubblico aperto a tutti gli aventi diritto, l’insegnamento della lingua e la diffusione della cultura italiane. Questo deve aiutare soprattutto i giovani e quanti, nati o residenti all’estero da tempo, decidano di andare/rientrare in Italia. Consideriamo altrettanto importante l’apprendimento della lingua e cultura locali.

Con la lingua e la cultura italiane vogliamo favorire l’identificazione dei nostri cittadini con la propria storia e le proprie radici. Con la lingua e cultura del paese di residenza sappiamo di favorire la partecipazione piena, ossia l’integrazione, dei nostri cittadini nelle strutture politiche, economiche e sociali del Paese.

Tenuto conto delle realta economiche attuali nazionale, europea ed internazionale, riteniamo peraltro che un migliore sostegno alla ricerca di un lavoro in Italia di giovani italiani nati e residenti all’estero, o di giovani nati e cresciuti in Italia che vogliano lavorare all’estero, debba diventare una funzione fondamentale delle strutture a funzione consolare dei nostri giorni e del futuro.

 

5. Voto all’estero

Le ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento hanno evidenziato la assoluta inadeguatezza della legge 459/2001 che disciplina il voto degli italiani residenti all’estero. Alla nutrita casistica di problemi e frodi si e accompagnata la scarsita delle informazioni di base fornite (o no) ai connazionali e a volte non e stato nemmeno garantito il diritto di voto a tutti i nostri connazionali iscritti all’Aire!

Riteniamo, pertanto, necessaria la messa a punto di una legge elettorale piu rispettosa di questo diritto: una legge che quindi preveda l’istituzione di sezioni elettorali in tutte le sedi consolari, oltre a seggi mobili (come quelli per gli ospedali, per esempio) per le zone dove – pur essendoci presenza di connazionali – non vi siano strutture consolari.

 

I Candidati

 

Camera dei Deputati

ALBINO Giovanni Rosario (PdCI) – da Atene (Grecia)
CARTA Piero Angelo (PRC) – da Mons (Belgio)
ORIZZONTE Mercede Maria (PRC) – da Colonia (Germania)

Senato della Repubblica

CALÀ Cataldo detto Dino (PdCI) – da Bruxelles (Belgio)
FALCONE Salvatore (PRC) – da Parigi (Francia)

 

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CAMERA

Capolista alla Camera e’ Urracci Giovanni Archelao, originario della Sardegna; e’ emigrato nel 1959 e dal 1964 risiede in Svizzera. Si e’ impegnato fin da giovane nelle attivita’ sociali, politiche e ricreative della nostra comunita’.

E’ Presidente dei Sardi in Argovia, attivista delle Colonie libere italiane in Svizzera, fondatore e presidente del Comitato Genitori di Birr, segretario dell’Associazione calcistica Ausonia Lupfig.
Ha militato nel Partito Comunista italiano dal 1959 fino alla nascita del Partito Democratico della Sinistra. Negli ultimi anni – e fino al 2009 – ha militato nel Pdci, ricoprendo anche la carica di Segretario della sezione svizzera.
Ora e’ membro del Comitato Centrale del Partito Comunista – C.S.P. Ha svolto inoltre attivita’ di patronato per l’Inca – CGIL di Birr, e’ stato Presidente del Comitato di Coordinamento Consolare, Presidente del Coemit in Argovia dal 1982 al 1992.



Antonio Aversa e’ stato Presidente Provinciale a Frosinone nonche’ membro della Direzione Regionale dell’ARCI, Consigliere Comunale nel suo Comune di origine, Giuliano di Roma, Assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica e Comunicazioni presso la XIII^ Comunita’ Montana del Lazio.
In Europa, invece, e’ stato membro del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Immobiliare Sociale per conto del Comune di Etterbeek (Bruxelles) e Responsabile dell’Organizzazione della Federazione Europea del PdCI. Nel Parlamento Europeo, inoltre, ha collaborato nella passata legislatura con l’eurodepuatato Marco Rizzo.
Attualmente e’ nell’entourage del’europarlamentare Gianni Vattimo e membro del Comitato Centrale del Partito Comunista – CSP.

 

 


 

Carla Decarli PUGLIESE è in Germania dagli anni ’70, protagonista delle lotte in difesa dei diritti degli emigrati. Eletta al Consiglio dell’Integrazione del Comune di Troisdorf, e in 3 Commissioni comunali: anziani, scuola, politiche giovanili

 

 

 

 

 

 

 

 

Maria SICILIANO è nata a Lucerna nel 1979, cresciuta e diplomatasi in Calabria, poi nuovamente emigrata in Svizzera a meta’ degli anni duemila

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ornella CARNEVALI – Politologa e poliglotta. In Germania dal ’95, dopo vari anni nella cooperazione internazionale. Attiva anche come coach interculturale, il suo impegno e’ rivolto soprattutto verso le donne e i giovani.

 

 

 

 

 

 

 


STRAZZULLA Alessandro Gabriele – Nato e cresciuto a Catania, nel 1971, da padre Italiano e madre tedesca. L’aver avuto come insegnante Ernesta Baroncini, un’ex-staffetta partigiana, gli permette fin da ragazzo di ricevere un forte "imprinting" che influisce sulla formazione di una coscienza comunista. Dopo Democrazia Proletaria, dal 1991 partecipa attivamente ai movimenti politici dei nascenti centri sociali catanesi "Experia" ed "Auro".

Nel 1996 lascia il suo Paese alla ricerca di una dignita’ in Italia sempre negata, decidendo, dopo alcuni anni a Vienna, di trasferirsi in Germania nel 2006.
Scrive su diversi Blogs Italiani, affrontando i temi piu’ svariati. Impegnato sul fronte dei diritti umani e di quelli dei movimenti LGBT, antifascista, a Colonia entra in contatto con i coniugi Pugliese, ritrovando in loro quei forti sapori di dignita’, coerenza, forza e tolleranza: non esita ad aggregarsi a loro. Poi la scelta comune del Partito Comunista, che rappresenta, secondo le sue testuali parole: "quel poco di giusto e coerente che rimane in Italia. Sostengo questo Partito perche’ non si puo’ rimanere indifferenti di fronte al grande cambiamento che sta subendo il nostro Paese, ormai in pasto a burocrati e populisti. L’unico Partito che ancora mi rappresenta verso quel grande sogno che e’ il Socialismo".

 

 

 

SENATO

 

Franco PUGLIESE, Cav. della Repubblica – In Germania dall’inizio degli anni ’70, protagonista di tante lotte in difesa dei diritti degli emigrati. E’ Presidente del Circolo "Rinascita" di Troisdorf

 

 

 

 

 

 

 


Antonella MONTESI Laureata in lingue a Roma, da oltre 20 anni vive tra Berlino e Zurigo. Attivista per i diritti degli italiani all’ estero, e’ stata anche direttore del patronato INCA di Zurigo

 

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