10283 “Itaker”: QUANDO ERANO GLI ITALIANI AD EMIGRARE

20121130 09:03:00 guglielmoz

ITAKER,

è il racconto di un viaggio
dall’Italia alla Germania, nel 1962.
Un viaggio particolare:
a compierlo è Pietro,
un bambino di 9 anni orfano di madre,
partito per ritrovare il padre emigrato,
di cui da tempo non si hanno notizie.

Il film di Toni Trupia uscirà nelle sale italiane il prossimo 29 novembre. È la storia del piccolo Pietro, partito dal suo paese in Trentino per cercare il padre emigrato in Germania.
È stato presentato in anteprima a Roma, presso la Casa del Cinema – ed uscirà in alcune sale italiane, distribuito da Luce Cinecittà, il prossimo 29 novembre – "Itaker", opera seconda del giovane regista Toni Trupia.
Il film, prodotto da Goldenart Production e Mandragora Movies, in collaborazione con RAI Cinema e con il contributo di Trentino Film Commission, è interpretato da Francesco Scianna, dal giovane arcense Tiziano Talarico (per la prima volta sullo schermo), da Monica Birladeanu e Nicola Nocella, e vede la partecipazione straordinaria di Michele Placido, qui in veste anche di ideatore del soggetto e sceneggiatore.
"Itaker" è la storia del piccolo Pietro (Tiziano Tallarico), partito dal suo paese in Trentino per cercare il padre emigrato, del quale non ha più notizie da tempo. Ad accompagnarlo è Benito (Francesco Scianna), un italiano spiantato che, suo malgrado, grazie a Pietro, scoprirà cosa significa essere padre. Sullo sfondo della vicenda principale, il mondo degli emigranti italiani – da cui il titolo del film che significa "italianacci" – in Germania.
"Peccato che questo film i festival italiani non l’hanno voluto – ha commentato durante la conferenza stampa Michele Placido – ci hanno detto che è troppo ‘classico’, ma andrà a Berlino in un evento per ricordare i 60 anni dell’emigrazione italiana".
Toni Trupia, che ha tratto ispirazione dal libro di lettere “Radio Colonia” di Roberto Sala e Giovanna Massariello Merzagora (Utet), racconta di aver in parte tratto la vicenda dalla sua storia personale: "Sono siciliano, parte della mia famiglia è andata in Belgio e ho ricordi vivissimi da ragazzo. Avevano raggiunto un certo benessere, ma vivevano in un grande isolamento. La svolta per me, nella storia scritta con Placido e Leonardo Marini, è venuta quando a queste vicende si è pensato di unire la storia universale della ricerca della paternità, un tema che con l’emigrazione ha molto a che fare in termini di ossessione per le radici".
Il film racconta la storia della seconda emigrazione negli anni del boom: "Un rimosso storico – proseguono Placido e Trupia – rispetto alla prima del dopoguerra. Negli anni ’60 si partiva anche per adeguare il proprio status a quello italiano, pensando di stare via 6 mesi per comprare il frigorifero e invece si restava 4-5 anni”.
Mettere insieme la produzione di Itaker e la distribuzione non è stato facile, lo spazio per questi film in sala è ridotto al minimo, come sottolineato da Roberto Cicutto di Luce Cinecittà
"Itaker", girato in Trentino, grazie al contributo di Trentino Film Commission, e in Romania, sarà in tourneé: "Ho pensato – sono state le conclusioni di Placido – che porteremo il film nelle città, con noi presenti, un modo per sostenere quest’opera". (ItalPlanet News)

 

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