10252 CALABRIA – SENZA PAURA.

20121108 18:25:00 guglielmoz

LE RIBELLI DI CALABRIA, “Uomini e donne del sud”.
La direttrice non ho comprato casa ma ne valeva la pena.
DA LUNEDÌ 24 SETTEMBRE 2012 LA LOCRIDE CALABRESE HA QUESTA NUOVA TELEVISIONE CHE TRASMETTE IN TUTTA LA CALABRIA DA ROCCELLA JONICA, Sui Canali 384 e 684 del digitale terrestre.

Si chiama Fimmina Tv, una televisione di donne che parla di donne e si rivolge soprattutto alle donne è una piccola rivoluzione per i 42 piccoli comuni della Locride. A metterla in piedi è stata una cronista “ Uomini e donne del SUDista di cronaca nera che in passato ha lavorato un po’ con tutti i principali media calabresi e ne ha fatto anche uno da sola, Jfmagazine (il fatto magazine, molto prima del nuovo giornale nazionale) per quasi tre anni. La giornalista si chiama Raffaella Rinaldis. Rinunciando a comprarsi una mezza casa ha gettato tutto il suo piccolo capitale in questa impresa straordinaria nella quale ha coinvolto una dozzina di giovani donne trasformate in redazione (a cui si aggiungono anche tre uomini). Il successo è stato istantaneo.
Lo testimonia questa poesia che il poeta calabrese, Salvatore Lucisano, ha subito spedito alle ragazze di Fimmina Tv: «Passa pa tutti ciangendu e scherzando, st’avventura ch’esti chiamata vita, cu nta ricchizza, cu limosinandu. C’è cu vinci e cu perdi sta partita. È rregulata di na fimmanazza, chi tutti quanti jiamunu fortuna, chi faci parti di na brutta razza, chi va e veni, comu nei gir’a luna…».
Naturalmente la poesia che è molto più lunga è stata letta in tv, entrando nel palinsesto di otto ore che si ripete per due volte al giorno dalle 7 alle 23. Ma, oltre al poeta calabrese e a qualche altro uomo, sono soprattutto le donne ad apprezzare tutto lo spaccato femminile che rubrica dopo rubrica, approfondimento dopo approfondimento va in onda su Fimmina tv.
Hanno fatto subito sensazione le intervistate di Professione donna, mezz’ora di trasmissione per sentire dalla viva voce di donne calabresi le loro esperienze in corso. Tra le prime a comparire è stata Maria Carmela Lanzetta, la sindaca di Monasterace, che a tutto il comprensorio della sua Locride ha mandato il suo chiaro messaggio: «Non ho fatto nulla di speciale, fare bene il proprio lavoro da però fastidio a qualcuno, non esistono però vari gradi legalità, o si sta con la legalità o si è contro…». Un manifesto politico chiaro e semplice che ha riempito presto la mail della tv (fimmina.tv@facebook.com) e scaldato la cornetta del telefono.
E poi dopo la sindaca ecco Liliana Esposito Carbone una maestra di Locri, madre di un ragazzo ucciso dalla ‘ndrangheta. Oppure una ragazza disabile di Roccella Jonica che racconta
come è stata discriminata all’università di Milano dove, dopo aver conseguito la laurea breve in Calabria, si era iscritta a sociologia per andare avanti ma le è stato negato di fatto il primo esame. La studentessa si chiama Chiara e dal suo racconto è nato subito un nuovo programma per la denuncia delle discriminazioni che si chiama Ditelo a Chiara. Il telegiornale ha fin dalla testata una evidente vocazione a raccogliere le occasioni delle battaglie che le donne possono fare. Suona infatti così: Tg fimmina sociale. Ed è lì che è stata ascoltata la storia di una madre di 34 anni che ha un figlio affetto da autismo. Questa vicenda a cavallo tra la Calabria e Genova, dove la madre calabrese risiede oggi, ha messo a nudo lo scarso aiuto del servizio sanitario nazionale che si limita ad offrire alcune ore (cinque settimanali) per la fisioterapia e la logopedia, ma si guarda bene dall’investigare meglio sulle frontiere del problema.
GIORNALISTE MINACCIATE
Man mano che scorre la programmazione della televisione di Roccella Jonica si incontrano programmi come una sorta di talk show che è Ilsofì. di Fimmina, programmi ambientali come Gazza ladra sulle normative e le informazioni utili o Pianeta magazine sulla tutela degli animali (la tv ha subito adottato un cagnolino a distanza, in un canile di Gioiosa Jonica).
E poi naturalmente si parla parecchio anche di informazione. Ha suscitato molto interesse la storia delle croniste minacciate nel Mezzogiorno. Se ne è parlato a proposito dell’e-book di Gerardo Adinolfi, La donna che morse il cane. Storie di croniste minacciate che racconta la vita di cinque giornaliste: Rosaria Capacchione, Marilena Natale, Amalia De Simone, Stefania Petyx e Maria Luisa Mastrogiovanni. Le telespettatrici della Locride hanno così fatto la diretta conoscenza di queste donne dell’informazione che raccontano con lucidità i fatti dei propri territori in mano alla criminalità organizzata. Alberto Spampinato, fratello del giornalista ucciso in Sicilia e giornalista a sua volta nonché direttore di Ossigeno per l’informazione, l’osservatorio dei giornalisti vittime di minacce, è stato presente con la sua bella prefazione.
Insomma, per la Locride e la Calabria di Reggio e Catanzaro dove si vede Fimmina Tv è in corso un evento importante che facilita la libertà di denuncia e di nuova relazione sociale.
Reazioni? «Una ragazza di Catania ci ha subito contattato per partecipare al lavoro redazionale – spiega Raffaella Rinaldis -, Vengo, anche senza stipendio, ci ha detto. “ Prendo il treno e sono da voi…”.

 

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