10050 F.Porta: sospendere la conversione in pesos delle pensioni in Argentina

20120718 20:34:00 red-roma

On. FABIO PORTA PD,eletto nella circoscrizione estero-America del Sud, chiede al Governo di sospendere subito la conversione in pesos delle pensioni italiane pagate in Argentina. I pensionati italiani in Argentina, già penalizzati come tutti gli altri nostri connazionali dalla forte contrazione del sostegno alle politiche emigratorie e, in particolare, dalla diminuzione dei fondi per l’assistenza diretta e indiretta, da una decina di giorni hanno ricevuto anche un supplemento di pena, questa volta sul versante dei rapporti con il Governo argentino.
Su questo problema l’on. Fabio Porta ha presentato un’interrogazione al Ministro degli Esteri e a quello del Lavoro e della Previdenza sociale, Terzi e Fornero, trattandosi di una questione che sta notevolmente agitando la comunità italiana in Argentina.

INTERROGAZIONE DELL’ON. FABIO PORTA DEL PD, AI MINISTRI TERZI E FORNERO:

I pensionati italiani in Argentina, già penalizzati come tutti gli altri nostri connazionali dalla forte contrazione del sostegno alle politiche emigratorie e, in particolare, dalla diminuzione dei fondi per l’assistenza diretta e indiretta, da una decina di giorni hanno ricevuto anche un supplemento di pena, questa volta sul versante dei rapporti con il Governo argentino.

Mi riferisco alla disposizione della Banca Centrale argentina che ha imposto di convertire in pesos i ratei di pensione, finora pagati in euro presso gli sportelli convenzionati del Banco Itaù e talvolta trasformati in dollari statunitensi dagli interessati”. Sono parole dell’on. Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America, che ha presentato un’interrogazione al Ministro degli Esteri e a quello del Lavoro e della Previdenza sociale, Terzi e Fornero, su questa questione che sta notevolmente agitando la comunità italiana in Argentina.

“Non discuto, naturalmente, il fatto che uno Stato sovrano come l’Argentina possa adottare tutte quelle misure di politica finanziaria che ritenga più adatte ad affrontare particolari momenti di difficoltà. Noi italiani – continua Porta – sappiamo bene come sia pesante e pericolosa la crisi economica e finanziaria in corso, e quindi non siamo certo i soggetti più indicati per consigliare agli altri le cose da fare o da non fare. Ma le pensioni sono un’altra cosa rispetto alle normali operazioni di cambio di valuta. Intanto esse, nel caso nostro, sono il frutto di un rapporto diretto tra lo Stato italiano e i propri cittadini, sia pure residenti all’estero. In secondo luogo, esse sono basate su un diritto di cittadinanza generale e spesso sono il corrispettivo di versamenti fatti per decenni, che fondano una legittima attesa. Uno Stato terzo può interferire su questi diritti? Francamente ritengo di no.

In più – continua Porta – i pensionati italiani in Argentina sono 40.000, circa la metà dei pensionati europei in quel paese. Evitare che il sostegno a tante famiglie perda di valore rappresenta una preoccupazione di carattere sociale doverosa in un momento di crisi acuta come quella che viviamo, tanto più che verso questi stessi soggetti sono stati drasticamente abbassati i livelli degli interventi assistenziali. Vorrei ricordare, inoltre, che le ricadute sul tessuto economico locale delle risorse ricevute attraverso i ratei pensionistici sono notevoli., ed è interesse di tutti che questo lievito continui ad operare con la stessa intensità del passato. Per questo come ho già fatto già tante volte in passato, ho ritenuto di assumere una nuova iniziativa volta alla tutela della nostra comunità in Argentina. Ho chiesto, infatti, assieme agli altri eletti del PD nella Circoscrizione Estero, al Ministro degli Esteri e a quello del Lavoro e della Previdenza Sociale di attivarsi per promuovere i necessari contatti con le autorità argentine.

Con loro, conclude Porta, è urgente discutere dell’opportunità di sospendere nell’immediato la misura restrittiva sull’obbligo di cambio dell’importo delle pensioni da euro a peso. In questo modo ci sarà il tempo per arrivare ad un definitivo superamento di questa misura in considerazione della particolare natura del rapporto pensionistico e del comune interesse dell’Italia e dell’Argentina a tutelare le condizioni di reddito e di vita di tanti nostri pensionati.

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PORTA (PD): “SUSPENDER LA CONVERSIÓN FORZOSA DE LAS PENSIONES EN PESOS”

Una interrogación del Parlamentar de América Latina sobre la disposición de la Banca Central de Argentina que impone
la “pesificación” de las mensualidades en euro.

“Los pensionados italianos en Argentina, ya penalizados como todos nuestros compatriotas por la fuerte disminución del sostén a las políticas emigratorias y, en particular, por la disminución de los fondos para la asistencia directa e indirecta, desde hace una decena de días han recibido un suplemento de la pena, esta vez sobre la variante de las relaciones con el Gobierno Argentino.
Me refiero a la disposición del Banco Central Argentino que ha impuesto el convertir en pesos las mensualidades de pensiones hasta ahora pagadas en euro en las ventanillas acordadas con el Banco Itaú y a veces convertidos en dólares estadounidenses por los interesados”.
Son palabras del Diputado Fabio Porta que ha presentado una interrogación al Ministro del Exterior y al de Trabajo y Previsión Social sobre esta cuestión que está agitando notablemente a la comunidad italiana en Argentina.
“ No discuto, naturalmente, el hecho de que un estado soberano como Argentina pueda adoptar todas las medidas de política financiera que considere apropiadas para enfrentar
Momentos particulares de dificultad. Nosotros, italianos, sabemos bien como es de pesad y peligrosa la crisis económica y financiera en curso y por ende no somos por cierto los sujetos más indicados para aconsejar a los otros qué hacer o qué no hacer. Pero las pensiones son ¿otra cosa respecto de los normales operaciones de cambio de valores. En tanto éstas, como es nuestro caso, el fruto de una relación directa entre el Estado Italiano y los propios ciudadanos, aunque sean residentes en el exterior. En segundo lugar estas se basan sobre un derecho de ciudadanía general y a menudo son el correlativo a los depósitos hechos por decenios, que fundan una legítima esperanza. Un tercer estado puede interferir sobre estos derechos? Francamente opino que no.
Además- ha continuado Porta- los pensionados italianos en Argentina son 40.000, cerca de la mitad de pensionados europeos en aquel país. Evitar que el sostén de tantas familias pierda valor representa una preocupación de carácter social obligatoria en un momento de crisis aguda como la que vivimos, tanto más que hacia estos mismos sujetos se ha drásticamente bajados los niveles de intervención asistencial . Querría recordar, además, que los descuentos sobre el tejido económico local de los recursos recibidos en el extranjero a través de las mensualidades de pensión son notables, y es interés de todos que este apoyo continúe operando con la misma intensidad que en el pasado.
Por esto- concluyó el diputado Porta- como ya he hecho tantas veces en el pasado , he retenido el sumir una nueva iniciativa dirigida a la tutela de nuestra comunidad en Argentina. He solicitado, de hecho, junto a los otros electos del PD en la Circunscripción Exterior, al Ministro del Exterior y al de Trabajo y previsión Social de activar y promover los contactos necesarios con las autoridades argentinas. Con ellos es urgente discutir de la oportunidad de suspender de inmediato la medida restrictiva sobre la obligación de cambio del importe de las pensiones de euro a peso. De este modo habrá tiempo para llegar a una superación definitiva de esta medida en consideración
de la naturaleza particular de la relación jubilatoria y del interés común de Italia y Argentina en tutelar las condiciones de rédito y de vida de tantos nuestros jubilados (o pensionados)”.

 

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