10047 Siate pericolosi! Conferenza di Roberto Saviano a Monaco di Baviera

20120717 15:37:00 red-roma

ROBERTO SAVIANO a Monaco di Baviera per una conferenza di presentazione della traduzione tedesca del suo libro" Vieni via con me". La conferenza si è tenuta all’auditorium della LUDWIG-MAXIMILIAN UNIVERSITAT affollata da un pubblico tedesco ed italiano, molto variegato, ansioso di ascoltare l’Autore.
All’incontro era presente anche Marinella Vicinanza che ha scritto un articolo, che pubblichiamo di seguito,per "Rinascita Flash", bimestrale di Monaco diretto da Sandra Cartacci

SIATE PERICOLOSI! ROBERTO SAVIANO A MONACO DI BAVIERA – ARTICOLO DI MARINELLA VICINANZA per "RINASCITA FLASH", bimestrale di Monaco.

"Vivere in una grande città, culturalmente importante come Monaco di Baviera concede grandi privilegi, anche quello di poter incontrare un uomo ed uno scrittore, costretto all’isolamento umano e sociale, alla prigionia della protezione forzata dell’essere sotto scorta.

Roberto Saviano è un giovane uomo, poco più che trentenne. Minuto, ambrato ed ombrato, dall’intenso sguardo, sottolineato da cupe e nerissime sopracciglia e dalle mani, bellissime, intense, piene di espressione di chi comunica con il mondo prima di tutto mediante la propria penna.

"Per assistere alla presentazione del libro Der Kampf geht weiter, traduzione tedesca del suo Vieni via con me, l’auditorio della prestigiosa e maestosa Ludwig-Maximilian-Universität si è riempito in ogni ordine di posto, di un pubblico vario e variegato, plurilingua ed emozionato, ansioso di ascoltare la voce, il messaggio del “giovane eroe moderno”.

La sala piena. Il palco preparato. Le luci che illuminano con sapienza il salotto letterario dell’intervista, lucente di un rosso di fuoco, di sangue, di passione. Lui entra. Ai lati delle porte, ai tanti ingressi dell’aula, si piazzano come nuovi macisti o colossi di Rodi, bodyguard dai muscoli d’acciaio, dallo sguardo lontano, mariti e padri di figli. In un déjà vue improvviso, ritornano immagini di Falcone e di Borsellino che vent’anni fa, in una lotta simile, così crudele forse più bestiale, sono stati meno protetti, meno fortunati.

Il senso della presenza, della testimonianza, diviene chiaro in sala prima ancora che venga proferito verbo. È Giovanni Di Lorenzo, caporedattore della rivista Die Zeit, il suo interlocutore. Le lingue e le voci si fondono e si confondono in ensamble di domande e risposte, tra l’italiano, il tedesco e la traduzione.

Saviano racconta della sua vita, lontana dal mare di Napoli, eterno topos letterario e musicale della nostalgia dell’emigrante partenopeo, che colpisce al cuore anche lui, solitario vagabondo della legalità. Delle case, senza identità, senza dignità, senza quotidianità, dove soggiorna, si nasconde, sopravvive. Della sua esperienza negli States, dove forse ha respirato il soffio della libertà umana e non quella dei domiciliari forzati. Della necessità di nascondersi per essere presente, della sofferenza di essere un undercover scomodo, pericoloso Saviano è un uomo cortese, di un’innata gentilezza ed educazione, che sa essere duro e senza mediazione quando decide di parlare dei meccanismi raffinati ed economicamente all’avanguardia della camorra, delle mafie. Quando la sua voce sale di tono, diviene imponente, autorevole; quando l’espressione del suo viso comunica disappunto, forse una sopita rabbia, nel dover spiegare (di nuovo ed ancora) che la criminalità organizzata, ormai da tempo, non è uno specificum italiano, bensì un fenomeno europeo, globale e che solo un impegno internazionale, concertato e concordato, può rendere possibile la vittoria di una guerra e non solo quella di temporanee battaglie.

Saviano sorride ironico, sardonicamente soddisfatto, quando racconta della clamorosa esperienza televisiva condivisa con Fabio Fazio. La trasmissione di Rai3, Vieni via con me, della quale il libro è una specie di diario critico-letterario, che (in barba a tutti i pronostici auditel) ha fatto audience da record, sorprendendo e mettendo in grande difficoltà l’intero apparato direttivo della grande “mamma rai”, che con il pretesto dell’impossibilità per un tal tipo di trasmissione di fare ascolti, aveva provato a nascondere l’idea di Fazio e Saviano in una nicchia televisiva, dalla quale oggi è tragicamente scomparsa. Le parole di due capitoli del suo libro risuonano della eco del silenzio di respiri trattenuti di un intero auditorio, quando vengono lette dall’attore Helmut Becker e colpiscono cuori e cervelli.

Saviano si alza in piedi per salutare il pubblico che lo ha accolto, che con lui ha riso, sorriso, riflettuto e capito, che lo ha applaudito, a volte fragorosamente, durante l’intervista; che si è emozionato, a tratti commosso. Si alza in piedi per lanciare il suo messaggio di saluto, l’esortazione a non lasciarlo solo in una guerra che è lotta civile, sociale, culturale prima che legale e che riguarda tutti: “Siate pericolosi!

 

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.