10046 Regione Veneto cancella le associazioni dei Veneti all’estero

20120717 15:06:00 red-roma

La Regione Veneto , a maggioranza Pdl e Lega, cancella un gran numero di associazione di Veneti all’estero indebolendo un saldo legame affettivo e culturale che ha storicamente unito i veneti emigrati nel mondo con il loro luogo natale e l’Italia.
Colpita una delle emigrazioni fra le più nemerose ed importanti,con un danno per l’Italia ed il Veneto sul piano politico, culturale ed economico.
Alle proteste dei bellunesi e dei veronesi nel mondo, colpiti dagli stessi provvedimenti, si aggiunge quella del CAVA, Comitato delle Associazioni Venete in Argentina.

CORDOBA aise/eminews – Aggiornare i registri va bene, razionalizzare le politiche migratorie anche, ma non a discapito di quanti hanno lavorato negli anni per mantenere un legame con la regione.

Questo, in sintesi, quanto denunciato dal Cava – il Comitato delle Associazioni Venete in Argentina – nel documento finale approvato dopo la riunione del Comitato direttivo di sabato scorso.

Ospite della Famiglia Veneta di Marcos Juarez, in provincia di Cordoba, al Direttivo, presieduto da Horacio Zacchia, hanno partecipato membri e delegati delle associazioni venete giunti da tutta l’Argentina, il Consultore Regionale Renzo Facchin e il Consigliere Cgie Mariano Gazzola.

Di seguito il testo del documento.

"Il Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina manifesta la propria preoccupazione e quella delle associazioni aderite, sull’operazione regionale di aggiornamento del Registro dei Circoli e Associazioni Venete all’estero.

Alla sempre più rigida interpretazione della normativa regionale sulle iscrizioni delle associazioni operanti all’estero, si aggiunge la cancellazione del Registro Regionale dei Circoli Veneti all’Estero di più associazioni costituite in paesi d’adozione, tra cui quattro aderenti al nostro Comitato.

Le associazioni venete dell’Argentina sono nate, si sono sviluppate e continuano a operare d’accordo al principio del volontariato. Ciò significa non solo che i dirigenti svolgono la loro attività senza scopo di lucro e senza ricevere stipendio o emolumenti alcuni in compenso, ma anche e soprattutto che realizzano la poca o tanta attività nel tempo libero. Anzi sacrificando tante volte il tempo dedicato alla famiglia, al riposo o alla ricreazione, nonché a volte il tempo dello stesso e proprio lavoro. Il tempo e la capacità per completare obblighi esterni – anche se creati dalla legge – non si possono misurare con logiche burocratiche o professionali, perchè la tempistica del volontariato è diversa.

Codesto Comitato capisce, comprende e valuta positivamente ogni sforzo di organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di razionalità, imparzialità, e impersonalità. Nel caso concreto che ci occupa, condividiamo la necessità di aggiornare i registri delle associazioni operanti nel settore.

Ma ritiene necessario richiamare l’attenzione sul fatto che l’applicazione della fredda lettera della normativa, in questa materia, a volte può non comportare nè saggezza, nè diligenza, ma dimostrare una non sufficiente conoscenza o valutazione della realtà dell’associazionismo di volontariato.

Temiamo che questo possa essere il caso: quando si legge che tre circoli operanti nel nostro territorio quale la "Trevisani nel Mondo" di Buenos Aires, la "Fameja Veneziana" di Buenos Aires e la "Gioventù Veneta" di Buenos Aires sono state "cancellate"; quando si confonde "Gioventù Veneta" di Buenos Aires con "Gioventù Veneta Argentina", inviando lettere alla prima a nome del presidente della seconda; quando si realizza una operazione di cancellazione senza consultare la Federazione operante nel territorio e/o il Consultore Regionale.

La moderna concezione della scienza della burocrazia, i progressi nella governance razionale, supportata anche dall’applicazione sistematica della teoria dei giochi, hanno contribuito in modo fondamentale ad una migliore comprensione delle dinamiche sociali nella classe dirigente ed hanno portato vari Governi a prendere atto che i continui mutamenti dell’ambiente sociale ed economico richiedevano adeguate riforme e ridimensionamenti del "potere degli uffici". Al modello burocratico si sono quindi nel tempo apportate modifiche sia nella pratica che nella teoria, sviluppando forme di amministrazione partecipata, flessibile, contrattata.

In base a quest’ultima riflessione, vogliamo ricordare che, in passato, codesto Comitato e il Consultore Regionale sono stati ritenuti punto di riferimento e di affidabilità da parte sia dall’Assessorato che dagli uffici regionali con delega nel settore emigrazione. Non si capisce perché il registro aggiornato di associazioni aderenti ad un Comitato o Federazione riconosciuto dalla legge regionale non possa essere prova dell’esistenza e dell’operatività dei singoli circoli o associazioni, quando è al proprio Comitato che interessa la loro esistenza e operatività.

Il CAVA è testimone non solo della esistenza e operatività delle tre associazioni "cancellate" ma anche di tutte le associazioni aderenti, la cui storia e contributo alla conservazione e alla diffusione della cultura veneta in Argentina e dei rapporti con la madrepatria si può consultare nel libro “CAVA 20º anniversario” editato nel 2009 con il contributo della Regione Veneto".

 

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