10013 Di Rosa- Comites Saarbrucken: il Mae sordo agli appelli di Comites e Cgie

20120712 10:01:00 red-roma

Il Ministero degli Esteri resta sordo a fronte degli appelli e consigli che vengono da COMITES e CGIE.
Lo dice GIOVANNI DI ROSA, Presidente del COMITES DI SAARBRUCKEN, a proposito delle scelte di spending review.
L’attenzione e le preoccupazioni degli italiani all’estero si sono concentrate sulle ingiustificate chiusure dei Consolati con le ripercussioni negative sui servizi resi agli italiani all’estero.

La denuncia arriva dal presidente del Comites di Saarbrücken, Giovanni Di Rosa, in riferimento alle misure adottate dalla Farnesina per rispondere alla "Spending Review, il riesame della spesa pubblica" con cui, ricorda Di Rosa, "il governo ha imposto a tutti i ministeri pesanti tagli. Non si salva, naturalmente, il Ministero degli Affari Esteri che è competente per le nostre Ambasciate e Consolati".

"I timori degli italiani all’estero si sono pertanto subito concentrati sulle possibili chiusure dei consolati, con ingiuste ripercussioni sui servizi che lo Stato deve alle centinaia di migliaia d’italiani che vivono all’estero". e, riferisce Di Rosa, "una volta appurato che gli italiani in Germania, caso che ci riguarda da vicino, e nell’Unione Europea in generale abbisognano innanzitutto di basilari servizi amministrativi – come, per esempio, i passaporti, le carte d’identità, il servizio anagrafe, stato civile e l’assistenza sociale -, sia i membri del Cgie che l’Intercomites/Germania avevano segnalato la possibilità di ricorrere maggiormente agli impiegati locali, tralasciando le costose missioni all’estero del personale amministrativo inviato da Roma".

Come ricorda il presidente del Comites, "il senatore Claudio Micheloni si è fatto portavoce di queste segnalazioni, estendendo anche il concetto all’insegnamento della lingua e cultura italiana all’estero. I rappresentanti eletti degli italiani all’estero hanno fatto presente in tutte le occasioni possibili che, soprattutto nella Unione Europea, cresce il bisogno di personale che conosce la lingua e la realtà amministrativa locale nonché i reali bisogni e le aspirazioni dei connazionali".

Ma nulla di fatto. "Ora", afferma Di Rosa, "con rammarico e costernazione apprendiamo che: il MAE intende ridurre il numero degli impiegati locali di 100 unità; le costose indennità di servizio per gli impiegati inviati presso i consolati non subiscono alcuna decurtazione; il numero dei consoli all’interno dell’Unione Europea resta invariato nonostante il loro ruolo sia stato ormai svuotato dai trattati europei". Ed invece, aggiunge, "abbiamo bisogno di più gente agli sportelli dei Consolati, dove le file si fanno sempre più lunghe e insopportabili, e meno funzionari laddove il ruolo non è più giustificabile!".

"Comites e Cgie sono organi voluti dalla legge, la cui opinione non può essere accantonata in maniera così evidente e provocatoria", rivendica Giovanni Di Rosa. "Mentre parte del mondo sindacale aggredisce il senatore Claudio Micheloni per le sue coraggiose posizioni, le forme organizzate degli italiani all’estero sono semplicemente ignorate".

Per tutte queste ragioni parte dal Saarland ha rivolto un appello al sottosegretario agli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, Staffan de Mistura. Appello di cui Di Rosa si fa oggi portavoce: "Signor sottosegretario, voglia tenere maggiormente conto delle indicazioni, peraltro puramente tecniche e mirate alla razionalizzazione che il momento impone al Paese, che le giungono dall’estero. Noi non abbiamo a disposizione fischietti e trombette per protestare nei corridoi della Farnesina. Abbiamo solo la serenità e la forza conferitaci da centinaia di migliaia d’italiani residenti in Germania che vedono in noi le istituzionali istanze per rappresentare i loro bisogni presso Ambasciatori, Consoli e Ministri".

 

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