9992 Dati Istat: la crisi delle attività industriali richiede investimenti,innovazione,sostegno redditi

20120710 22:53:00 red-roma

Industria:i dati rilevati dall’ISTAT segnalano un allarmante arretramento, che mette ha rischio l’attività dell’industria manifatturiera.
L’Istituto nazionale di statistica registra a maggio un calo della produzione industriale del 6,9% su base annua. Per la CGIL "serve una politica industriale con al centro investimenti,innovazione e sostegno della domanda, altrimenti la recessione continuerà

L’Istituto nazionale di statistica registra a maggio un calo della produzione industriale del 6,9% su base annua. Per la CGIL "serve una politica industriale con al centro investimenti e innovazione, altrimenti la recessione continuerà.
Il dato più allarmante sta nell’ulteriore arretramento della produzione industriale. La flessione registrata, infatti, conferma la drammaticità della situazione che si riversa, in un trend negativo inarrestabile, sull’economia reale e sull’occupazione.I dati sulla produzione industriale a maggio ,diffusi oggi dall’ISTAT, segnalano come, di fronte di un leggero miglioramento dello 0,8% su aprile, si registra ancora un calo del 6,9% su base annua.

Nel dettaglio sono colpiti tutti i comparti, a partire dalla produzione dei beni intermedi che paga il prezzo maggiore, a testimonianza del fatto che il paese è fermo: è fermo il mercato, sono fermi gli investimenti. L’Istituto nazionale di statistica rileva infatti come la diminuzione più marcata sia quella del raggruppamento dei beni intermedi (-8,7%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-6,7%) e per i beni strumentali (-5,7%), mentre ciò che diminuisce in maniera più contenuta è l’energia (-3,3%).

“E’ su questi dati che bisogna riflettere, non tanto sulle micro variazioni. Se si avanti così è davvero a repentaglio il futuro dell’industria manifatturiera italiana”. A questo quadro si associa inevitabilmente la crescita esponenziale del ricorso alla Cassa integrazione con i punti di crisi che si aggravano”.

La CGIL punta il dito contro le misure assunte dal Governo, dal provvedimento sulla crescita alla spending review, che afferma “non scalfiscono nemmeno questo quadro. Anzi se si esaminano le ricadute sull’industria italiana dei tagli agli acquisti di Comuni e Regioni, sono prevedibili esiti negativi ancora più pesanti”. Dunque, c’è bisogno di ben altro per tentare di invertire la tendenza. E’ necessario e urgente un disegno di politica industriale con al centro gli investimenti e l’innovazione. Al di fuori di queste scelte c’è solo il perdurare della recessione. Il Governo si assuma fino in fondo le responsabilità del caso".

 

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