9985 Cancellare la parola emigrati? Meglio aiutare chi deve andare a cercare lavoro fuori!

20120709 20:19:00 red-roma

La Regione Sardegna vuole cancellare per legge e dalla legge la parola emigrazione, un termine che, evidentemente, non piace". Con queste parole si apre l’editoriale dell’ultimo numero del mensile "Il messaggero sardo", giornale per i sardi nel mondo. Qualcuno, forse, teme che si possano confondere le centinaia di migliaia di sardi che sono stati costretti a lasciare la loro terra in cerca di lavoro, con i flussi di migranti che arrivano dall’Africa, dall’Asia o dai paesi Sudamericani. Forte preoccupazione e contrarietà al Decreto di Legge è Stata espressa dalla CONSULTA DELL’, riunitasi a Cagliari chew ha manifestato preoccupazione per il futuro dei circoli nel mondo ed avanzato proposte

La Regione Sardegna vuole cancellare per legge e dalla legge la parola emigrazione, un termine che,evidentemente, non piace". Con queste parole si apre l’editoriale dell’ultimo numero del mensile "Il messaggero sardo", giornale per i sardi nel mondo.
Qualcuno, forse, teme che si possano confondere le centinaia di migliaia di sardi che sono stati costretti a lasciare la loro terra in cerca di lavoro, con i flussi di migranti che arrivano dall’Africa, dall’Asia o dai paesi Sudamericani.

Secondo questa visione i sardi (e gli italiani) che hanno abbandonato in massa la loro terra negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta sono partiti in cerca di migliori opportunità, non sono emigrati. La Sardegna – che da mezzo secolo è stata all’avanguardia nelle politiche per l’emigrazione, che hanno portato alla creazione, tra l’altro, di una rete di circoli e di associazioni che nessun’altra regione può vantare – vuole chiudere un capitolo, sperando di cancellare con la parola "emigrazione" anche il ricordo di un dramma che non accenna ad attenuarsi e che ha colpito tutte le famiglie sarde. Eppure almeno un terzo della popolazione sarda, fatta di emigrati e di loro discendenti si trova lontano dall’Isola.

E non è vero che a lasciare la Sardegna siano solo i "cervelli", i giovani con titoli di studio. Partono ancora – anche se non più in modo organizzato – giovani e meno giovani che cercano un lavoro, un lavoro qualsiasi. E il fatto che molti abbiano un diploma o una laurea dipende solo dal fatto che in questo mezzo secolo è cresciuto il livello di scolarizzazione anche in Sardegna.

Da oltre 20 anni la Sardegna ha una buona legge, la n. 7/91. Da oltre 20 anni tutti gli assessori, prima ancora di applicarla, hanno tentato di riformarla. Basterebbe, forse, eliminare qualche rigidità e apportare qualche modifica per renderla ancora attuale e efficace. Ma le soluzioni semplici non piacciono.

CONSULTA DELL’EMIGRAZIONE SARDA A CAGLIARI: NON PIACE IL DDL PER I SARDI NEL MONDO/ PREOCCUPANO I TAGLI AI CIRCOLI La nuova legge per i Sardi nel mondo ("Interventi a favore dei Sardi nel Mondo") proposta dall’assessore Antonello Liori è stata al centro dei lavori della Consulta Emigrazione della Regione Sardegna, svolta nei giorni scorsi a Cagliari.
Dopo un dibattito molto acceso, si è deciso un ennesimo rinvio, in tempi brevi, per accogliere proposte e suggerimenti. Il terremoto dei tagli al mondo dell’Emigrazione ha portato la discussione della nuova legge al centro dei lavori della Consulta.
I lavori sono stati introdotti dall’assessore Liori, che si è detto aperto a migliorare il testo del DDL ma, ha avvertito, "i tempi sono stretti per poterla portare all’approvazione del Consiglio regionale prima della fine della legislatura".
Una legge, ha spiegato Liori "ispirata non più al concetto puro e semplice di Emigrazione ma a quello di sardi nel mondo", legge che apre "all’associazionismo, al ricambio generazionale, eliminando l’obbligo di cittadinanza dei figli degli emigrati per poter accedere ai circoli, inserendo in Consulta rappresentanti dei giovani".
Tra i presenti Bruno Fois, consultore dell’Olanda; Gianni Manca, presidente della Federazione tedesca; Fausto Soru, Aitef; Mario Agus, presidente della Federazione Olandese; Efisio Manai, Consultore della Germania; Ottavio Soddu, consultore del Belgio; Tonino Mulas, Consultore della FASI; Pier Paolo Cicalò, presidente della FAES; Maria Eleonora Di Biase, CGIL; Serafina Mascia, presidente FASI; Mauro Carta, esperto delle Acli; Giampaolo Farris, Consultore del Perù; Vittorio Vargiu, Consultore dell’Argentina; Efisio Manai, Germania; Alberto Mario Delogu, Consultore del Canada; Marga Tavera, presidente Federazione Argentina; Ettore Serra, esperto Fasi; Domenico Scala, vicepresidente vicario e consultore della Svizzera.
Durante i lavori i componenti della Consulta e i presidenti delle Federazioni hanno presentato due mozioni.

Con la prima, in difesa dei Circoli, si chiede alla Giunta regionale "la riduzione dei tagli all’assessorato al Lavoro per far fronte alla crisi e all’emergenza sociale".
Questo il testo del documento approvato: "La Consulta regionale dell’Emigrazione, riunita a Cagliari il 29 giugno 2012, esprime la sua netta contrarietà ai tagli lineari che impongono una percentuale altissima (pari al 33%) all’Assessorato al Lavoro, che è il più titolato a garantire misure di protezione e di intervento urgente sul fronte dell’emergenza sociale e dei problemi del lavoro. La rete dei circoli degli emigrati fa parte del mondo del lavoro che soffre l’emergenza della crisi internazionale; essa rappresenta un importante punto di riferimento per coloro che anche con un’alta percentuale di scolarizzazione, nell’attuale crisi, sono costretti a cercare fuori dalla Sardegna una prospettiva di lavoro e di vita.
La rete dei sardi nel mondo rappresenta inoltre sempre più una opportunità di promozione della cultura, del turismo, dei prodotti tipici della Sardegna e una risorsa rispetto alla crisi globale. Si chiede alla giunta regionale di correggere questa grave e pesante misura che rischia di penalizzare ancora di più i lavoratori sardi e di ridurre gli attuali tagli che possono portare alla chiusura della rete dei circoli sardi in Italia e nel mondo".

La seconda mozione votata dalla Consulta, punta a limitare i tagli. "La Consulta – si legge nel testo del documento approvato – prende atto dell’attuale situazione d’emergenza economica e di taglio delle risorse dell’Assessorato; apprezza la battaglia dell’Assessore per limitare i tagli all’Assessorato e conseguentemente alle risorse stanziate nel 2012 per l’emigrazione; invita, nel caso resti ferma la prospettiva dei tagli 2012 determinati dall’emergenza:

1) a garantire gli stanziamenti a tutte le associazioni per il funzionamento e per le attività ordinarie 2012;

2) a garantire i pagamenti per i progetti pregressi già conclusi;

3) a precisare, nei tempi resi possibili dalle scelte della Giunta,e anche dei tempi possibili per la loro realizzazione, la continuazione o l’interruzione dei progetti regionali 2011.

La Consulta approva le ipotesi e le priorità dei tagli sui capitoli:

a) Gli attuali fondi destinati ai progetti regionali;

b) I fondi dei Congressi".

 

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