20120708 09:37:00 red-roma
L’Italia non ha più tempo di apettare dice Susanna Camusso, segretario generale della Cgil,ed aggiunge avevamo immaginato che sulla spending review potessero esserci risposte, ai problemi del paese e alle richieste dei sindacati,ma non ci sono. A tutto questo si risponde con la mobilitazione e con lo sciopero, con iniziative che partano da subito per culminare alla ripresa piena delle attività a Settembre in una azione generale.
Faccia a faccia fra il Presidente della Confindustria GIORGIO SQUINZI e SUSANNA CAMUSSO, alla festa della CGIL a Castel di Serravalle in provincia di Pistoia.
Voto insufficiente, tra il 5 e il 6 al Governo Monti, ‘anche se il giudizio e’ ancora in sospesò. A dirlo tra gli applausi del popolo della Cgil, è il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che nel pomeriggio all festa di Castel di Serravalle, ha preso parte al suo primo faccia a faccia con il segretario della Cgil, Susanna Camusso, secondo la quale invece il voto al governo e ‘totalmente insufficiente’.
Un lungo dibattito quello tra i due leader all’insegna di una forte sintonia, tanto che il moderatore Massimo Giannini, giornalista di "Repubblica" dice: "d’accordo su tutto Squinzi e Camusso, vediamo se sarà così anche sullo sciopero generale".
"Non è una seria accetta che interviene su sprechi e problemi" ma è una manovra "che deve fare cassa e taglia orizzontalmente su tutto", aveva esordito Camusso parlando della spending review. Il segretario generale della Cgil ha ribadito poi la necessità di una mobilitazione generale escludendo però che si possa fare già in luglio, ma molto probabilmente a Settembre.
Dobbiamo evitare la macelleria sociale, ma si deve razionalizzare e semplificare la Pubblica Amministrazione perché abbiamo ridondanze che vanno eliminate, dice Squinzi . Questo della spending review deve essere considerato un primo intervento ma c’é ancora da fare moltissimo". Parlando in generale del giudizio da dare sulla politica del Governo, Squinzi non lo boccia definitivamente ma nemmeno ma non gli riconosce la sufficienza piena.
Ed a proposito di Governo il presidente di Confindustria, incalzato dalle domande, dice che sì sulla riforma del lavoro aveva usato la parola ‘boiata’. "’Ma – aggiunge – quella frase mi era stata carpita da voi giornalisti”.
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