9932 F.Hollande: Tobin Tax entro l’anno

20120701 19:26:00 red-roma

L’annuncio del presidente francese Hollande al summit europeo di Bruxelles: un numero significativo di Paesi dell’UE, introdurrà la tassa sulle transazioni finanziarie. Se tutti i 27 paesi dell’Unine Europea l’adottassero, entrerebbero 57 miliardi di euro all’anno nelle casse degli stati. Per l’Italia le maggiori entrate sarebbero tra i cinque e sei miliardi di euro.

Entro la fine dell’anno la Tobin Tax sarà introdotta in Europa, anche se ad adottarla non saranno tutti i 27 Paesi che formano l’Unione Europea, ma un nucleo ristretto guidato da Francia e Germania e di cui farà parte anche l’Italia.
La notizia viene dal vertice Ue ,svoltosi a Bruxelles, dove Francois Hollande ha annunciato la volontà di andare avanti, sulla strada dell’introduzione della tassa che punta a colpire la speculazione finanziaria.

Nel mese di Aprile l’Europarlamento aveva approvato con 487 voti favorevoli, 152 contrari e 46 astenuti, la proposta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie nell’Unione Europea.
La tobin tax porterebbe ogni anno, attraverso aliquote minime (0,1% per obbligazioni e azioni, lo 0,01% sui derivati), circa 57 miliardi di euro in contanti nelle casse degli stati, consentendo allo stesso tempo una migliore regolamentazione dei mercati e la possibilità di usare maggiori risorse per finanziare investimenti per la ripresa, ridurre il debito, sostenere il wselfare.
Per l’Italia il beneficio, in termini di maggiore gettito se la Tobin tax dovesse affiancarsi all’Iva come ‘risorsa’ comunitaria) è stato stimato tra i 5 e i 6 miliardi di euro.
Infine, qualora non fosse possibile convincere tutti e 27i paesi della UE, vista la ostilità della Gran Bretagna, che teme per la Borsa di Londra, ,di Irlanda, Svezia, Malta e Repubblica Ceca, Francia e Germania sono decise a procedere, ricorrendo al meccanismo della cooperazione rafforzata che consente a un gruppo ristretto di Paesi (almeno nove) di procedere sulla strada di una maggiore integrazione in determinati settori, lasciando agli altri la possibilità di unirsi al gruppo se e quando lo riterranno.
Questa ipotesi, sulla spinta di Berlino e Parigi, è stata inserita nel documento finale, approvato dal vertice che ha varato il piano salva-euro.

 

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.