9918 Pensionati italiani in Peru: trattenute indebite sulle pensioni pagate all’estero

20120628 17:00:00 red-roma

LETTERA DELLO SPI-CGIL A MAE, INPS,CITIBANK:"INSOSTENIBILI TRATTENUTE BANCARIE SUI PENSIONATI ITALIANI, all’atto del pagamento della pensione all’estero.
RENATA BAGATIN, Segreteria nazionale dello Spi:"PRELIEVO INDEBITO"
Raccolta la protesta di 150 pensionati italiani residenti in Perù.

Centocinquanta pensionati italiani, residenti in Perù, hanno scritto una lettera al Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi, al Presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua e al Vice President Cash Management della Citi Sheila Clifford, denunciando l’insostenibilità delle spese bancarie, nell’ordine dei 15-20 euro, che le banche del paese sudamericano trattengono mensilmente in maniera arbitraria sulle loro già modeste pensioni.

Il problema non è nuovo e da tempo l’Inps, come il Ministero degli esteri e la Citibank, sono ampiamente documentati e informati di questa vera e propria ingiustizia che si abbatte mensilmente sui pensionati italiani residenti in Perù.

Anche loro, come i loro coetanei residenti in Italia e nel resto del mondo, hanno infatti diritto a ricevere mensilmente la loro pensione al netto di qualsiasi spesa bancaria, essendo questo servizio già pagato dall’Inps alla Citi che gestisce le oltre 400.000 pensioni che il nostro Istituto di previdenza eroga all’estero.

Per cogliere la dimensione della gravità dell’ingiustizia che stanno subendo i pensionati italiani residenti in Perù, al punto di spingerli a scrivere in 150 ai vertici degli Istituti responsabili di questa situazione, basti sapere che in Perù un chilogrammo di pane costa 7 soles (2,18 euro), un paio di scarpe 60 soles (20 euro), un litro di benzina 2 soles ( 0,65 euro) e la pensione di un operaio è di 750 soles (250 euro).

Se poi si tiene conto che le pensioni che i nostri lavoratori emigrati ricevono dall’Inps sono in genere molto basse, in quanto relative ai soli anni di lavoro prestati in Italia, si ha la percezione del danno economico che viene loro arbitrariamente inferto.

“Siamo in presenza di un fatto di assoluta gravità.”, ha dichiarato la Segretaria Nazionale dello Spi-Cgil Renata Bagatin, “Non si tratta solo di un indebito prelievo sulle pensioni dei nostri anziani emigrati in Perù, ma anche di uno stato di disattenzione e impotenza che da mesi e mesi caratterizza coloro che da tempo avrebbero dovuto intervenire. L’Inps e il Ministero degli Esteri hanno recentemente firmato una convenzione per garantire, come ha dichiarato Mastrapasqua: la regolarità dei pagamenti destinati ai pensionati all’estero. I prossimi giorni ci diranno se la Convenzione è almeno utile a risolvere problemi come questo o se sarà l’ennesima enunciazione priva di sostanza. Contiamo che di fronte all’esasperazione di questi nostri 150 anziani connazionali il Ministero, l’inps e la Citi, diano finalmente quelle risposte che da tempo i pensionati italiani in Perù aspettano

 

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