11931 I MIGRANTI NEL TRITACARNE DELL’INFORMAZIONE.

20160130 23:04:00 guglielmoz

IL TERZO RAPPORTO DELLA "CARTA DI ROMA".
“Il 2015 è l’anno degli emigranti”. Con queste parole il professore e sociologo Ilvo Diamanti apre il suo intervento all’interno di “Notizie di confine”, il terzo rapporto (qui, la versione integrale) della Carta di Roma (qui), associazione nata nel 2011 per rispondere agli intenti dell’omonima carta giornalistica deontologica (qui), dedicata a promuovere una corretta informazione sul tema dell’immigrazione.

Il rapporto, presentato lo scorso Dicembre alla Camera (qui) alla presenza della presidente Boldrini, analizza in che modo tale tema è stato maneggiato e proposto durante il 2015 dai principali media nazionali italiani, televisivi e cartacei.
Senza dubbio, il dato più eclatante riguarda la mole delle notizie che gli studiosi si sono ritrovati a registrare: i titoli in prima pagina legati all’immigrazione sono aumentati dal 70% al 180% nei giornali, per un totale di 1.452 titoli nei dieci mesi presi in esame (da Gennaio a Ottobre 2015), e i servizi nei Tg si sono in media quadruplicati, registrando il dato più alto negli ultimi 11 anni. Il secondo elemento altrettanto degno di nota è però che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, a questa valanga di news non ha corrisposto una proporzionale impennata del senso di paura e di insicurezza percepita nei confronti dei migranti.
LA CARTA STAMPATA
Durante il 2015 vi è stata infatti una diminuzione dell’associazione tra immigrazione e criminalità comune nei principali quotidiani italiani (Corriere della Sera, il Giornale, l’Avvenire, l’Unità, la Repubblica, la Stampa), rilevata soltanto nel 6% delle notizie. A fronte di questo calo, si registra però un aumento del legame terrorismo-immigrazione, legame che rafforza paure diverse, ma non certo meno gravi e profonde.
Come si può notare, il tema viene declinato principalmente attraverso il racconto dell’accoglienza, ossia delle risposte dei paesi di destinazioni all’arrivo di quantità sempre maggiori di persone in fuga. Non a caso il titolo del rapporto, “Notizie di confine”, tira in ballo le frontiere: è una comunicazione di “confine” quella che ha segnato i quotidiani nel 2015, una narrazione che non ha mai smesso di avere come focus gli esteri e le vicende che avevano luogo nei paesi di provenienza e di transito dei migranti. Basti pensare al famigerato muro in Ungheria voluto dal presidente Orban, alle interminabili file alle frontiere, a Calais, e ai vari vertici dedicati alle quote e ai flussi tenuti nelle sedi istituzionali dell’UE. Non è più la cronaca nera ma sono proprio i flussi che, quando descritti in toni allarmistici, fanno paura. («Il grande esodo», «In migliaia in marcia», «Si abbattono i muri»).

IL TONO NEI TITOLI È ALLARMISTICO IN MEDIA NEL 47% DEI CASI: SI TRATTA DI EVOCAZIONI NEGATIVE COME “L’INVASIONE DEI MIGRANTI”, “I CENTRI D’ACCOGLIENZA AL COLLASSO”, ECC.

I TELEGIORNALI
Ad una crescita sensibile di visibilità – 3.437 le notizie dedicate al tema dell’immigrazione nel 2015 sui tg delle reti generaliste Rai, Mediaset e La7 – non ha però corrisposto un aumento di paura e insicurezza nei confronti di migranti e profughi. Il tema dell’immigrazione ha avuto una visibilità continua, con picchi di attenzione (gli allarmi sanitari nelle stazioni e la strage nel canale di Sicilia di Aprile, l’innalzamento del muro ungherese di Giugno, la morte del piccolo Aylan sulle coste della Turchia e la svolta europea sull’accoglienza di Settembre) ed una media di notizie che in determinate giornate ha raggiunto addirittura i 7 servizi ad edizione. In concomitanza di questi picchi, spesso i toni del racconto si sono fatti allarmistici, e hanno legato l’arrivo dei migranti al degrado delle città nelle quali facevano tappa, alla presunta preferenza dello stato ad un aiuto nei loro confronti a discapito degli italiani in difficoltà, e così via.
Per quanto riguarda i tg, il primo tema dell’agenda dell’immigrazione è stato quello dell’accoglienza, seguito dalla cronaca degli sbarchi e poi dalla criminalità, tema che all’interno di questo media ottiene un’attenzione maggiore rispetto che nel campione di quotidiani cartacei osservato, superando quella relativa al terrorismo.
Il rapporto segnala naturalmente delle diversità tra gli approcci dei diversi notiziari esaminati, in particolare riguardo a come è stato trattato il tema migranti-criminalità: i telegiornali del servizio pubblico e il TgLa7 hanno dedicato un terzo di attenzione in meno al tema rispetto al Tg4 e a Studio Aperto, mentre il Tg5 si allinea con i notiziari Rai.
Migranti e profughi hanno voce soltanto nel 7% dei servizi, rappresentanti di associazioni e organizzazioni umanitarie, medici, esponenti delle forze dell’ordine nel 5%. Mentre i migranti vi prendono parola nella maggior parte dei casi in relazione alla questione dell’accoglienza, i rom intervengono nel 65% dei casi in relazione a fatti di criminalità e di ordine pubblico.

BUONE PRATICHE.
Il rapporto si conclude con un elenco di buone e cattive pratiche dell’informazione, e la citazione di alcuni casi di “dangerous speach”. Tra le pratiche positive, la Carta di Roma annovera il contestualizzare adeguatamente gli eventi presentati e il fornirne un approfondimento politico, storico e geografico, tecniche che facilitano la comprensione dei fatti da parte del pubblico. Ecco alcuni tra gli esempi citati.
IL TG3 IL 14 MAGGIO affronta la questione immigrazione con 3 lunghi servizi sul tema accoglienza e quote, facendo emergere in modo semplice e chiaro le distinzioni tra le varie categorie di migranti sulle quali ricadono le decisioni della UE.
(qui, inizio dei servizi al minuto 7:45)
IL TG2 IL 2 GENNAIO parla di uno sbarco di migranti sulle coste della Calabria, e sceglie di farlo analizzando con attenzione diversi aspetti: dal dettaglio dei guadagni per gli scafisti, alla pubblicità della traversata su Facebook, dalle nuove rotte ai nuovi metodi di viaggio (es. il pilota automatico), scegliendo di raccogliere pure la testimonianza di un migrante e del capitano di un mercantile coinvolto in un’operazione di salvataggio in mare.
Autore: Leonardo Filippi

 

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