9765 Sul rinnovo di Cgie e Comites: Lettera al Ministro degli Esteri,Terzi da CGIL, CISL, UIL e ACLI

20120516 14:58:00 redazione-IT

[b](…) Ci sembra che la risposta dell’On.le Ministro (Giarda ndr), che parla a nome del Ministro degli Esteri, sottintenda un’idea della Democrazia che fa dipendere l’esercizio di un diritto fondamentale, come quello del voto, dalla “disponibilità economica” dell’Amministrazione deputata a renderla esigibile. Un’idea che non possiamo condividere. [/b]

CGIL, CISL, UIL e ACLI tornano a chiedere al Ministro Giarda e al Ministro degli Esteri Terzi la convocazione entro l’anno del rinnovo di Comites e CGIE. Nella lettera è richiamata ancora una volta la necessità di evitare di burocratizzare e politicizzare questi organismi e di non escludere la fondamentale rappresentanza associativa. Si rinnova infine la richiesta di un confronto per evidenziare le necessarie modifiche per l’espressione del voto all’estero alle prossime elezioni politiche.

[b]Di seguito il testo integrale della lettera[/b]

[i]Spett. le Ministro degli Affari Esteri
Ambasciatore Terzi di Sant’Agata

e, p.c.
Spett.le Sottosegretario Ministero Affari Esteri
Staffan De Mistura

Gentile Ministro,

abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni del Ministro Giarda in risposta all’interrogazione degli On.li Razzi, Moffa e Cesario sulla necessità di prorogare, ancora, le funzioni dei Comites e del Cgie che sono, ad oggi, in prorogatio dal 2009.

Ci sembra che la risposta dell’On.le Ministro, che parla a nome del Ministro degli Esteri, sottintenda un’idea della Democrazia che fa dipendere l’esercizio di un diritto fondamentale, come quello del voto, dalla “disponibilità economica” dell’Amministrazione deputata a renderla esigibile. Un’idea che non possiamo condividere.

Nel merito, riteniamo, come abbiamo avuto modo di dire in più sedi ed in diverse occasioni, che le elezioni per il rinnovo dei Comites e del Cgie, organismi democratici di rappresentanza degli italiani migrati all’estero, non siano più rinviabili e non lo possano essere, in particolare, per la mancanza di risorse.

Sono passati otto anni dalla elezione di queste istituzioni ed il bisogno di rinnovamento e di allineamento alle mutate dinamiche dell’emigrazione, in contemporanea alla crescita di un nuovo fenomeno di immigrazione, non consentono di rimandare oltre, pena la negazione del principio e della pratica della rappresentanza sociale, così vitale per la democrazia.

In relazione alla giacenza, in Commissione Esteri della Camera dei Deputati, di una legge di riforma della materia, il ddl Tofani, abbiamo avuto modo di manifestare, più volte, il nostro dissenso ad un progetto di riforma che “burocratizza” la rappresentanza ed esclude da essa tutte le forme di “associazionismo” che, dall’inizio del secolo ed ancora oggi, hanno accompagnato e sono al servizio delle comunità migrate.

Già al precedente Governo erano stati inviati gli atti di questa nostra forte opposizione al ddl Tofani ed abbiamo avuto cura di inviarli nuovamente sia a Lei che al Sottosegretario Staffan de Mistura, ricevendo il cortese invito di quest’ultimo per un incontro sulla materia, poi differito a data da destinarsi in ragone di sopraggiunti improrogabili impegni di Governo.

Appare pertanto importante che le risposte del Governo riguardo un tema così rilevante come quello della rappresentanza, contenenti, tra l’altro, valutazioni che potrebbero inquadrarsi nell’acceso dibattito sulla opportunità di sostituire con la “rappresentanza politica” “quella sociale”, siano il frutto di uno scambio informativo tra ministeri più puntuale e di un ascolto costante delle ragioni di quanti, con umiltà e spirito di abnegazione, hanno da sempre “facilitato” l’inserimento di intere comunità nei paesi ospitanti ed hanno contribuito a mantenere alto il livello di “appartenenza” al paese dal quale sono, purtroppo, dovute partire.

Chiediamo, su questi argomenti, non solo un confronto per poter concertare la necessità di tenere al più presto le elezioni dei Comites e del Cgie, ma anche per confrontarci sulle forme attraverso le quali le necessità economiche potrebbero essere più modeste di quanto indicato, ed, in ultimo, cosa questa molto importante per la democrazia, per concordare le necessarie modifiche organizzative che permetterebbero di attuare la scadenza elettorale con maggiori certezze sul voto espresso e la necessaria articolazione degli organismi che dovranno tenere in equilibrio il bisogno di rappresentanza delle vecchie e delle nuove migrazioni.

Distinti saluti

p.

CGIL (L. Tartaglia)

CISL (R. Bellini)

UIL (A.Rea)

ACLI (M. Consiglio)

Roma, 15 maggio 2012
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