9740 Un italiano, Lazzaro Pietragnoli, eletto a Londra nelle liste laburiste.

20120506 22:24:00 redazione-IT

[b]Comunicato FILEF[/b]

Milioni di immigrati extra comunitari non hanno potuto votare in Gran Bretagna e non potranno votare, oggi e domani, in Italia nella tornata di elezioni amministrative, malgrado siano residenti da molti anni, in regola con la legge e paghino le tasse. La Filef appoggia la legge di iniziativa popolare per il voto agli immigrati.
Lazzaro Pietragnoli, cittadino italiano e residente a Londra da nove anni è stato eletto nel borough di Camden, nell’area di Londra, nelle liste del Partito Laburista.
Pietragnoli ha potuto votare e candidarsi perchè tutti i cittadini dei paesi che compongono la Unione Europea hanno il diritto di elettorato, attivo e passivo,nelle elezioni amministrative ed in quelle europee in qualunque dei 27 paesi in cui risiedono.

Si tratta di un risultato di cui possono essere orgogliose le Associazioni dell’emigrazione e tutte le componenti di centro sinistra della comunità italiana in Gran Bretagna che hanno sostenuto attivamente le liste laburiste.

Da queste positive notizie nasce un interrogativo: perchè gli immigrati dei paesi extracomunitari, regolarmente residenti da molti anni e che lavorano, pagano le tasse e vivono attivamente nella loro città, non hanno diritto al voto amministrativo per eleggere che li deve amministrare?

Si tratta di una evidente discriminazione e della privazione di un diritto fondamentale che dovrebbe essere tutelato in tutto il mondo.

Non siamo di fronte a numeri marginali ma a milioni di persone che vengono discriminate ed escluse dal pieno inserimento, a parità di diritti e di doveri, nelle società in cui vivono, lavorano, crescono ed educano i propri figli.

Ad esempio in Italia il 5,3% dei residenti, registrati nell’ultimo censimento, non potrà votare per i sindaci ed i consigli comunali dei paesi e delle città dove vivono stabilmente.

Naturalmente questa è soltanto una media nazionale, in paesi e città, soprattutto del Nord Italia, si arriva perfino al 14% di residenti senza diritto di voto amministrativo.

Per queste ragioni è importante che in occasioni elettorali di così grande importanza e che interessano diverse realtà dell’Europa riprenda vigore l’iniziativa politica per rilanciare la necessità, vitale per una democrazia ed una società che si avvia sempre di più ad essere multiculturale e multietnica, di riconoscere il diritto di votare e di essere candidati alle elezioni amministrative a tutti gli immigrati regolarmente residenti nel nostro paese.

Occorre superare la paura irrazionale del “diverso” e sapere pienamente cogliere le novità, in un mondo sempre più piccolo, di un movimento di migranti che da un lato sfugge alla fame, alle guerre e dall’altro utilizza, o spera di poterlo fare, gli spazi che il pieno riconoscimento dei diritti umani può garantire.

I flussi migratori sono indispensabili per garantire la forza lavoro necessaria allo sviluppo delle società più ricche e mature ed invecchiate e dall’altro rappresentano, proprio con le “differenze” di cui sono portatori, un arricchimento culturale ed una maggiore conoscenza reciproca nell’interesse della pace mondiale.

E’ indispensabile però, per evitare l’esplodere di conflitti laceranti, una politica di accoglienza e di inserimento, il riconoscimento dei fondamentali diritti di lavoro e cittadinanza (assistenza, istruzione ecc.), la lotta contro lo sfruttamento dei migranti e la vera e propria tratta di schiavi a cui sono sottoposti.

Di tutto questa nella politica ufficiale dell’Italia non c’è alcuna traccia e le condizioni degli immigrati sono al di sotto dei parametri minimi di umanità e di garanzie democratiche.

Per tutte queste ragioni la Filef appoggia le proposte di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento della cittadinanza e per il diritto di voto alle elezioni amministrative per tutti gli immigrati regolarmente residenti da 5 anni in Italia, come approvato dall’ultimo Congresso svoltosi a Pescara nel 2005, in linea con le determinazioni del Parlamento Europeo emanate fin dagli anni ’90; a sostegno di queste richieste sono state raccolte 110 mila firme da parte di numerose associazioni democratiche come Cgil, Acli, Arci, Caritas, Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la pace ed i diritti umani,Libera, Migrantes e tanti altri.

In questo movimento ed in questi obbiettivi la Filef e l’emigrazione italiana si riconoscono in pieno e ci riconoscono la stessa ispirazione e gli stessi obbiettivi delle lotte condotte dagli emigrati italiani contro sciovinismo, razzismo, discriminazione e sfruttamento per il riconoscimento dei diritti e la piena integrazione nei paesi di accoglienza.

 

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.