9689 Antonina Cascio: LETTERA DA MENDOZA, ARGENTINA

20120313 22:29:00 redazione-IT

Al Segretario Generale dell’USEF

Caro Segretario Totó Augello, rifletto tante volte sull’emigrazione e penso a te. Anzi, ogni tanto ti comunico i miei pensieri e scambiamo le nostre opinioni. Certamente noi, vecchi siciliani nati, tu durante la guerra, io appena finita, siamo abituati ai tempi di “vacas flacas” (vacche magre ndr) si dice in Argentina.
Anzi, nei tempi di abbondanza siamo sempre allerta aspettando il colpo da qualche parte. Il colpo economico, in questo caso. E’ vero che io sono troppo pessimista ma non mi dire che non é vero. Purtroppo, tutta questa preparazione non ci é servita troppo al momento della crisi creata dal FMI quando è arrivata qui. Aspettavo io, e penso aspettavi anche tu, che Monti – miracolosamente o con un pó di volontá politica – potesse significare un piccolo cambio anche a favore degli emigrati, ma ha – dobbiamo riconoscerlo – una eccellente scusa alle spalle per continuare a dar bastonate a tutti, inclusi noi: il FMI. [b]Guarda che io lo sapevo questo. Gli argentini e gli italo-sudamericani l’abbiamo vissuto giá negli anni ’90 e siamo sempre sull’orlo dell’abisso "FMIsiano", (permettimi l’uso di questa parola postmoderna).[/b]

Ma una cosa é ricordarsene e un’altra tornare ad avere a che fare con loro. Noi italo-sudamericani assomigliamo a quei mariti delle barzellette siciliani di un tempo: ”cornuti e bastunati”.

Non abbiamo modo di sfuggire all’influsso di questo male. Infatti la crisi fininziaria italiana ha colpito in tal modo il mondo dell’emigrazione che se pochi mesi fa si parlava di risorse in pericolo, oggi si puó parlare di uno tsunami finanziario che ha trascinato tutti i sentimenti italinistici nel mare dell’oblio.

[url]http://www.emigrazione-notizie.org/public/upload/mendoza.jpg[/url]

L’abbiamo visto a Mendoza poco tempo fa con la raccolta pro alluvionati. Povera risposta nata soltanto dal cuore di alcuni dirigenti nostalgici. Ma questo tsunami era presente anche in Piazza Italia, dove quest’anno l’Italia é stata troppo assente tra il pubblico ed anche nell’organizzazione.

E questa assenza nasce dalla realtá attuale. I corsi d’italiano, dove farli? Come una volta, quando ero piccola, all’universitá se sei intelligente, hai un buon punteggio e sei fortunata di abitare nella cittá.

Come sostenere altrove corsi d’italiano se non c’é il minimo appoggio per la lingua né dai Comites, né da Fecicli, né dalle associazioni italiane?

Come parlare alle istituzioni locali d’italianitá e di attivitá culturali se dall’Italia non arrivano altro che saluti o gente che viene in comitive grosse e numerose (e quando dico grosse e numerose mi riferisco alle pancie ed alla quantitá di persone), che vengono per un giorno a Buenos Aires, a Mendoza, a Cordoba e chiedono subito come arrivare a Bariloche, alle Cataratas, a Las Leñas o all’Aconcagua?

Tutto questo all’insegna di pranzi abbondanti ai quali t’invitano (a pagamento) irrigati con buoni vini mendozini, anche nelle altre cittá argentine.

Mi chiedo a volte come sostenere le associazioni alle quali si sono avvicinati tanti giovani negli ultimi anni ai quali non possiamo piú parlare né d’interscambio, né di viaggi di studio, né di corsi di lingua con almeno un premio al migliore per andare ad approfondire e migliorare il loro italiano?

Certamente é possibile parlare di studenti che vengano a studiare lo spagnolo e a conoscere l’Argentina, anzi é possibile parlare di professionisti che emigrano in Argentina, il prezzo dell’euro rende possibile questo e la possibilità di trovare qualche lavoro che per semplice che sia, servirá a sostenersi.

Ma come parlare di studenti argentini che vadano in Italia? Come faranno a pagare il biglietto ed a sostenersi lá? Purtroppo, caro segretario, le speranze a volte non ci sono e le possibilitá nemmeno.

E dopo trascinare e tirare avanti delle associazioni e delle entitá italiani completamente sulle nostre spalle – come quando l’Italia non si era svegliata ancora dalla sua lunga crisi- noi emigrati ci domandiamo come é stato possibile che i nostri connazionali si siano lasciati ingannare dalle banche e dal mondo della politica basata sulle bugie, quando c’erano tanti antecedenti nel mondo di situazioni simili?

Se dobbiamo essere giusti, non sono stati soltanto i nostri connazionali della penisola a lasciarsi ingannare. Ci sono state nel mondo dell’emigrazione famiglie intere che si sono messe in vista ed hanno acquistato benessere senza grandi sforzi, sfruttando le risorse che dovevano coinvolgere tutti gli emigrati.

Se non fosse stato cosí, il mondo dell’emigrazione italiana sarebbe oggi piú forte, avrebbe in Argentina (e parlo della mia realtá per conoscenza) piú rispetto e sarebbe piú facile chiedere dei sacrifici e l’appoggio a quelli che in altro tempo furono beneficiati dalle risorse italiane.

Ma ci furono troppi brutti, esempi che è meglio non portare a galla. C’é abbondante letteratura su questo. Cosa fare allora? Noi, quelli che con sbagli o no, siamo stati a lavorare e ad investire piú che usuffruire delle risorse?

Penso che dovremo raddoppiare le forze. Chiedere aiuto agli enti locali, servirci delle nostre storie oneste e di continuo lavoro e sopratutto, capire che ormai si dovrá “mischiare”, la parola che risulta indegna ancora per molti emigrati italiani.

Mischiarsi con gli enti e le persone, lavorare per la diversitá, collaborare con la gente delle nostre cittá, non importa l’origine, segnalando sempre che c’é in noi uno spirito originale che ci fá amare la nostra terra, quella dove siamo nati o sono nati i nostri avi, ma ci fá anche amare la terra che ci ha ricevuti.

Nel frattempo continuare a indicare col dito quelli che prendono le risorse dello stato italiano per far turismo personale. Non li vogliamo qui, questi. Chi viene a far turismo, se lo paghi, sará ben ricevuto da noi emigrati, anzi festeggiato.

Chi viene a spendere le nostre risorse a suo piacere e a suo beneficio, non ci venga. Non sará ben ricevuto da noi emigrati italiani in Argentina.

(Antonina Cascio – presidente TRInacriA OGGI – USEF Mendoza)

 

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